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ALERT Utili SP 500: price earning e crisi
Mi vengono i brividi.
Già ne avevo parlato in passato in modo generico, ma oggi sono voluto andare a fondo della questione, alla ricerca di una serie di dati statistici che, certo, non rappresentano la verità assoluta e non ci danno la matematica certezza revisionale per il futuro. Ma sicuramente, i più vecchi lettori del blog ricorderanno che tramite questo tipo di analisi avevamo centrato mostruosamente bene il grande ribasso della borsa, proprio quanto lo S&P 500 navigava a 1500 punti, beatamente, con una lateralizzazione equivoca, con molti analisti che vedevano spazio addirittura fino ai 2000 punti.
Ben contento di essermi tirato fuori dal coro, beccandomi anche delle critiche, ma poi sbattendo il faccia a tutti i risultati positivi delle mie analisi (un po’ di orgoglio Dreamteatheriano…), ho dato la possibilità, e questo è certo e certificato, a molti lettori di salvarsi le piume e di quantomeno sottopesare l’equity. Era previsto lo tsunami finanziario. E lo tsunami ad un certo punto è arrivato.
Una volta scritto questo post, mi domando che senso avrebbe scriverne altri.
Possiamo parlare di tutto quello che volete, ma alla fine la mia convinzione è tale che quasi mi vien voglia di lasciare questo mio post come “testamento” per i lettori, un’ultima lettera prima dell’addio.
Mamma mia, oggi sono veramente patetico…O forse sono solo deluso e rattristato. Rattristato per come va il mondo, per come ce lo vogliono fare vivere. Pieno di inganni, di falsità. Pieno di inutili discorsi atti solo a manipolare le menti delle genti, a comandarle a bacchetta. E’ sempre stato così. Lo si faceva usando il terrore già fin nella storia, e lo si continua a fare in moltissime parti del mondo. Oppure lo si fa con l’utilizzo dei media. Proprio come più volte descritto su questo blog.
Ma ora basta inutili parole. Veniamo all’analisi.
Ribadisco il solito fondamentale concetto.
Queste analisi sono frutto di elucubrazioni mentali del sottoscritto e quindi contano come il 2 di piche di un mazzo di carte . Quindi io la vedo così. E magari (spero) di sbagliarmi. Spero di avere travisato tutto e di non aver avuto una buona lettura dei mercati. E voi neanche vi immaginate quanto lo spero…
Utili delle borse, la chiave di lettura
Allora, andiamo al dunque.
Qual è l’unico vero strumento che i mercati ci danno per poter valutare se un’azienda è cara oppure no? C’è UN element sopra tutti. L’analisi degli utili prodotti. Senza questo dipo di analisi (utili prodotti o previsti, ovviamente) non esiste analisi. Quindi se andiamo a studiare il buon vecchio P/E, ovvero il price earning , avremo la possibilità di capire in che condizioni sta il mercato.
Price earning dello S&P 500
Ecco qui sopra il grafico del price earning (P/E) dello SP 500. Come potete notare da questa analisi tratta da Bloomberg, il valore attuale del price earning dello Spoore, relativo agli utili del 2008, è pari a 14.63. Se viene poi fatta una proiezione al 2009, il risultato diventa pari a 15.61. E già qui sento puzza. Ma come, in fase recessiva gli utili dell’anno prossimo sono visti in ribasso…e come fa la borsa a salire? Vabbè, lasciamo perdere…e andiamo avanti.
Quanto vale lo S&P 500 con P/E diversi?
Se però noi andiamo a vedere quest’altro grafico, già ci inizia a venire caldo, o freddo, dipende dai punti di vista…
Se lo S&P 500 oggi, a 923 punti (circa) vale un P/E di 14.63, quanto varrebbe se il mercato scontasse dei P/E differenti?
Eccovi qui in sintesi la tabella. La potete vedere cliccando sul grafico.
Price Earning a 22, SP 500 a 1389
Price Earning a 19, SP 500 a 1200
E così via….
Ovviamente il mercato andrebbe a scontare price earning maggiori nel momento ci sia la certezza di un forte recupero dell’economia, quindi se si sconta la fine della recessione.
Ma la recessione è finita? La crisi può dirsi, nel 2010 archiviata?
Iniziate a porvi questa domanda e andiamo avanti, che ora viene il bello.
Ma se andiamo a vedere la storia…
Questo grafico tratto da Dshort ma lo avevo già proposto in passato, prendendo come base di analisi se non ricordo male, un report di Goldman Sachs.
E’ un grafico che riassume praticamente tutta la storia della borsa.
Ora, fate molto attenzione. Siamo tutti d’accordo che questa crisi, quella che stiamo vivendo, è seconda solo a quella vissuta nel 1929?
Ok ok…facciamo finta che non sia così. Facciamo finta che sia un grande crisi ma paritetica a quella vista negli anni ottanta.
Vi spiego dove voglio andare a parare. Guardate, in concomitanza con le grandi crisi economiche, e conseguenti crisi di mercato, come sono andate le borse e a quanto ammontavano i price earning.
Facendo una media, siamo all’incirca ad un 6.37….va bene, ho inserito anche i dati del 1929. Facciamo allora finta che questa crisi, malgrado sia gravissima, non si meriti un 6.37 bensì un 8 …. Ma allora, quanto deve valere lo S&P 500 per giustificare un P/E ad 8? Non dimentichiamo infine che il P/E di oggi non è comunque assolutamente un price earning da crisi, in quanto è perfettamente all’interno della media storica (banda grigia).
Price earning e SP 500: DOWN!
Se andiamo ad ipotizzare un price earning a 8, il taregt diventa drammatico. E se invece lo ipotizziamo a 6, ovvero in linea con le grandi crisi del passato, il target… beh… guardate il grafico e capirete…
In passato ho fatto anche tante ipotesi e conteggi, utilizzando rintracciamenti di Fibonacci, Proiezioni Ganniane….
A volte sono stato anche criticato per questo. Io però dico quello che penso. E mai come ora, sarò felice di poter dire: “mi sono sbagliato”. Il motivo, beh, credo lo capite anche da soli.
STAY TUNED!
PS: questa analisi doveva essere parte integrante della newsletter Compass V. Ho però ritenuto troppo importante portare a conoscenza di questi dati tutti i lettori. Credo comprendiate il motivo.
E spero che questo possa essere un buon motivo per sostenere il blog.
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