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UTILI SOCIETARI: le attese dei mercati (che non devono essere smentite)
Il peso delle aspettative. Questa è la spada di Damocle che pende sulla testa del mercato. Ve ne ho già parlato in passato e questa breve analisi vi fa percepire quanto è importante, oggi, la conferma che tali aspettative devono ottenere, sopratutto dalla politica di Trump, una politica espansiva che dovrebbe avere un peso importante non solo per l’economia USA ma per l’economia globale.
Anche se poi, come abbiamo detto, forse si sono fatti i conti senza l’oste. Va bene sperare in una crescita globale alimentata da una politica fiscale aggressiva. Ma poi ci sono anche dei tasselli (vedi il protezionismo, ad esempio) che possono diventare dei boomerang.
E l’incertezza del momento non è tanto legata alle questioni geopolitiche internazionali (che il mercato ormai digerisce con estrema snellezza) ma proprio alle conferme che la Trumponomics fatica a dare.
Il grafico che vi propongo è eloquente.
In alto il grafico dell’EuroStoxx50 e sotto quello dello SP500. Come potete vedere, a gennaio le aspettative sugli utili aziendali sono schizzate verso l’alto, giustificando quindi quello che è stato il rally che negli ultimi mesi ha raggiunto dimensioni importanti. Ma cosa succede se tali aspettative non verranno mantenute?
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Per me i mercati sono piuttosto reali (provate a sbagliare investimento e poi vedete se sono reali). Se gli utili tenderanno a scendere le borse scenderanno; liquidità o no.
I mercati sono al momento attuale sganciati dalla realtà. Questa è la mia semplice conclusione che però non mi porta ad affermare che presto crolleranno. D’altronde Keynes affermava che i mercati possono essere irrazionali più di quanto tu possa essere solvente.. Però degli elementi di cui preoccuparmi ci sono. Il basarsi su aspettative che di volta in volta sono poi ridotte, mi lascia pensare che ci sia del “marcio in Danimarca” e se poi le attuali stime si basano anche su un elemento di politica elettorale che poi cozza con altri, io me ne esco con piacere… un po’ poi com’è successo al mercato obbligazionario: la linea Maginot del 2,60% non doveva tenere e tutti a shortare mentre poi … ecco che ci si riaffaccia a2,30%, per poi ritornare sul 2,60% e le mani forti ci guadagnano, chi invece non vede ma si fida … perde. Siam o in trappola ed intrappolati, senza però tanti possibilità di uscita non dolorosa, accumulando tante overdosi di stimoli, senza averle smaltite un po’ alla volta, che quando si presentarà il conto, saranno dolori.