Vendere tempo, incassare denaro subito
Le opzioni quotate nei mercati regolamentati continuano ad essere strumenti derivati poco conosciuti e ancor meno compresi nella loro complessa tecnicalità. Gran parte degli esperti che si cimentano con la divulgazione e la formazione spesso utilizzano percorsi metodologici che non facilitano la comprensione anzi, spesso allontanano definitivamente anche coloro che sono ben disposti a faticare per apprendere nuove operatività. Giusto qualche esempio emblematico.
C’è un primo “filone” di esperti che propone operatività esclusivamente su titoli azionari USA e che caldeggia anche l’apertura di conti presso broker esteri. Così facendo si limitano grossolanamente i campi applicativi delle opzioni (vengono ignorate le commodity, i cross valutari, i bond e anche gli indici azionari) e si sottovalutano le problematiche relative alla fiscalità di operazioni condotte con soggetti non sostituti d’imposta.
Poi ci sono gli esperti blasonati con titoli di studio e professionalità importanti e documentate, che tendono invece a fare accademia disquisendo da subito di matematica finanziaria, distribuzione normale e di delta zero, ovviamente il tutto condito con una fitta terminologia inglese.
E poi ci sono anche quegli esperti che le opzioni le fanno comprare e basta, ignorando completamente che una delle peculiarità più importanti ai fini del trading o della protezione di portafogli e asset è la vendita allo scoperto con la quale si incassano immediatamente i proventi della vendita. Il prezzo di un’opzione è detto anche premio e vendere allo scoperto consente l’incasso del premio a cui fa seguito l’immediato accredito del proprio conto derivati.
E per complicare ulteriormente le cose si sono aggiunti anche i broker esteri del forex che con pressanti campagne di marketing in rete propongono di operare con le opzioni binarie, che non sono quotate sui mercati regolamentati e che funzionano in modo diverso da quelle quotate nei mercati regolamentati tant’è che le opzioni binarie sono solo delle vere e proprie scommesse che si fanno alla ricevitoria del broker con cui si vince o si perde tutto senza possibilità intermedie o di aggiustamenti di posizione. Non a caso in questi ultimi anni si sono insediati a Cipro decine di broker che offrivano i loro “servizi” a Paesi della UE in completa deregulation. Solo nel 2012 sono state istituite per loro regole da rispettare per poter essere operativi. In realtà sappiamo come gira il mondo quando gli interessi economici si fanno importanti per cui durante la recente crisi cipriota sono venuti alla luce diversi broker che continuavano ad offrire servizi (con gran beneficio per loro) senza rispettare le suddette regole e quindi Consob, con la consueta tempestività e trasparenza che la distingue per la protezione del privato trader investitore risparmiatore ha chiesto e ottenuto il blocco della loro operatività facendo cancellare i loro siti. Chi è interessato all’argomento digiti in un motore di ricerca le parole chiave e troverà i nomi dei b(d)annati. En passant ricordo che il forex si fa anche e soprattutto senza opzioni binarie.
Con le opzioni quotate sui mercati regolamentati si possono pianificare i guadagni nel tempo, ad esempio su base annuale o mensile e persino settimanale, definendo i propri obiettivi di ritorno sull’investimento (cioè di rendimento) calibrati sulla propria competenza e aggressività. Ma per operare in questo modo occorre aprire posizioni a credito, cioè essere degli scopertisti netti.
Io preferisco vendere allo scoperto per incassare subito i soldi dei premi piuttosto che pagare subito dando i miei soldi al mercato e sperare che questi me li restituisca in qualche modo, meglio se con gli interessi. La prima differenza che chiunque può rilevare è che nel primo caso il proprio conto aumenta (per un importo pari ai premi incassati) mentre nel secondo caso succede l’opposto, addebito.
Il prezzo che deve pagare l’opzionista (cioè lo scopertista) è quello di accettare le regole del gioco/lavoro ovvero deve operare sotto marginazione come un trader in future. L’opzionista una volta aperta la posizione deve monitorare attentamente i movimenti del sottostante come farebbe qualunque compratore di azioni o di altri asset volatili: se la situazione è favorevole non si fa nulla (caso in cui i prezzi delle sue opzioni calano) e si aspetta solo la scadenza o una forte riduzione dei prezzi, se invece il sottostante si muove con un trend sfavorevole (minacciando di portare in the money i contratti) si dovranno allora fare aggiustamenti di posizione secondo un piano di controllo del rischio predefinito dall’opzionista.
Con le opzioni il passare del tempo è il migliore alleato dell’opzionista e il peggior nemico del compratore. Le opzioni hanno una scadenza e più questa si avvicina, più velocemente perdono valore; lo sfruttamento di questa pecuiliarità unica delle opzioni consente di adottare la strategia del “vendere tempo“che offre le maggiori probabilità di trasformare gli incassi iniziali (guadagni teorici) in guadagni definitivi.
Chi vende allo scoperto guadagna quando le opzioni perdono valore. E non si è nemmeno obbligati ad aspettare la scadenza perchè un’opzione venduta si può comprare quando si vuole e quindi si può chiudere l’operazione a piacimento. Questo significa che se incasso 100 oggi e voglio che tutto questo premio (100%) diventi guadagno devo obbligatoriamente attendere la scadenza. Ma se l’opzione valesse ad esempio l’80% in meno a due settimane dalla scadenza potrei anche “accontentarmi” e comprarla pagando la differenza, cioè 20. Anche questa è una decisione semplice da prendere in autonomia e che è funzione della propria aggressività.
In conclusione: vendere allo scoperto significa vendere tempo e incassare subito denaro, e ti assicuro che è una sensazione piacevole sapere che il massimo guadagno potenziale ce l’hai già in tasca e che devi solo aspettare l’avvicinarsi della scadenza come fosse un bond o un bot. E ti assicuro anche che quando incassi il premio quei soldi in realtà, anche se sono solo una specie di prestito, già li consideri tuoi e farai di tutto per non restituirli.
portafogli – trade – opzioni – pensioni integrative – video – periodici
Per maggiori informazioni: compassandmore@yahoo.it
Il broker italiano più fornito di sottostanti opzionabili fa pagare da un max di 5 € a un minimo di 2,5 € per contratto eseguito
Gli spread bid ask su scadenze vicine dipendono in primis dal sottostante, cioè dalla sua liquidità e dalla compliance dei market maker alle regole
scommetto che i bid ask spaventosi li vedi sulle MIBO otm
Non posso che sponsorizzare caldamente l’argomento opzioni.
Ho avuto la fortuna di essere iniziato da Gremlin in un corso un paio di anni fa.
Per me la rivoluzione copernicana dell’approccio all’investimento. Vendendo allo scoperto Incassi anzichè pagare e puoi pianificare i rendimenti in funzione del tuo capitale e in base al rischio che uno si sente di prendere. Quale altro investimento ti consente di dire voglio guadagnare il 10% annuo e di poterlo conseguire indipendentemente dalla direzione del mercato? Rivoluzionario per me!
Io dopo un anno di apprendistato sto investendo con obbiettivi predefiniti e devo dire che ho trovato la mia quadratura con ottimi rendimenti.
Consiglio a tutti di approfondire l’argomento.
E per l’ennesima volta ringrazio pubblicamente Maurizio per avermi insegnato a conoscere questa rivoluzione!!
nessuno mette in evidenza i contro del vendere allo scoperto (ma anche al coperto 🙂 ) le opzioni?
Inizio io
Problemi del vendere allo scoperto le opzioni
1) Margini – quando l’opzione venduta si apprezza, i margini si gonfiano ed in questo l’unico broker italiano IWbank è un mago di inefficienza secondo me. Vi è sempre una notevole differenza fra margine iniziale della giornata e margine nel durante. L’aumento dei margini a volte mi pare anche esponenziale e non giustificato da movimenti di mercato. Occorre ampia disponibilità di capitale residuo secondo me, almeno il 50% di non marginato
2) quando l’opzione va in the money gli spread bid-ask si allargano anche in mercati liquidissimi come eurostoxx 50 e sp500, quindi le chiusure o i rolling diventano più difficili
3) quando l’opzione va deep in the money, il rolling diventa quasi inutile perchè le scadenza suvccessive non garantiscono di alzare granchè lo strike di carico ed i margini si riducono poco
4) spesso l’unico modo per diminuire i margini e difendersi efficacemente è la difesa con future – con tutti i problemi che questocomporta (necessità di stoploss, necessità di vendite ulteriori di opzioni per compensare i costi di stoploss….)
5) tendenza a vendere (almeno mia…) scadenze abbastanza lontane (2-3 mesi). Ma in questo modo il decadimento temporale è poco efficiente
6) tendenza (anche questa mia purtroppo) a mettersi contro trend (es. ultimamente ho venduto call su sp500) con il risultato che spesso le posizioni vanno subito in sofferenza e si presentano i problemi dicui sopra
7) difficoltà a difendermi subito con future (paura dello SL, paura di dover fare ulteriori vendite…) per cui con i rolling le posizioni si prolungano nel tempo diminuendo i profiiti e congelando il capitale
Queste le mie difficoltà (ho comunque esperienza limitata, le tratto da 1,5 – 2 anni e probabilmente sono pochi)
Nonostante ciò sono totalmente d’accordo (per esperienze personali) con Gremlin che l’unico modo per guadagnare dalle opzioni è venderle, mai comprarle. Gli acquisti vanno fatti solo per necessità di coperture o riduzione margini
Nonostante ciò sono
OTTIMO dopo soli due anni ne sai parecchio
1) io raccomando per i neofiti di non impegnare più del 25% per il margine iniziale; i margini intraday IW li modifica in modo discrezionale in rapporto alla volatilità percepita del momento, comunque nulla osta a considerarli dei maledetti
2) dipende dal sottostante e da quanto sei in the money, non si può generalizzare
3) vero ma se sei scopertista perchè devi andare deep itm?
4) vero
5) in Compass&More abbiamo preso le t-note con scadenza 5 mesi e si sono azzerate in due mesi. dipende quindi dal sottostante
6) capita, si rolla sul mese se ci sono i prezzi altrimenti si fanno altre cose
7) il rolling sui mesi successivi dev’essere sempre l’ultima spiaggia
eh, la fai facile tu… 🙄
Quanta fatica e quante delusioni per scrivere quelle riflessioni che ho scritto
Comunque sono anche stimolanti , sono forse l’unico strumento dove oltre alla disciplina serve molto anche la fantasia e sono l’unico strumento che ti consente di congelare le perdite cercando di trasformarle in profitti
Ma perchè non metti su un servizio solo opzioni?
e no, non devi provocarmi, perchè io le provocazioni le accetto…
eccolo qua il servizio ad personam: http://tradeoptiongremlin.wordpress.com/
ohhhhhhhhhhh finalmente 😀
domani mi leggo le info sul sito
la cosa penso mi piaccia…Ma quando l’hai partorita? Da poco immagino, non avevo visto niente finora
Non voglio alimentare facili entusiasmi però mi permetto di dissentire in parte.
Io sono partito da zero con le opzioni e con solo un infarinatura di analisi tecnica e esperienza solo su azioni fondi e etf.
Cercando di non superare il 20% come margine iniziale e specializzandomi su un solo sottostante (bund) e utilizzando praticamente solo la strangle come strategia in 2 anni di operatività (con un obbiettivo di circa il 2,5% mese lordo) ho dovuto rollare solo 3 volte la posizione. Senza particolari problemi di marginazione.
Oltretutto beccando un periodo particolarmente direzionale (al rialzo) per il bund.
Probabilmente come ho già detto sopra ho trovato negli insegnamenti di Maurizio un metodo che si addicie molto a me però io per le mie modeste conoscenze di operatività non vedo alternative migliori se uno vuole far rendere i propri risparmi con un approccio di investimento/lavoro. Con un ritorno sull’investimento stabilito e pianificato in anticipo che poi devi gestire. Proprio come un attività imprenditoriale.
Sono totalmente d’accordo su quello che scrivi
Io non ho mai fatto corsi, ho avuto un approccio “fai da te” e questo è sicuramente il mio primo problema
Tu utilizzi strategie pianificate, io ho iniziato solo da poco tempo a darmi degli obiettivi e delle scadenze. Prima mi muovevo a “sentiment” e spesso ho ricevuto bastonate. Adesso per fortuna un pò meno
Non ho un metodo definito e questo è un ulteriore problema
Il non aver un metodo definito mi comporta insicurezze e questo è un altro problema
Se ora Grem mette su un servizio ad hoc (con magari anche qualche corso), probabilmente questo potrà aiutarmi a crescere
Grazie delle tue riflessioni
FESTER dice: “far rendere i propri risparmi con un approccio di investimento/lavoro. Con un ritorno sull’investimento stabilito e pianificato in anticipo che poi devi gestire. Proprio come un attività imprenditoriale.”
Non esiste alcuna trattazione di questo approccio in nessuna manualistica italo-USA e nemmeno nei programmi formativi.
Io ne parlo/scrivo da anni e in Compass&More si opera anche con questa strategia, al momento siamo investiti nel t-note, eurusd e eurostoxx50
Fra maggio e giugno incontro pubblico a Milano sull’argomento, seguirà sondaggio
Quale broker italiano ci suggerisci per poter operare SHORT con le opzioni?
L’unico broker italiano che consente operatività short completa (Italia, Eurex, CME) è Iwbank
Anche Sella, Webank e (forse Directa?) credo offrano operatività ma limitata all’Italia e qualcosa sull’Eurex (a meno non abbiano fatto migliorie di recente)
Grazie mille Pinco14! Per motivi professionali seguo il mercato delle opzioni listate in USA. Hanno spread denaro/lettera molto più stretti ed hanno volumi interessanti. In Italia il mercato delle opzioni, purtroppo, non è molto liquido….
ciao a tutti volevo condividere la mia esperienza.
estate scorso mi sono buttato nel mercato delle opzioni, shortando una cal su settembre.
è stata una tragedia finanziaria poiche’ mentro ero al mare mi affidavo alla speranza che mercato dopo essere salito dopo draghi scendesse..chiusa questa parentesi, mi sono imbattuto in maurizio attraverso compass, piano piano ho cominciato ad acquisire elementi come controllo del rischio, rendimento atteso/ capitale investito,ve la faccio breve, ho ripreso il capitolo opzioni a gennaio fissandomo un obiettivo del 5%, devo dire che il risultato di questi 4 mesi quasi è eccellente, solo lo scorso mese ho avuto una difficolt’ perche avevo dell call 8000 sul dax..pero poi tutto è rientrato.devo dire che pur avendo poca esperienza so cosa fare se l’opzione diviene in the money, non faccio piu’ le mibo, bensi solo stok e dax con webank.
volevo dare un messaggio di fiducia anche a i neofiti come me!
non faccio strategie particolari vendo call o put secche, poi sei il mercato mi viene anche a favore faccio lo strangle e mi creo il corridoio!
la bellezza del opzioni credo sia la possibilità di fare molteplici operazioni di aggiustamento.
saluti
gordon antonio
prima devi scegliere il sottostante su cui operare e poi devi decidere se vuoi un boker sostituto d’imposta o meno. Intanto cominciamo ad escludere Fineco che non consente gli scoperti
Il problema dell’operatività con le opzioni nasce anche da fatto che sono poche le banche che consentono di andare SHORT, almeno in Italia. Oltre a ciò impatta molto il profilo commissionale. Da pochissimo Fineco propone per i propri correntisti la possibilità di operare LONG su opzioni. Atenzione alle commissioni, sono notevolissime (calcolate su ogni lotto). Attenzione anche alla liquidità, talvolta lo spread denaro-lettera è spaventoso.