in caricamento ...
WALL STREET: near the TOP and then… STOP?
Siamo ad un passo dai massimi, ma questa volta, rispetto ad altri episodi visti di recente, lo stesso intermarket è molto diverso e questo non sorride ai mercati. E il COT Report della CFTC (Commodity Futures Trading Commission), conferma tale scenario. [Guest post]
Cari amici, anche nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali, hanno mostrato grande fiducia e riportato gli indici azionari sui massimi d’inizio settembre. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, ha guadagnato l’1,64 %, ed ha raggiunto quota 4.544,90 punti.
A prima vista, l’ennesimo recupero dopo una mini correzione, che sembra dar nuovamente ragione ai fautori del BUY THE DIP, ossia a tutti coloro che in questi anni hanno sempre creduto che ogni correzione fosse una buona occasione d’acquisto. Una visione che ho avallato anch’io per oltre un decennio. Quindi quotazioni azionarie dirette verso nuovi massimi storici ? Può darsi.
Evidenzio tuttavia che quest’ultimo recupero avviene in un contesto macroeconomico del tutto diverso rispetto agli anni passati. Come ben sapete, assistiamo infatti ad una vera e propria impennata dei prezzi delle commodities, lievitati di ben il 42 % negli ultimi 12 mesi. Un’impennata del tutto inattesa, che desta molte preoccupazioni, sia a livello dei Governi, che di singole imprese.
Preoccupano in particolare gli elevati livelli dei prezzi raggiunti dal settore dell’energia, ossia di Gas e Crude Oil. Due materie prime che dovrebbero essere in prospettiva, secondo gli strombazzati programmi di transizione ecologica, parzialmente superate e sostituite. I mercati evidentemente non danno alcun credito a tali programmi, altrimenti non assisteremmo oggi a questi rincari.
Credo che abbiano, anche questa volta, ragione. La transizione ecologica dell’economia appare, infatti, al momento, solo come un buon proposito e nulla di più. E come affermava Karl Marx di buoni propositi è lastricata la via dell’inferno. Insomma, credo che per molti anni ancora, per soddisfare le nostre necessità domestiche ed economiche, avremo bisogno di gas e petrolio. Ed i loro prezzi avranno ancora un’influenza notevole sui nostri sistemi produttivi e sulle nostre economie. Influenza ben visibile anche in questo particolare periodo. Basti pensare che negli ultimi 12 mesi, nonostante politiche monetarie ultra-espansive, come mai accaduto in passato, i rendimenti sui bond Usa sono lievitati di oltre 100 bps.
Ciononostante, gli stessi risultano, in termini reali, ancora spropositatamente negativi se confrontati con i livelli raggiunti dal tasso d’inflazione, molto lievitata, ed oggi pari al 5,4 %. Una situazione, questa dei tassi reali ultra negativi, che potrebbe diventare ben presto pericolosa ed ingestibile. Essa, infatti, avvantaggia spudoratamente i debitori, ed in particolare gli Stati, tutti iper indebitati, provocando però nel contempo, un notevole danno per i creditori, che vedono evaporare in termini reali, il valore dei propri crediti.
C’è da chiedersi pertanto, fino a quando questi ultimi, tra i quali vanno annoverati gli importanti fondi pensione Usa, saranno disposti a tollerare e sopportare una tale deleteria e perdente situazione ? Insomma è un contesto che mi appare molto diverso rispetto al trascorso decennio e che mi fa alquanto dubitare sulla continuazione, e sulla bontà, della strategia BUY THE DIP per i mercati azionari. In particolare, non vedo, per questi ultimi, margini per ulteriori importanti apprezzamenti, e ritengo che gli stessi siano, già da alcuni mesi, giunti in una ZONA di TOP delle loro quotazioni.
Dopo le sopra esposte considerazioni, d’ordine generale, andiamo ad esaminare, cosa ci dice, al momento, lo scenario intermarket. Il dollar index, anche nell’ultima ottava, ha leggermente ritracciato ( -0,1 % ) e quota oggi 93,61. Le commodities, dopo una forsennata corsa, si prendono anch’esse una pausa, ritracciano infatti dell’ 1,03 % in termini reali, e fanno sperare in un loro andamento più morigerato e cauto.
Maggiori fibrillazioni s’evidenziano, invece, sul mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale Usa, lievita infatti di 7 bps, e raggiunge quota 1,64 %. Il rendimento del bond a 2 anni, lievita anch’esso di 7 bps, e raggiunge quota 0,46 %. L’inclinazione della yield curve Usa, pertanto, resta invariata a 118 punti, e ciò ci fa pensare che la crescita dell’economia proseguirà, ma a ritmi più bassi di quest’ultimo anno.
I mercati azionari, come accennato, sono nuovamente sui loro massimi storici. Proseguiranno ulteriormente la loro ascesa? Può darsi, la stagionalità è favorevole, ma come detto, io non vedo più grandi margini e spazi per ulteriori apprezzamenti. Pronto a ricredermi però.
Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 18.170
Large Traders : + 14.708
Small Traders : + 3.462
Si riconferma, pertanto, seppur con assestamenti, l’incerta e volatile configurazione del Cot Report sui derivati azionari Usa. Nella scorsa settimana le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state pari a 9.609 contratti. In particolare, i Commercial Traders, ovvero le MANI FORTI di questo mercato, in quest’ultima ottava hanno dato un notevole contributo al recupero degli indici azionari Usa.
Hanno infatti acquistato l’intero lotto dei 9.609 contratti long, e ridotto di pari entità la loro abituale posizione di copertura, Net Short. I Large Traders, invece, cedono 1.907 contratti long, e riducono un po’ la loro esposizione, Net Long. Gli Small Traders, infine, con il ritorno sui massimi, hanno preso un po’ paura, cedono infatti ben 7.702 contratti long, e riportano la loro abituale posizione Net Long a livelli davvero esigui. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, sembrano attenuare, e di molto, le preoccupazioni emerse nelle scorse ottave.
L’assetto del mercato rimane ancora incerto ed alquanto volatile. Le MANI FORTI appaiono però molto meno preoccupate, ed attenuano la loro copertura. Gli Small Traders, inoltre, non sembrano affatto esuberanti, anzi tutt’altro. E ciò è sempre stato un buon segnale per le sorti dei mercati azionari. Insomma, seppur in un contesto molto incerto, sembra che per i mercati azionari non vi siano, nell’immediato orizzonte, particolari pericoli all’orizzonte.
Non s’intravvede cioè uno storno importante, e probabilmente nemmeno ulteriori importanti rialzi. Del tutto coerentemente, e con minore apprensione, confermo pertanto la mia cauta e morigerata esposizione sull’equity, e resto in attesa di ulteriori e più probanti indicazioni provenienti dall’economia e dai mercati.
Mercato, pertanto, in attesa di nuove certezze, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. In questi primi mesi del 2021, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito un guadagno del 9,81 %. Nel contempo, il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha registrato un guadagno del 20,72 %.
Conseguita pertanto, sinora, una sotto-performance del 10,91 %, causata dalla nostra forse eccesiva prudenza, nonché da un evidente deficit di momentum, sul nostro listino, nei primi mesi dell’anno. Nei precedenti 8 anni, invece, il mio trading system ha conseguito una sovra-performance media annua del 9,9 %, e presenta un’equity line in progresso del 180 %.
Questa settimana in ottica prettamente tattica, muto leggermente l’assetto del mio portafoglio, innalzo cioè dal 60 al 65 % le mie posizioni long, e riduco nel contempo dal 40 al 35 % le mie posizioni short, ossia assumo una posizione Net Long, pari al solo 30 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.
LUKAS