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TASSI NEGATIVI: ma pensare ad un vero decoupling è corretto?

Scritto il alle 12:00 da Danilo DT

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Possiamo definirlo “The new normal”? In realtà stiamo convivendo da MESI con i tassi di interesse negativi. Ormai siamo abituati a ritrovarci con obbligazioni tedesche con rendimento negativo, sia in ambito nominale che reale. Un quadro assurdo che però è figlio di una politica monetaria iperaggressiva da una parte, e di un quadro di mercato potenzialmente deflattivo dall’altra. Un mix micidiale che ha portato i bond governativi a rendimenti ridicoli.
Questo grafico di DB spiega chiaramente l’assurdo che però rappresenta la realtà con cui ci tocca convivere.

tassi-interesse-negativi-eurozona
Il 40% dei titoli di Stato in Europa, oggi, tratta con prezzi che portano ad avere un tasso di interesse negativo. 40%. Un quadro che però non è limitato all’Europa. Anche in Giappone la situazione è altrettanto grave e addirittura negli USA, dove si parla di imminenti aumenti dei tassi, la curva dei rendimenti resta estremamente compressa.

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Questo quadro economico NON è di crescita economica, né sana né tantomeno virtuosa.
Può durare all’infinito? Certo che no. Intanto però lasciamo che il sogno continui e attendiamo l’oracolo Draghi, quantomai atteso dai mercati, seguito dopo qualche giorno dalla Yellen.
Possibili quadri di mercato totalmente divergenti? Personalmente non credo che il “decoupling” dei tassi di interesse possa essere così invasivo. La storia insegna che il mondo dei tassi di interesse è comunque collegato e correlato, sui mercati che contano.

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Danilo DT

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7 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 1 Dicembre 2015 at 14:02

oltre che assurdo è fisiologicamente e finanziariamente “SBAGLIATO” !!!!! Se tutti quei soldi fossero stati investiti nel miglioramento delle infrastrutture e dei sistemi logistici anziché nascondersi dietro il teatrino del piano Juncker la situazione sarebbe sostanzialmente diversa con maggiore aiuto alla crescita e all’occupazione e quindi ai consumi. Siamo in mano alla peggior teppa politica degli ultimi decenni, fra l’altro corrotta e scalda cadreghe a scapito dei cittadini europei. E’ ovvio che in un casino del genere ciascuno tende a difendere i propri interessi nazionali e personali, ma si stanno scavando la fossa. Non è uno sfogo retorico, è purtroppo la dura realtà che ci costringeranno ad affrontare…..

jesselivermore
Scritto il 1 Dicembre 2015 at 15:42

IL T-BILL USA a 3 mesi sta salendo in verticale dopo una stasi che dura dal 2009.
Questa volta i tassi iniziano a salire sul serio.

https://it.finance.yahoo.com/echarts?s=%5EIRX#symbol=^irx;range=20100915,20130820;compare=;indicator=volume;charttype=area;crosshair=on;ohlcvalues=0;logscale=off;source=undefined;

ironblade79
Scritto il 1 Dicembre 2015 at 19:05

Ciao DT, i tassi negativi sono una normalità visto che ci sono le Banche Centrali e le Banche Centrali possono sussistere all’infinito… Basta pensar al Giappone dove è da 30 anni o più che i tassi sono a zero e nonostante i mille problemi vanno avanti. il “rialzo” dei tassi USA è praticamente ZERO, stiamo parlando di questioni di lana caprina. Si può tranquillamente andare avanti all’infinito… E’ anni che sento “scoppia qua” “scoppia la” ma siamo ancora qua. E’ l’informazione che è “drogata”. Sempre negativa, sempre a vedere il pelo nell’uovo e che condiziona, quella si, tutti noi. I tassi possono anche rimanere così, scenderanno i prezzi realmente (alla lunga) e dove sta il problema? Ci sarà un minor “fumo”. Ciao!

Scritto il 1 Dicembre 2015 at 21:10

iron­bla­de79@fi­nan­zaon­li­ne,

Vero, il Giappone è negativo da sempre. Ma tieni conto che a livello internazionale c’era una sorta di “compensazione”. Oggi invece c’è una debt deflation che inchioda tutto…

Scritto il 2 Dicembre 2015 at 15:58

HANDS UP!

Sound, aweSOme https://www.youtube.com/watch?v=E-bvu9AnBGA

サーファー © Surfer

ironblade79
Scritto il 2 Dicembre 2015 at 16:28

Si deve solo sgonfiare tutto e i tassi a zero servono proprio a quello. Se faccio incetta adesso di soldi a ZERO, se fra 5 anni i tassi sono al 3% non mi interessa niente… Per cui un CEO intelligente fa incetta ora per i prossimi 30 o 50 anni a tassi ridicoli, e poi che vadano dove vogliono i tassi. Se per assurdo io giro tutto il debito della mia impresa e dello Stato su una duration media di 15 20 anni anche se fra 3 anni sono al 5% (impossibile) a me cosa importa? Chiaro che ci vuole una grande programmazione e capacità.
Da­ni­lo DT,

ironblade79
Scritto il 2 Dicembre 2015 at 16:29

Ovviamente ORA dovrebbe essere il tempo di TAGLIARE alla grande i COSTI dell’Azienda e dello STATO… allora si che avrò le risorse per ripagare il debito nominalmente e ripartire con un economia molto più sana perché sgonfiata.

iron­bla­de79@fi­nan­zaon­li­ne:
Si deve solo sgon­fia­re tutto e i tassi a zero ser­vo­no pro­prio a quel­lo. Se fac­cio in­cet­ta ades­so di soldi a ZERO, se fra 5 anni i tassi sono al 3% non mi in­te­res­sa nien­te… Per cui un CEO in­tel­li­gen­te fa in­cet­ta ora per i pros­si­mi 30 o 50 anni a tassi ri­di­co­li, e poi che va­da­no dove vo­glio­no i tassi. Se per as­sur­do io giro tutto il de­bi­to della mia im­pre­sa e dello Stato su una du­ra­tion media di 15 20 anni anche se fra 3 anni sono al 5% (im­pos­si­bi­le) a me cosa im­por­ta? Chia­ro che ci vuole una gran­de pro­gram­ma­zio­ne e ca­pa­ci­tà.
Da­ni­lo DT,

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