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WALL STREET: piccoli cedimenti che non cambiano il quadro di mercato
Si intravede qualche piccola debolezza sul listino della borsa USA, ma sono correzioni fisiologiche che non cambiano il quadro di mercato [Guest post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno sostanzialmente confermato tutti i trends degli ultimi mesi. I movimenti più rilevanti, ed in parte inattesi, si registrano sul mercato valutario, ove il dollaro Usa mostra una sorprendente debolezza, che suscita molte preoccupazioni sia in Europa che in Asia.
Tutto lo scenario intermarket è influenzato dai movimenti del mercato valutario. Come accennato il dollaro index continua ad indebolirsi, in quest’ultima ottava perde lo 0,94 %. Negli ultimi 12 mesi lo storno è invece pari all’8,57 %. Di conseguenza si rafforza il rapporto EURUSD che risale sino a quota 1,19. Anche il rapporto USDYEN si rafforza sensibilmente e dopo molti mesi raggiunge nuovamente quota 111. La debolezza del dollaro influenza indirettamente anche il mercato delle commodities. La ripresa in termini nominale dei loro corsi è infatti ascrivibile in gran parte alla debolezza del dollaro Usa. In termini reali invece il rimbalzo è molto più modesto, ossia pari al 4 % negli ultimi 4 mesi. Ancora fermo e quasi immobile, invece, il mercato obbligazionario. I rendimenti dei bond decennali Usa, in quest’ultima ottava, arretrano infatti di 1 solo bps, e si stabilizzano a quota 2,34 %. Lievita, invece, di 2 bps, il rendimento dei bond a 2 anni, che raggiunge quota 1,75 %. Continua, pertanto, a perdere inclinazione la yield curve Usa, ma sono ancora 59 i bps di scarto, e ciò rassicura sulla tenuta della crescita americana. I mercati azionari Usa, invece proseguono inarrestabili nella loro ascesa. Nell’ultima otttava abbiamo registrato nuovi record su tutti gli indici. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, si apprezza di un altro 0,91 %, ed abbatte anche la quota di 2.600 punti.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 38.795
Large Traders : + 40.689
Small Traders : – 1.894
S’indebolisce, ma ancora resiste la favorevole configurazione del mercato dei derivati azionari, che asseconda ormai da quasi 2 anni lo straordinario bull market dell’equity Usa. In quest’ultima ottava registriamo variazioni, nelle posizioni dei diversi operatori, pari a 10.683 contratti. In particolare, i Large Traders, prendono profitto e mollano un po’ la presa, cedono infatti l’intero lotto dei 10.683 contratti long, e riducono, sopra le quarantamila unità, la loro ancora solitaria posizione Net Long. Gli Small Traders, invece, acquistano 2.333 contratti long, ma non invertono la loro posizione che resta ancora, inopinatamente, Net Short. I Commercial Traders, infine, acquistano i residui 8.350 contratti long, e di conseguenza riducono la consistenza della loro abituale posizione di copertura, Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, non mutano per ora l’assetto del mercato dei derivati azionari Usa. Molto probabile che presto gli Small Traders tornino in posizione Net Long.
Gli daremo il benvenuto, anche se giunti con notevole ritardo. D’altronde il loro scetticismo è stato il tratto distintivo di questo incredibile bull market. Il loro eventuale passaggio in posizione Net long non segnerà peraltro la fine dell’up-trend. Ciò avverrà quando quest’ultimi dimostreranno una fiducia man mano crescente ed alla fine irrazionale. Ma per vedere ciò credo che ne debba ancora scorrere tanta di acqua sotto i ponti.
Manteniamo pertanto la nostra view positiva sull’andamento prossimo venturo dei mercati azionari sia Usa che mondiali. D’altronde anche le condizioni macroeconomiche non lasciano, al momento, intravvedere un’imminente fine dell’attuale fase di crescita economica.
Futuro che si prospetta, quindi, ancora positivo per i corsi azionari, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito
http://longtermmomentum.wordpress.com/. Da inizio dell’anno il mio portafoglio denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance positiva pari al + 15,19 %. Performance, tuttavia, inferiore a quella realizzata dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 17,07 %. Una sotto-performance dell’ 1,88 %, dovuta, molto probabilmente, all’effetto discorsivo creato quest’anno dai PIR, che non fa venir meno la fiducia nel nostro approccio operativo, che nei precedenti 4 anni ci ha regalato una sovra-performance media annua pari al 20,8 %. In coerenza con l’analisi sopra esposta, questa settimana, riduco leggermente dall’87,5 all’81,25 % le mie posizioni long ed innalzo dal 12,5 al 18,75 % le mie posizioni short, assumendo di conseguenza una posizione Net Long pari al 62,5 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas