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Varato il decreto “Salva Imprese”: sbloccati debiti della Pubblica Amministrazione per 40 miliardi
Il misterioso Consiglio dei ministri deciso ieri in fretta e furia e programmato per oggi, ha finalmente partorito il decreto legge sui pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese.
Monti non ha nascosto un certo disdegno per le critiche sui ritardi.
Certo, lo sappiamo tutti che lo Stato è un pagatore che “se la prende comoda” ma, caro Dottor Monti, la situazione è di massima emergenza ed ogni giorno è fondamentale per la sussistenza di tantissime imprese che ormai sono in condizioni finanziarei “border line”
Comunque sia, il decreto prevede di sbloccare 40 miliardi nei prossimi 12 mesi con meccanismi chiari, semplici e veloci, senza oneri o complicazioni inutili (così ha detto il Premier). E non dimenticate però che 40 miliardi rappresentano circa un terzo del debito della PA, e non certo il 100% (le stime sono appunto apri a circa 130 miliardi).
Rinviata inoltre la maggiorazione della Tares (almeno quello), e si spera che a maggio
l’Italia sarà dichiarata uscita dalla procedura» Ue per deficit eccessivo.
E come avverrà il pagamento? Fondamentalmente con un meccanismo di compensazione, oltre che con l’emissione di ulteriore debito pubblico.
Il problema è sempre lo stesso. Il decreto “salva Imprese” è necessario per poter dare una boccata d’ossigeno alle tante aziende che oggi sono al collasso. Ma dall’altra parte, siamo tutti coscienti del fatto che la coperta è cortissima. Dobbiamo assolutamente puntare ad un ammorbidimento dei parametri di Maastricht ed in particolare ad una revisione del fiscal compact, in quanto se si continua su queste coordinate, siamo costretti ancora per tantissimi anni ad una violenta austerity fine a se stessa, che ci porterà ad un collasso totale della nostra economia. Il caso GRECIA insegna. E nel lungo periodo, se non si interviene subito, il nostro futuro potrebbe assomigliare molto a quello di Atene.
Oppure, interventi già proposti in passato da VERA Unione Europea, e che qui riprendiamo. Eurobond oppure Euro Union Bond. Ma per questi progetti i tempi non sono ancora maturi..
STAY TUNED!
DT
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come ogni domenica sono qui che sto leggendo un paio di quotidiani (di opposte vedute) e ci sono sovrabbondanti commenti sul decreto ultimo relativo al pagamento dei debiti delle P.A.
Tutti, pù o meno parlano di debiti dello Stato verso le aziende, quando invece non trovo nessuna menzione al fatto che la stragrande maggioranza dei debiti sono a carico delle Regioni e delle ASL.
Tutto questo deve farci riflettere, perchè la situazione si è incancrenita da quando è stata data autonomia gestionale alle regioni, che, nel loro complesso, non solo hanno contribuito ad aumentare oltre qualsiasi misura il debito statale, ma hanno usato, in parecchi casi, i soldi dei contribuenti (ai quali continuano ad applicare gabelle di ogni tipo) per le ormai diffuse e note aberrazioni perpetrate dai componenti delle varie giunte.
In compenso non pagano i lavori commissionati!!!!!
Rimarco questo aspetto, perchè fra le varie proposte dei vari partiti non ho trovato quella che richieda che i budget e i consuntivi delle regioni ritornino sotto il diretto controllo della Corte dei Conti…..
Personalmente sono convinto di quanto affermo, per aver vissuto sulla propria pelle la gestione della mia regione, la Toscana, ma chiederei a Lampo se potesse estendere e confermare queste mie osservazioni con analisi mirate all’uopo.
Purtroppo, per motivi professionali non mi è permesso (dalla legge) fare un’analisi sull’argomento da te proposto.
Posso però indicarti dei documenti da dove puoi partire per farti una cultura sull’argomento ed acquisire la giusta consapevolezza ed infine… farti cambiare idea sul commento che hai appena postato. 😉
Primo link.
http://www.camera.it/temiap/CorteConti2012_Regioni_es2011_stralcio_Indebitamento+Allegato1.pdf
Secondo link:
http://www.legautonomie.it/content/download/9212/48370/file/corteconticontrolli.pdf
Buona lettura!
ero al corrente delle modifiche introdotte nella legge 2012 su maggiori controlli da parte della Corte dei conti e comunque ti ringrazio delle indicazioni.
Quello che non riesco a trovare (forse non è reperibile) è l’andamento delle spese per regione, per esempio, negli ultimi dieci anni o, al limite, su un andamento medio nel decennio, quali sono state le regioni che hanno sforato la media e quali quelle virtuose.
Grazie comunque.
Non disperare… eccoti servito!
http://governo.it/GovernoInforma/Dossier/tagli_enti/cgia_mestre_22settembre.pdf
agiungerei che dai tuoi commenti alla mia iniziale osservazione è venuto fuori un interessante post e credo che, se ci fosse la volontà, ci sarebbe tanta carne al fuoco per una “spending review”….
So io la spending review che ci vuole…abolizione della sanita’ gestita dalle regioni, abolizione di tutto quanto viene gestito dagli enti locali, la Vera fogna italiana e, in definitiva, abolizione degli stessi enti…bisogna evitare ke I cittadini eleggano i loro amministratori locali, se no non usciremo mai da questo pantano…
…ero assolutamente convinto che proponevi una drastica soluzione anche per la “spending review”….
Non ha senso aver frazionato I territori con tutte queste autonomie locali, meno senso ancora non aver dato oltre all’autonomia politica anke la piena autonomia finanziaria e gestionale…e’ servito solo ad alimentare consorterie varie, sprechi, corruzioni, accordi politico-mafiosi…I nostri padri costituenti spesso elogiati a sproposito, erano tanto cialtroni quanto i politici do oggi…se si voleva dare autonomia politica ai territori, occorreva fare la repubblica federale, e scegliere peraltro l’unita’ territoriale di riferimento: non si puo’ fare un federalismo regionale se ci sono anche comuni e provincie, non ha alcun senso…per me si doveva continuare con il modello prefettizio ke c’era prima, ed e’ a quello ke bisogna tendere, tra l’altro i prefetti non hanno neanke avuto la coerenza di eliminarli, dopo aver stravolto il sistema…vedi ke vetusta’ hanno i problemi italici, altro ke euro e germania, l’Europa sta solo mettendo a nudo le nostre tante contraddizioni, dopo ke noi per 50 anni le avevamo sapientemente mascherate…
Veramente lo sdegno (condivisibile!) era x quei politici cialtroni ke dopo aver creato questa situazione negli ultimi 10 anni e non aver partorito nulla x risolverla, si lamentano oggi se un governo in prorogatio, ke in linea di principio non può emanate decreti leggi, ritarda di qualke giorno in decreto legge…ora il parlamento ha 60 giorni x convertirlo in legge vorrei ricordare…non penso sia finita qui la questione, vedremo…io personalmente sono curioso di capire meglio quali sono le imprese creditrici…perke’ leggo ke la maggior parte sono debiti contratti dagli enti locali, quindi ho il forte sospetto ke siano i soliti amici politicanti ke danno commesse con gare dubbie o senza gara ai propri sponsor…insomma, la solita mafia…e’ solo in sospetto eh, ma conosco bene i miei polli…