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WALL STREET: la BCE alimenta la positività delle borse USA

Scritto il alle 16:19 da Lukas

Mario Draghi spinge al rialzo non solo i mercati europei ma anche quelli USA. GUEST POST: Analisi dei dati del CFTC (COT Report) secondo la personale visione di Lukas.

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari hanno accolto con evidente favore l’annuncio, da parte della BCE, dell’adozione di nuove misure di politica monetaria espansiva, tra le quali mi preme segnalare quella estrema dei tassi negativi sui depositi, mai vista prima, almeno in Europa, e conosciuta sinora solo sui libri di scuola. (e dalla Danimarca, ndr).

Lo scenario intermarket, dal punto di vista valutario, non ha comunque registrato significative variazioni. In particolare, il rapporto di cambio EUR/USD è rimasto sostanzialmente stabile intorno a quota 1,36. Anche le quotazioni delle commodities, in termini reali, sono rimaste praticamente immutate, confermando l’esaurimento del trend ascendente degli ultimi mesi. Così come accade già da alcuni mesi, notizie più interessanti, provengono invece dal mercato obbligazionario. In particolare, questa settimana abbiamo assistito ad una netta divaricazione, negli andamenti dei bond, tra le due sponde dell’Atlantico. Il decennale Usa segna, infatti, un rendimento del 2,59 %, ossia ben 12 bps in più della scorsa settimana. Il bund tedesco, invece, segna un rendimento dell’1,35 %, ossia 1 bps in meno della scorsa settimana, ed ormai ben 58 in meno dall’inizio dell’anno. Divaricazione che testimonia, abbastanza platealmente, l’attuale diverso tasso di crescita economica delle due aree. Peraltro, ancor maggiori, intorno ai 20 bps, gli storni dei rendimenti registrati dai bond dei paesi europei mediterranei. In particolare il rendimento del decennale italiano ha segnato il minimo degli ultimi anni, a quota 2,76 %, ossia ben 137 bps in meno da inizio dell’anno. Il mercato azionario, infine, ha accolto con evidente favore l’annuncio delle nuove misure di politica monetaria espansive ad opera della BCE, registrando incrementi pressochè generalizzati. In particolare, il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, ha nuovamente ritoccato i suoi massimi storici, chiudendo la settimana sulla quota record di 1949,44 punti.

Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 27.323
Large Traders : -1.043
Small Traders : + 28.366

Come già accaduto nell’ultimo mese, cambia nuovamente la configurazione complessiva del Cot report sui derivati azionari Usa. Questa settimana, registriamo movimentazioni dei diversi operatori pari a 7.594 contratti. In particolare, i Large Traders, cedono 7.594 contratti long, e passano nuovamente in posizione Net Short. I Commercial Traders, questa volta, intervengono molto flebilmente, ed acquistano solo 1.403 contratti long, stabilizzando la loro posizione Net Short. Gli Small Traders, invece, acquistano i restanti 6.191 contratti long, ed accrescono la loro abituale posizione Net Long. La nuova flebile inversione della dominante configurazione rialzista degli ultimi 2 anni, segnala a mio avviso, la voglia di mettere quantomeno un freno all’inarrestabile crescita dei mercati azionari, ma essa risulta tuttora non supportata dalle evidenze dello scenario intermarket, e dal quadro grafo-tecnico del nostro benchmark azionario di riferimento. Probabile, anzi oserei dire auspicabile, una pausa del trend rialzista, ma nell’attesa di ulteriori e più coerenti indicazioni, non posso che confermare la mia vision lateral-rialzista sul futuro prossimo del mercato azionario.

Andamento lateral-rialzista, che preferisco tradare mediante lo stock picking sull’attuale ben più dinamico listino azionario italiano, effettuato secondo i dettami del “LONG TERM MOMENTUM“, le cui basi scientifiche sono esposte nel mio nuovo sito . Il check-up settimanale di borsa italiana, evidenzia che l’indice Ftse All Share registra, dall’inizio dell’anno, un incremento del 17,2 %, che lo pone, insieme agli indici azionari indiani e turchi, ai vertici mondiali del 2014. Il mio portafoglio, registra, invece, un incremento del 25,4 %, ossia 8,2 punti percentuali in più del nostro indice globale. Sovra performance che conferma, che anche per il mercato azionario italiano, esiste l’effetto momentum posto in luce da pregevoli ricerche scientifiche, che con il mio portafoglio cerco di tradurre in termini operativi. Questa settimana, in aderenza alle nuove indicazioni provenienti dal mercato, ribilancio solo parzialmente il mio portafoglio LTM, costituto prevalentemente da titoli small cap, appartenenti ai settori della finanza, della tecnologia, dell’auto e dell’edilizia.
Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore una nuova proficua settimana di trading .

Lukas

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