TPI e scudo anti spread: polizza assicurativa discrezionale

Scritto il alle 11:44 da Danilo DT

Il disgusto per quanto è avvenuto è senza precedenti.
La fiducia nella classe politica in questo momento è ai minimi termini e trovo ingiustificabile il fatto che in un cotesto storico, economico e geopolitico così complicato non ci sia un po’ di responsabilità da parte di chi ci deve governare.
Il contesto è noto, per rinfrescarvi le idee, CLICCATE Qui.
E in tutto questo gran casino, è tempo di Banche Centrali.

Ieri la BCE e prossimamente la FED.
Ovviamente ora tutti gli occhi sono puntati sulla Banca Centrale Europea e sull’iniziativa di mettere fine al mondo dei tassi negativi con un rialzo dei tassi ufficiali di 50 centesimi, il primo dal 2011 e doppio rispetto ai 25 centesimi preannunciati in giugno: una decisione forte per assicurare un ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% a medio termine.

Già in passato ho parlato dell’inefficacia di tale mossa, visto che noi tutti sappiamo che tipo di inflazione stiamo subendo. Ma ormai non c’era alternativa. Bisognava dare un segnale di proattività, il mercato se lo aspettava, e quindi la Lagarde si è mossa.

Oltre all’aumento dei tassi ecco arrivare con voto unanime del board (wow) il nuovo scudo anti spread. E’ lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI), un intervento teoricamente con una potenza di fuoco teoricamente illimitata in quanto gli acquisti non hanno tecnicamente dei limiti quantitativi.

Leggendo tra le righe sembra quasi che l’aumento di 50 bp si astato fatto per accontentare i falchi e allo stesso tempo far loro accettare il TPI. Se poi però interpretiamo bene quanto sta accadendo, ci rendiamo conto che in realtà, tutto sembra mirato ad arrivare ad un +75 bp sommando luglio e poi settembre, in linea con quanto fatto intendere dalla discutibile “forward guidance“ BCE.

In realtà, poi, se abbiamo raggiunto il picco inflattivo come ho ipotizzato qualche giorno fa, anche la politica monetaria delle banche centrali, in ottica di proiezioni potrebbe cambiare. Quindi occhio che potremmo avere delle sorprese nei prossimi mesi.

TRANSMISSION PROTECTION INSTRUMENT

Lasciando da parte l’aumento dei tassi, e concentrandoci per un attimo sul TPI, ma siamo sicuri che questa contromisura sia sufficiente ed efficace?
Sulla carta sembra interessante e operante all’interno dei paletti previsti, sia a livello di norme fiscali e sia in merito alle misure di infrazione. Inoltre la sua “illimitatezza” lo rende potenzialmente super efficace.

Ma potrebbe esserlo solo sulla carta. Infatti occorre ricordare che NON è automatico. Il che significa che deve essere deciso per ogni singolo paese in base alla situazione.
Immaginatevi quindi un mercato che prende posizione su un “paese debole”: la BCE se ne deve accorgere, deve riunire il board che prende in considerazione quanto sta accadendo e poi decide.

Il problema sta nel fatto che NON è un meccanismo automatico e rischia di diventare uno strumento POLITICO. E noi sappiamo benissimo quanto può essere pericoloso. Inoltre la sua efficacia potrebbe essere tardiva e non immediata.

Tanto per cercare di spiegarvi, è un po’ come una compagnia di assicurazione ti assicura ma poi, prima di pagare il danno, non solo entra nel merito ma decide riunendosi, indipendentemente da tutto, se pagare o no. Ma a quel punto, a che serve assicurarsi?
Adesso quindi abbiamo un nuovo strumento. Ma resta l’unico in mano alla BCE? Nossignore perché in realtà gli altri continuano ad esserci:

– PEPP le distorsioni legate alla pandemia
– APP serve per quando occorre aumentare lo stimolo monetario in generale
– OMT legato al cosiddetto “Euro scetticismo” ed è lo strumento più politico
– TPI serve nel caso in cui lo spread si allarghi troppo per motivi speculativi

Basteranno per difendere l’Euro, l’UE e i paesi più deboli? Ai posteri…

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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