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Weekly Outlook: BCE meeting e azionario sostenuto
Settimana trascorsa
La soluzione temporanea alla crisi greca di liquidità ha spinto la grande speculazione ad avviare una fase di propensione al rischio. Ne hanno beneficiato in particolare i listini azionari a scapito dei bond largamente smobilitati, quindi correlazione perfetta.
La forte e continua crescita dell”azionario ha però determinato solo un modesto indebolimento del dollaro usa a cui ha fatto seguito un andamento misto delle commodity:
– WTI e gas si sono allontanati dai recenti minimi ma restano sempre inseriti in un trend ribassista di breve
– rame comprato a piene navi con netta inversione del trend di brevissimo (da laterale a rialzista);
– oro e argento deboli, molto deboli, con massimi relativi decrescenti
– agricoli in continua discesa con volatilità elevata
– coloniali invece proseguono un trend lateral rialzista
Il dollaro usa fatica ad indebolirsi perchè lo spread tassi si sta allargando a “favore” del verdone: il decennale USA è al 3,19% mentre il bund è al 3,04%. Questa inversione dello spread è da considerarsi temporanea in quanto risultante da una più massiccia fuoruscita di capitali dal TNote rispetto il bund verso l’azionario.
Questo mi fa ritenere che il forte rialzo dell’azionario USA sia sostenuto da una fortissima componente volatile legata all’attesa di annunci della Fed su qualche ulteriore forma incisiva di politica monetaria espansiva.
Notare che i mercati, malgrado il netto ritorno alla propensione al rischio, mantengono una certa preoccupazione sul futuro rating greco che attualmente, sulla base degli standard di giudizio di S&P, dovrebbe essere “default”.
Franco svizzero, essendo bene rifugio, venduto alla grande sia contro euro che usd; valute commodity in buon recupero. Dollar index ancora inserito in un pattern correttivo complesso e comunque sostenuto da una trend rialzista di breve-medio periodo.
Settimana entrante
Di rilevante giovedì h. 13.45 board meeting della BCE sui tassi a cui seguirà alle 14.30 la conferenza stampa, largamente atteso un rialzo di 0.25 punti. Un mese fa ricordo di avere negato – voce fuori dal coro – questo aumento facendo notare il comportamento dei prezzi di bund ed eurodollaro durante l’ultima conferenza stampa. Ora, a distanza di un mese, il deprezzamento del bund a cui abbiamo assistito, non è assolutamente da mettere in relazione all’aumento dei tassi. Sappiamo pure che l’aumento dell’inflazione euro è legata alla componente più volatile, cibo ed energia, e che l’aumento dei tassi oltre ad incidere poco su questo tipo di inflazione aggrava i costi di emissione del nuovo debito pubblico di tutti gli Stati in un momento non molto favorevole per gli europiigs. Francamente ho l’impressione che l’eventuale incremento di 0.25 punti di questa settimana sia una forzatura alle logiche ufficiali che caratterizzano il mandato della BCE.
Per il resto solita imponente mole di dati economici che alimenteranno la speculazione intraday. Nel complesso dovrebbe essere una settimana a volatilità più contenuta delle tre precedenti e per gli USA c’è una seduta in meno: oggi festività per l’Indipendence Day.
Si attende la prosecuzione del test di 1340 di SP500 e in caso di rottura dovremmo assistere al tentativo di formazione di nuovi massimi annuali. Visto l’ipercomprato settimanale e i mega profitti realizzati dai big e dai retailer basterà poco per innescare un ritracciamento minimo ma sufficiente per rimandare ad altra settimana il breakout di 1370.
Di certo sarà un’altra settimana con l’azionario market mover di tutte le altre asset class.
Operativamente
1. Short term azionario: vendere sui max con stop stretti e reversal
2. Long term azionario: attendere breakout 1370 ben confermato prima di aprire long di posizione e comunque massima attenzione che siamo pur sempre in bolla azionaria anche se il target ultimo resta molto interessante: area 1570 entro i prossimi 12 mesi
3. Valutario: comprare valute commodity e franco svizzero sui ribassi, quindi questa settimana solo il chf potrebbe darci qualche segnale operativo
4. Commodity: gli energetici se li facciano gli esperti o gli scommettitori; oro da seguire al ribasso e poi comprare su bottom confermato e quindi molto probabile che si resti inattivi in questa settimana; per soddisfare certi pruriti shortare anche subito l’argento con stop appena sopra 35, lascerei perdere il reversal se non siamo scalper
5. Obbligazionario: continuo a ripetere che questa è la asset class da privilegiare come rapporto rischio rendimento. VENDERE PUT sui decennali usa e krucchi senza ritegno approfittando della manna greca che li ha riportati molto più in giù. Occasione assolutamente da non perdere.
Le persone normali che invece agiscono da risparmiatori dovrebbero seguire con attenzione i prezzi dei btp ed avere pazienza, fortemente consigliabile NON comprare btp questa settimana, si prospettano rendimenti ancora in aumento (e quindi prezzi in calo).
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😀
ritengo sempre che l’aumento non sia scontato, solo molto probabile
tuttavia occorre notare che da un punto di vista operativo l’andamento del prezzo del bund nelle tre settimane successive all’ultimo board meeting non è stato in linea con la famosa formula “strong vigilance” che è giunta piuttosto inattesa; per chi fa trading sul bund questo è quanto basta per impostare strategie di breve e medio termine (es. vendere put scoperte)
per il risparmiatore l’ottica con cui valutare le decisioni della BCE è sicuramente diversa
SCUSATE E Da quando iniziera questa enormità di tasse ??così li ritiro ùprima
aspetto degli aggiornamenti dt in merito , ma passerà sicuro questo piano ???
Ciao Gremlin, credi percio’ che la previsione di qualche settimana fa sul “non” aumento dei tassi sia definitavamente da accantonare? Ps. Complimenti, ti leggo sempre con ammirazione ed attenzione.