WALL STREET: permane un moderato ottimismo

Scritto il alle 22:52 da Lukas


Il quadro tecnico del COT REPORT continua ad essere positivo ma è evidente una frenata degli entusiasmi. Questo non significa che si torna a scendere ma che i mercati seguiranno la crescita economica che, al momento, risulta ancora moderata. (Guest Post)

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali non hanno evidenziato alcuna novità di rilievo. E’ tuttavia terminato il primo semestre dell’anno, ed è giusto fare un primo parziale bilancio.
Un semestre per molti versi sorprendente, caratterizzato da un’inversione a V rispetto agli andamenti del precedente semestre. Qualcuno ha definito il rialzo monstre degli ultimi 6 mesi, il rialzo più odiato della storia.
La gran parte degli operatori ne è infatti rimasto escluso. Anch’io ne ho patito l’andamento. Alla fine dello scorso anno ero infatti posizionato pesantemente short. Posizionamento che mi aveva consentito di evitare tutto il down-trend dell’ultimo trimestre dello scorso anno. Da gennaio però tale posizionamento si è rivelato una vera e propria trappola. Mi sono cioè improvvisamente trovato ad operare contro-trend, ed a subire il violento ed inatteso rimbalzo degli indici. Ed i segni sono ancora evidenti nel mio portafoglio. Per quanto riguarda il mio personale sistema di trading, l’andamento altamente erratico dei mercati degli ultimi due semestri, ha reso inoltre poco chiari e meno individuabili i titoli con un attendibile effetto momentum.

Insomma condizioni di trading per me particolarmente sfavorevoli, che hanno determinato sino ad ora una perdita del 6,1 % nel mio portafoglio. Una sorta di stress-test non richiesto per il mio TS, che negli ultimi 6 anni ha prodotto una sovra-performance media annua pari al 16,2 %. Un’esperienza sicuramente difficile, da cui trarre comunque insegnamenti ed indicazioni preziose per migliorare, in futuro, la mia operatività. Sui mercati non esistono infatti pasti gratis e bisogna sempre guadagnarsi la pagnotta con umiltà, arricchendo di giorno in giorno la propria esperienza di trader.

Dopo tale parziale bilancio ed annesse considerazioni, andiamo ad esaminare quale sia oggi la situazione dello scenario intermarket. Per quanto concerne il mercato valutario, nell’ultima ottava si conferma la debolezza latente del dollar index, dovuta credo agli intenti di nuova espansione monetaria manifestati di recente dalla FED. Le quotazioni delle commodities, invece, mostrano una rinnovata vitalità ( + 0,95 % ), e ciò fa ben sperare per la tenuta futura dell’economia globale. Dal mercato obbligazionario giungono però segnali non proprio coerenti. I rendimenti dei bond decennali americani infatti continuano inesorabilmente ad arretrare, questa settimana perdono altri 5 bps e retrocedono a quota 2,01 %. I rendimenti dei bond a 2 anni, arretrano invece di 1 solo bp e retrocedono a quota 1,76 %. L’inclinazione della yield curve Usa, è oggi pari a 25 bps, e per il momento non lascia presagire l’imminente arrivo di una recessione. I mercati azionari, infine, dopo i nuovi massimi, si sono presi una meritata pausa di riflessione. In particolare il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, storna dello 0,29 % e quota oggi 2.941,76 punti.

Ciò premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 41.000
Large Traders : + 43.950
Small Traders : – 2.950

Regge, pertanto, ancora la favorevole e rialzista configurazione del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa ottava, le variazioni nelle posizioni dei diversi operatori sono pari a 17.978 contratti. In particolare, i Commercial Traders, cedono ben 15.967 contratti long, ed incrementano di molto la consistenza della loro abituale posizione di copertura, Net Short. GIi Small Traders, invece, non si lasciano proprio convincere, cedono infatti anch’essi 2.011 contratti long, e rimangono ancora in un’innaturale ed inusuale posizione Net Short. I Large Traders, infine, sono gli unici a manifestare grande fiducia, acquistano infatti l’intero lotto dei 17.978 contratti long, e rafforzano alquanto la loro, ancora solitaria, posizione Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima ottava sono un po’ inattese ed in parte ci sorprendono. Gli Small Traders infatti sembra non né vogliono proprio sapere di rientrare sul mercato. Essendo i mercati sui massimi storici temono evidentemente la trappola.

Essendo degli operatori notoriamente contrarian, il loro comportamento guardingo costituisce invece una rassicurazione per la tenuta dell’attuale trend rialzista. I Commercial Traders però sembrano aver smesso di sostenere apertamente i mercati, non a caso incrementano alquanto la consistenza della loro abituale posizione di copertura,Net Short. Solo i Large Traders sembrano nutrire grande fiducia, dimostrandosi coerenti con il loro proverbiale comportamento trend-following. Insomma movimentazioni d’assestamento, che non mutano sostanzialmente gli attuali assetti di mercato. D’ora in avanti però ulteriori rialzi dovranno essere sostenuti da miglioramenti tangibili dell’economia reale. Al riguardo non vedo sostanziali novità. L’economia continuerà a crescere ma a ritmi sempre moderati, così come accaduto negli ultimi 10 anni. Del tutto coerenti quindi le mie attese di rialzi degli indici Usa, 5 – 6 % nei prossimi 12 mesi, ed S&P 500 sopra quota 3.000 punti.

View moderatamente rialzista, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo studio del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/ Come già accennato, in questi primi 6 mesi del 2019, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, registra una perdita del 6,11 %, causata dalla nostra errata posizione short d’inizio d’anno, assunta peraltro in assenza di informazioni da parte della CFTC, a causa dello shutdown Usa. Nello stesso periodo il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha conseguito un guadagno del 14,94 %. Conseguita pertanto una sotto-performance del 21,05 %. Un palese incidente di percorso, per un portafoglio che negli ultimi 6 anni ha conseguito una sovra-performance media annua del 16,2 %. Incidente che non fa, però, venir meno la fiducia nel mio trading system. Anzi, proprio sulla base della pregressa esperienza storica, confido, nei prossimi mesi, di poter progressivamente recuperare l’attuale sotto- performance. A tal fine, in coerenza con quanto sopra espresso, questa settimana modifico leggermente l’assetto del mio portafoglio, incremento cioè dal 77,5 all’82,5 % le mie posizioni long, e riduco nel contempo dal 22,5 al 17,5 % le mie posizioni short, assumo cioè una posizione Net Long pari al 65 % del mio portafoglio.

Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “, può, se vuole,consultare direttamente il mio sito.1
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.

Lukas

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