WALL STREET: quadro sempre incerto e volatile

Scritto il alle 16:10 da Lukas


Dopo anni passati su coordinate monotematiche, con mercati unidirezionali e sempre positivi, è chiaro che ormai il “tocco magico” è scomparso e tutto sarà diverso. Il COT Report della CFTC (Commodity Futures Trading Commission) peggiora e il futuro sarà sicuramente a tinte meno brillanti.  [Guest post]

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali, hanno posto un freno alla fase correttiva iniziata un mese orsono. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, ossia l’S&P 500,  ha registrato un rimbalzo dello 0,79 %. C’è chi crede che anche questa volta, si ripeta quanto si è sempre visto  in questi ultimi anni, ossia che anche questa correzione si riveli un’ottima occasione d’acquisto, e che i mercati recuperino prontamente, e raggiungano poi nuovi massimi storici. Può darsi che costoro abbiano ancora una volta ragione. Io, invece ho più di un dubbio al riguardo.

Le condizioni macroeconomiche generali, riassunte ed esplicitate dallo scenario intermarket, appaiono infatti molto meno favorevoli del passato. Registriamo infatti commodities in tumultuoso ed inarrestabile rialzo. Negli ultimi 12 mesi i loro prezzi sono lievitati di oltre il 40 % in termini reali. Tumultuoso rialzo che ha già prodotto un notevole impatto sui livelli d’inflazione, sia al consumo ( CPI + 5,2 % ), che sui prezzi di produzione ( PPI + 8,3 % ). Una fiammata inflattiva ritenuta dai più contingente, transitoria, e non strutturale. Dovuta, dicono, principalmente a strozzature dal lato dell’offerta.

Anche al riguardo non sono totalmente d’accordo. Si sottovaluta molto, a mio avviso, l’impatto sui prezzi derivante delle politiche fiscali iper-espansive varate da tutti i Governi, in funzione anti-covid. Non a caso  anche i tassi d’interesse, da alcune settimane registrano apprezzabili incrementi, nonostante le politiche  monetarie ultra accomodanti ancora in auge ovunque. Il rendimento del Tresaury decennale Usa in 12 mesi è lievitato di circa 100 bps. Insomma, sembra proprio delinearsi all’orizzonte uno scenario intermarket che preannuncia la fine di un lunghissimo, anomalo, ed assai ineguale, ciclo espansivo dell’economia.

Dico delinearsi, preannunciarsi, e non già presente. Ancora troppo inclinata, infatti, la yield curve, per potere ipotizzare nei prossimi 6 o 12 mesi una possibile recessione dell’economia. La crescita a mio avviso proseguirà ma in condizioni molto meno favorevoli del passato, per i conti e gli utili delle imprese. La maggiore ricchezza che si creerà defluirà finalmente verso altri soggetti, in particolare produttori di materie prime, e spero lavoratori, letteralmente tartassati in quest’ultimo decennio. D’altronde un modello di sviluppo capitalistico poco inclusivo ed altamente diseguale ed ingiusto, come quello vissuto negli ultimi 10 anni, non ha alcuna possibilità di poter proseguire.

Ben venga pertanto il mutamento che s’intravvede all’orizzonte, e poco male se prospettive future dei mercati azionari, saranno meno lusinghiere ed esaltanti degli anni passati. Credo, infatti, che il decennio che ci attende sarà caratterizzato da un inevitabile ed auspicabile riequilibrio sociale del sistema, a danno dei profitti ed a vantaggio di produttori di commodities, risparmiatori, e lavoratori.

Dopo le sopra esposte considerazioni, di carattere generale, andiamo ad esaminare, cosa ci dice, al momento, lo scenario intermarket. Il dollar index, nell’ultima ottava, si mantiene stabile, a quota 94,11, e conserva la notevole forza acquisita in questi ultimi mesi. Le commodities, invece, continuano imperterrite a lievitare. Crescono infatti di un ulteriore 1,71 %, in termini reali, ed accrescono di molto le preoccupazioni delle imprese utilizzatrici. L’effervescenza cresce anche sul mercato obbligazionario.

Il rendimento del bond decennale Usa, lievita infatti di ben 15 bps, e raggiunge quota 1,61 %. Il rendimento del bond a 2 anni, lievita anch’esso di 6 bps, e raggiunge quota 0,32 %. L’inclinazione della yield curve Usa, pertanto, si amplia e raggiunge quota 129 punti, rafforzando la fiducia sulla crescita futura dell’economia, I mercati azionari, come già accennato, rimbalzano, e per il momento arginano e contengono la salutare fase correttiva in corso. In particolare, l’S&P 500, rimbalza dello 0,79 % e risale a quota 4.391,34 punti.

Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 16.924

Large Traders :  + 10.090

Small Traders : + 6.834

Si riconferma, pertanto, la configurazione e l’assetto del Cot Report sui derivati azionari Usa. Nella scorsa settimana le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state infatti pari a soli 2.916 contratti. In particolare, i Large Traders, cedono 1.330 contratti long, ed attenuano un pò la loro posizione Net Long. Gli Small Traders, cedono anch’essi 1.586 contratti long, e riducono la loro non già esuberante posizione Net Long. I Commercial Traders, ossia le vere MANI FORTI di questo mercato, acquistano invece l’intero lotto dei 2.916 contratti long, e riducono di pari ammontare l’entità della loro abituale posizione di copertura, Net Short.

Le movimentazioni di quest’ultima ottava, davvero esigue e contenute, non mutano l’assetto e la situazione  del mercato dei derivati azionari Usa. La configurazione rimane quella alquanto incerta e volatile, di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane. In quest’ultima ottava le MANI FORTI, credo abbiano voluto dare una mano per evitare che la correzione, ancor oggi in corso, assumesse toni e modalità scomposte e disordinate. Credo, però, che sappiano anche loro che le prospettive future dei mercati azionari non sono più quelle esaltanti degli scorsi mesi ed anni. Sanno che il sistema capitalistico ha urgente necessità di essere riequilibrato in senso sociale e redistributivo.

Ma vogliono credo un riequilibrio ordinato e graduale, e non scomposto. Non credo che assisteremo più a improvvisi crash di mercato, ossia a correzioni violente che si esauriscono in pochi giorni o settimane. Molto più probabile invece assistere ad un riallineamento progressivo e graduale verso quotazioni di equilibrio con i fondamentali delle aziende e dell’economia. Personalmente penso che ci troviamo in una ZONA TOP del mercato azionario.

Non vedo ulteriori apprezzabili spazi al rialzo, al massimo un ulteriore 5 o 6 %. Prospettive che non giustificano l’assunzione di ulteriori rischi d’investimento.   In coerenza con le sopra esposte considerazioni, questa settimana riduco pertanto ancora di un pò la mia esposizione sull’equity, e resto in attesa di altre indicazioni provenienti sia dai mercati che dall’economia.

Mercato dunque in cerca di nuove certezze, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. In questi primi mesi del 2021, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito un guadagno esiguo, pari allo 0,64 %. Nel contempo, il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha registrato un guadagno del 17,96 %.

Conseguita pertanto, sinora, una sotto-performance del 17,32 %, causata dalla nostra forse eccesiva prudenza, nonché da un evidente deficit di momentum, sul nostro listino, nei primi mesi dell’anno. Nei precedenti 8 anni, invece, il mio trading system ha  conseguito una sovra-performance media annua del 9,9 %, e presenta un’equity line in progresso del 170 %.

Questa settimana in coerenza con quanto sopra esposto, muto leggermente l’assetto del mio portafoglio, riduco cioè dal 60 al 57,5 % le mie posizioni long, ed innalzo nel contempo dal 40 al 42,5  % le mie posizioni short, ossia assumo una posizione Net Long, pari al solo 15 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.

LUKAS

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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