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WALL STREET: qualcosa questa volta cambia sul serio

Scritto il alle 16:52 da Lukas

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GUEST POST – Nulla è dato per scontato e il quadro di fondo non sembra certo a quello visto negli ultimi mesi. In altri termini “the New Era” si vede anche dal COT Report. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.

Cari amici, dopo l’euforia conseguente all’annuncio del QE da parte della BCE, in quest’ultima settimana i mercati finanziari internazionali sono tornati a fare i conti con le preoccupazioni derivanti dalla precaria situazione finanziaria della Grecia, nonché con le perplessità inerenti le prospettive di crescita futura dell’economia globale.

Lo scenario intermarket, registra, dal punto di vista valutario una stabilizzazione delle quotazioni del dollaro Usa, apprezzatosi comunque di quasi il 20 % negli ultimi 9 mesi. Apprezzamento ingente che giustifia e compensa in gran parte il calo marcato subito nel contempo dalle quotazioni delle commodities. In termini reali il deprezzamento di queste ultime è infatti molto meno drammatico di quanto appare a prima vista, e pari a circa il 7 %. Calo, che evidenzia, comunque, un rallentamento dell’attività economica a livello globale. Rallentamento percepibile, peraltro, anche dagli accadimenti che si registrano sul mercato obbligazionario. Basti pensare che oggi i rendimenti sui titoli decennali Usa sono pari all’1,64 %, ossia ben 139 bps in meno dell’inizio dello scorso. Ancor più inverosimili i rendimenti che si registrano sul bund tedesco, oggi pari allo 0,3 %, ossia 159 bps in meno di un anno fa. Crollo dei rendimenti indotto certamente dalle poliche monetarie espansive delle banche centrali, che non riescono però ad innescare una solida crescita economica a livello globale. Debole crescita economica che comincia a trovare conferma anche nelle ultime trimestrali delle società Usa, che, negli ultimi mesi, hanno dovuto subire anche l’ingente apprezzamento della loro moneta. Del tutto giustificato, quindi, lo storno mensile del 3,1 % delle loro quotazioni azionarie, che consente di riassorbire una quota delle evidenti divergenze da noi, più volte, segnalate nei mesi scorsi .

Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 52.880

Large Traders : + 19.148

Small Traders : + 33.732

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Seppur in indebolimento, trova, pertanto, ancora conferma la configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa degli ultimi mesi. Anche in quest’ultima ottava le movimentazioni dei diversi operatori risultano modeste, pari a soli 8.778 contratti. In particolare, sia i Large Traders, che cedono 6.411 contratti long, che gli Small Traders, che cedono, a loro volta, 2.367 contratti long, manifestano perplessità crescenti sulle prospettive immediate dei mercati azionari Usa.

Ciò avvalora, a mio avviso, quanto espresso negli ultimi tempi dall’amico Danilo, ossia che da almeno 6 mesi i mercati azionari Usa sono entrati in una “ New Era “, in cui nulla sarà più facile e scontato, come invece accaduto negli anni passati. I Commercial Traders, sempre vigili sulle sorti dei mercati azionari Usa, per conto della Fed, anche questa settimana, sono pertanto costretti ad acquistare l’intero lotto degli 8.778 contratti long, ceduto loro dalle altre due scettiche categorie di operatori. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, confermano pertanto la debolezza attuale dei mercati azionari Usa, che, a mio avviso, si protarrà anche nelle prossime settimane, senza però sfociare in crash marcati e disordinati, assolutamente non desiderati dalle autorità monetarie.

Certamente da preferire nei prossimi mesi i mercati azionari europei, che godranno finalmente dei benefici del QE, di cui hanno, in passato, ampiamente goduto le borse azionarie Usa.

Orientamento pertanto positivo sui mercati azionari europei, ed in particolare per il mercato azionario italiano,

che cercherò di tradare con il mio personale trading system, che, come ormai noto, si propone di sfruttare l’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, individuato nelle pregevoli ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed i cui presupposti scientifici sono illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. In quest’inizio d’anno, il mio portafoglio “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance positiva pari al 4,95 %. Tuttavia, a differenza di quanto accaduto del biennio precedente, tale performance risulta inferiore a quella conseguita nel contempo dal nostro benchmark, rappresentato dal Ftse All Share, pari all’ 8,11 %. Ciò comunque è del tutto giustificato, poiché ogni qualvolta che si verifica un’inversione del trend repentina, non è immediatamente percepibile quali siano i settori ed i titoli da preferire. Solo in quest’ultima settimana, ad esempio, l’impostazione rialzista del nostro indice azionario, risulta ulteriormente confermata dalla sotto- perfomance registrata dai titoli a larga capitalizzazione, che provvederò pertanto a cedere ed a sostituire con altrettanti titoli del segmento Star. Rammento, comunque, a tutti gli interessati che possono continuare a consultare gratuitamente la composizione specifica del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ sul mio sito.

Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

Lukas

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