[ H O T ] ° The TRUMP Revolution: guida per l’investitore

Scritto il alle 13:10 da Danilo DT

donald-trump-presidente-usa

Ma tu guarda. Alla fine è successo l’imponderabile, l’impensabile e l’incredibile. Vince Donald Trump che diventa il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America.
Ora è inutile fare dietrologia.
Guardiamo avanti e sopratutto cerchiamo di capire COME gestire il nuovo corso che sarà, per certi versi, rivoluzionario.
Vi dico subito che, però, la cosa veramente importante, secondo il mio punto di vista, non è quello di cui molti oggi stanno parlando. Nossignore.
La cosa più importante inizio a sintetizzarla con due slides che a breve vi presenterò.
Cari amici, parliamo di NUOVO PROTEZIONISMO e quindi degli effetti che la nuova politica commerciale potrebbe avere sull’economia globale e quindi sugli altri paesi.

Prima però armiamoci di REALISMO e COERENZA.
Provate a guardarvi indietro. Non è forse vero che negli ultimi mesi la globalizzazione stava progressivamente regredendo e che tutti i paesi si stavano votando ad un maggiore protezionismo? Nel nostro piccolo lo notiamo anche in Europa. Ovunque si è tornati a guardare al proprio orticello, cercando di tutelarlo e condividendo sempre meno.
Questo è quanto si vedrà proprio con Trump. Un nuovo protezionismo.
Ma andiamo con ordine, anche se, capirete, sarò molto sintetico.

PREMESSA: se il programma di Trump verrà effettivamente attuato “in toto”, avremo probabilmente il collasso dell’economia mondiale a causa di una distruttiva reazione protezionistica. Quindi mi aspetto una limatina al programma sennò…sarà dura

PRIMO TASSELLO: valute e paesi emergenti.La reazione piu’ violenta è quella del Peso Messicano, in caduta di oltre 10 % contro USD. Il contagio alle altre valute dei paesi emergenti c’è, ma in modo più soft. Però attenzione, guardate questa slide.

exposure-export-us

Rappresenta l’esposizione dei paesi asiatici all’export verso gli USA, sia raffrontato al PIL e sia al totale dell’export stesso.
Quale sarà l’impatto quindi di una politica commerciale più restrittiva nei confronti di questi paesi?
Guardate la posizione della Cina, che come ben sappiamo ha delle problematiche di sostenibilità di un modello economico fondato sul debito e che necessita di un PIL super virtuoso. Secondo il mio punto di vista, una frenata commerciale con gli USA (che pesano circa il 18% dell’Export totale cinese e comunque oltre il 3% del PIL) non potrà non avere effetti negativi sul tessuto economico di Pechino. La fase di Rally per gli Emerging Markets la vedo in frenata e poi..,.si vedrà. Ma attenzione: non posso negare che l’atteggiamento protezionistico di Trump potrebbe essere una manna dal cielo per le nuove economie come Russia e Cina che si affretteranno a diventare rapidamente “nuovi leader economici” a livello globale. E gli USA resteranno inermi a guardare? Vedremo…

SECONDO TASSELLO: L’oro si apprezza di oltre il 3%. E’ la politica del Bene rifugio ma attenzione, non escludiamo che sia solo una questione momentanea. Cautela sul metallo giallo.

TERZO TASSELLO: Tassi e FED. Il mercato ha rivisto velocemente al ribasso le probabilità di un rialzo Fed a Dicembre, da oltre 80% al 50% di oggi. Quindi possibile un nuovo rinvio, ma non illudiamoci. Pensare che Trump voglia condizionare in modo determinante la FED sarebbe sbagliato. Può magari allungare certe tempistiche ma il mercato e l’economia hanno delle “esigenze” che vanno ben oltre a quella che potrebbe essere una volontà del Presidente. E’ vero che Trump sicuramente metterà mano al Board FED e lo condizionerà non poco, ma non aspettiamoci grandi rivoluzioni nel programma di aumento dei tassi. Ripeto, si dilateranno i tempi ma non si invertirà la tendenza, tanto per intenderci.

QUARTO TASSELLO: US Treasury. Sono la conseguenza della politica FED. Trump punta su un Dolalro debole, su una politica monetaria dovish e su una politica fiscale molto aggressiva. Tutto questo potrebbe portare ad un andamento abbastanza confusionario del bond USA. Ci sono elementi che fanno pensare ad un irripidimento della curva (steepening) e altri invece che spingono verso un appiattimento. Vedremo col tempo, leggendo tra le righe anche attraverso alla politica Trump, quel sarà la nuova tendenza. Presto per dirlo.

us-treasury-trump-steepening
QUINTO TASSELLO: Azionario. Era ovvio lo shock iniziale. Poi i mercati si sono “ammorbiti”- E’ ovviamente presto per capire quello che sarà, Ma la politica protezionistica ‘America first’ anche dal punto di vista fiscale e un dollaro un po’ più debole potrebbero anche sostenere molte aziende di Wall Street. Ricordiamo però che qui troviamo molte multinazionali e quindi bisogna fare delle distinzioni. A rigor di logica però, bene gli investimenti infrastrutturali, banche, difesa, costruzioni e healthcare.

SESTO TASSELLO: Scenario del CREDITO. Trump non ha certo la soluzione miracolosa in mano e poter invertire quell’iter di peggioramento non sarà certo facile. Ormai è chiaro che ci sono MENO utili con PIU’ debiti. E questo rappresenta un problema. Basterà la politica fiscale di Trump per sostenere le aziende?

SETTIMO TASSELLO: Europa. Impossibile poter capire gli effetti sul Vecchio continente. Certo che una frenata dell’Export verso gli USA non farà piacere anche al nostro paese. E non solo. Inoltre non dimentichiamo il delicato momento politico europeo, con elezioni sparse e referendum. Rischio volatilità elevato.

export verso USA Europa

Spero di essere stato chiaro e comprensibile. Sono ovviamente pareri personali (che condividerà a breve con una rete commerciale) e che vi anticipo nella speranza di rendere più consapevole, concreto e realistico un quadro di mercato decisamente complesso dove Donald Trump rappresenta, secondo me, il simbolo del decadimento dell’Occidente.

E vi invito, ovviamente, a dire al vostra nei commenti.

 

PS: remember this slide! 

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7 commenti Commenta
gainhunter
Scritto il 9 Novembre 2016 at 13:34

“Alla fine è successo l’imponderabile, l’impensabile e l’incredibile.”

Solo per alcuni, per la seconda volta.
E ci sarà una terza, una quarta, ecc., fino alla secessione in Italia: imponderabile, impensabile, incredibile, ma solo per alcuni.

daino
Scritto il 9 Novembre 2016 at 14:33

Ciao Dream,
in questo momento (14.30) a mio avviso il dato più interessante è sulle obbligazioni usa. Prediamo il decennale: prima la corsa al rialzo e poi il ritracciamento, perfettamente in linea col il quando intermarket. Poi però mentre il resto del mercato si stabilizza (borse “leggermente negative”, oro positivo, cambio stabile) il prezzo scende sotto i minimi di ottobre. Secondo te qual’è la causa di questo diseallineamento?

falco [email protected]
Scritto il 9 Novembre 2016 at 16:00

Ciao Ragazzi
La vittoria di Trump non dimostra altro che la voglia di un cambiamento a livello globale della gente.
In merito alla politica protezionistica sono d’accordo in pieno ,lo dimostrano le multe e le sanzioni alle multinazionali a cui stiamo assistendo tra Germania e Stati uniti.
Per il resto si dovranno trovare inevitabilmente degli equilibri vista l’interconnessione che la globalizzazione impone a tutti gli attori coinvolti

Ciao

Scritto il 9 Novembre 2016 at 16:51

daino,

Ciao Daino, ho già in mente un post dove ti spiego tutto. E’ forse la parte più interessante di questa pazza giornata di borsa. Stasera scrivo e domani leggerai, ce la fai a pazientare?
🙂

CIAOOOOOOOOOOO

daino
Scritto il 9 Novembre 2016 at 18:27

Grazie!
Certo che se i dati su finviz non erano sfalzati è stato veramente curioso di come l’obbligazionario si sia mosso in anticipo.
Volendo essere maliziosi si potrebbe pensare che la Fed è riuscita nel doppio intento di calmare i mercati e disfarsi di tutti quei titoli che ha in pancia

gainhunter
Scritto il 9 Novembre 2016 at 18:41

Ieri ho letto un’analisi statistica di GS sulla volatilità nel periodo pre e post elezioni USA, secondo cui dall’election day la volatilità scende sempre. Nonostante la vittoria di Trump sembra che questa volta non sia diversa dalle altre (contrariamente alle previsioni), ossia aumento della volatilità “visibile” nell’election day, aumento della volatilità implicita nei giorni antecedenti e riduzione della volatilità nei giorni successivi (questo lo verificheremo nei prossimi giorni), ma se la previsione del ribasso dell’azionario non era limitata a un breve movimento intraday, il completo ritracciamento del movimento ribassista di questa notte è chiara indicazione che il previsto aumento della volatilità non ci sarà e confermerà la statistica.
Conferma inoltre che non è il presidente eletto che fa scendere i mercati ma l’incertezza, ovvero in caso di parità o brogli con necessità di riconteggio sarebbe stato normale attendersi ribasso e aumento di volatilità, invece c’è stata una vittoria netta (presidente + congresso) e il mercato ha recuperato tutto il movimento iniziale dovuto secondo me non solo o non tanto all’equazione Trump=mistero=incertezza ma all’incertezza sul risultato (era attesa la vittoria della sig.ra Clinton e il risultato iniziale creava un imprevisto).

perplessa
Scritto il 9 Novembre 2016 at 23:50

c’è chi pensa invece che che l’euro vada sotto la parità, cioè Barrai http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.it/

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