WALL STREET: il treno rallenta ma sembra non volersi ancora fermare

Scritto il alle 14:06 da Lukas

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GUEST POST – Continuiamo sulle coordinate della settimana scorsa. Il COT Report illustra uno scenario più debole. Ma ariverà la correzione? Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, caratterizzata dall’ennesimo interlocutorio meeting della BCE, i mercati finanziari internazionali, dopo qualche perplessità iniziale, hanno sostanzialmente riconfermato tutte le loro convinzioni circa l’ineluttabilità del QE europeo, nonostante sia molto evidente che permangono ancora ritrosie e resistenze che ne ritardano l’attuazione.

Lo scenario intermarket ha quindi registrato, del tutto coerentemente, un ulteriore apprezzamento del dollar index dell’1,1 %, nonché lo scivolamento del rapporto di cambio EURUSD sotto quota 1,23 . Forza del dollaro Usa, che continua altresì ad attutire ed a celare, in termini reali, la debolezza persistente delle quotazioni delle commodities, deprezzatesi anche in quest’ultima settimana dello 0,6 % . La convinzione dell’ineluttabilità del QE europeo, si manifesta ancor più chiaramente sul mercato obbligazionario. Il bond decennale Usa segna, infatti, un tasso del 2,31 %, ossia ben 15 bps in più della scorsa settimana. Anche Il bund tedesco, inverte la forsennata corsa al ribasso dei suoi rendimenti, oggi pari allo 0,78 %, in crescita di 8 bps rispetto alla scorsa settimana. Cedono invece i rendimenti dei titoli periferici dell’eurozona, che dovrebbero beneficiare del QE europeo. Il decennale greco perde, infatti, ben 112 bps in una sola settimana, mentre il decennale italiano aggiorna i minimi storici dei propri rendimenti , raggiungendo l’inverosimile quota dell’1,98 %. In tale favorevole contesto i mercati azionari, continuano tranquillamente nel loro inarrestabile trend rialzista. Anche questa settimana, infatti, il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, ha registrato un’ ennesima crescita dell’0,38 %, ed ha nuovamente ritoccato i suoi massimi storici.

Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 58.799

Large Traders : + 35.250

Small Traders : + 23.549

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Si riconferma e si consolida pertanto la configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa affermatasi nell’ultimo mese. In quest’ultima ottava le movimentazioni dei diversi operatori risultano, infatti, pari a ben 17.606 contratti. In particolare, i Large Traders, che agiscono secondo criteri trend following, sembrano definitivamente convincersi della solidità dell’attuale up-trend, acquistano ben 15.110 contratti long, e consolidano alquanto la loro attuale posizione Net long. Gli Small Traders, invece, non si mostrano particolarmente ottimisti, acquistano solo 2.496 contratti long, e continuano a mantenere la loro abituale posizione Net Long su livelli non certo esuberanti. I Commercial Traders, infine, dopo il massiccio intervento a sostegno del mercato degli ultimi due mesi, sembrano aver completamente rassicurato gli altri operatori a cui cedono l’intero lotto dei 17.606 contratti long. Il parziale e progressivo disimpegno di questi ultimi, che nell’ultimo mese hanno ceduto circa 40.000 contratti long, ci inducono a ritenere che il travolgente up-trend in corso sui mercati azionari se non proprio esaurito, è quantomeno in via di rallentamento. Segnalo altresì che le divergenze, già segnalate nelle passate settimane, in particolare quella con l’andamento degli High Yield Bond, non si sono affatto chiuse, anzi risultano ulteriormente accresciute. Tuttavia la stagionalità particolarmente favorevole, ci fa ragionevolmente ritenere che l’inevitabile fase correttiva sarà probabilmente rinviata all’inizio del nuovo anno.

Favorevole stagionalità, che questa settimana trova riscontro anche nel mio stock picking, condotto sul listino italiano, che, come ormai ben sapete, si propone di sfruttare l’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, individuato in pregevoli ricerche, presente in tutti mercati finanziari, ed i cui presupposti scientifici sono esposti nel mio nuovo sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Il check-up preliminare di borsa italiana evidenzia, infatti, un saldo annuo positivo del 4,9 %, anche se permane ancora in un down-trend di durata semestrale. Il mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra, invece, una performance annua del 24,5 %, ossia ben 19,6 punti percentuali sopra la performance annuale del nostro benchmark nazionale, che ci dà piena conferma dell’esistenza, anche sul mercato italiano, dell’effetto “ momentum “ evidenziato negli studi scientifici dei professori Jegadeesh e Titman. Questa settimana, in perfetta coerenza con la mia vision globale, riassumo un atteggiamento meno prudente, riducendo la componente short del mio portafoglio, dal 40 al 10 %. Tutti gli interessati possono consultare gratuitamente la composizione specifica del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ sul mio sito.

Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore una nuova proficua settimana di trading .

Lukas

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