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Valute: Euro in discesa nei forzieri. Si torna al Dollaro USA.
Con gli Eurobond la situazione potrebbe cambiare. Ma ora mancano emittenti affidabili nell’Eurozona
Euro che nasce con un obiettivo: diventare la vera alternativa al Dollaro USA. Euro che progressivamente cresce ma che poi, quando arriva la crisi, mostra tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni.
E così, progressivamente , l’Euro perde credibilità, forza e peso nei forzieri.
Un report di Barclays ci dimostra che l’Euro è in declino, se non proprio nel cross con il Dollaro USA, ma come valuta di riserva. Anche perché la qualità della “carta” (Bond) è sempre più bassa. E in Eurozona, l’unica obbligazione (che possieda anche volumi di scambio difendibili) ricercata e ben comprata è solo più quella tedesca, il Bund. Altri mercati, in primis quello italiano, uno dei più liquidi del mondo, viene tralasciato perché rappresenta più rischi che opportunità. Troppo forti i rischi di future ristrutturazioni del debito o nuovi rischi di solvibilità e quindi alta volatilità nei corsi.
Grafico valute di riserva
Chi ovviamente ha recuperato terreno è sempre lui, l’antagonista di sempre , il Dollaro USA ma anche altre monete come il CAD e l’AUD, nuove realtà più solide di quelle con l’Euro.
Forse l’unica alternativa che potrebbe creare di nuovo un po’ di fiducia sarebbe la nascita degli Eurobond. Ma questa storia ormai è arcinota. Qualcuno proprio non ne vuole sapere…
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DT
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A giudicare dall’acquisto sui CDS dei periferici… dell’ultima settimana sembra proprio così.
http://www.isdacdsmarketplace.com/exposures_and_activity/weekly_activity
Siamo tornati al primo posto… e a seguire la Francia. 🙄
Tranquilli, gli eurobond non nasceranno mai, quindi per potere stare a galla sono dell’idea di shortare pesantemente il cross eur/usd che questa settimana ha dato veramente un gran bel segnale bear. Un ulteriore stimolo sarebbe una bella daily close sotto a 1,30 , ove potrebbe partire un bel ribasso impulsivo con primo target area 1,25. Dal punto di vista grafico il destino dell’euro sembrerebbe segnato, bisogna fare pero’ i conti con la fed. Se le banche americane hanno avuto il tempo di smontare un pochino di assets governativi piigs e di essersi posizionate short sull’azionario un bel crack su risk-off potrebbe arrivare.