Si stava meglio quando si stava peggio

Scritto il alle 18:09 da Danilo DT

Prima di partire per una missione esplorativa per meglio carpire lo stato di sostenibilità finanziaria di una nota nazione europea (un modo colorito per dire che me sono andato all’estero per qualche giorno), mia moglie, leggendo un noto quotidiano torinese, mi ha segnalato un articolo tanto banale quanto illuminante sulla drammatica situazione della finanza globale. L’autore è quel geniaccio di Gramellini il quale, in questo suo breve scritto intitolato “La scatola della nonna”, ci regala una splendida morale e invita tutti ad un minuto di silenzio e riflessione…

Rovistando in un baule di famiglia, ho ritrovato la scatola di latta che la nonna romagnola utilizzava nel dopoguerra come sua personalissima Banca d’Italia. Ogni volta che il marito portava a casa lo stipendio da tranviere, lei lo requisiva per diritto di vino (nel senso che altrimenti il nonno sarebbe andato a berselo tutto) e lo divideva in mucchietti che poi sistemava nella scatola. C’era il mucchietto dell’affitto e delle bollette, quello della spesa, quello degli sfizi (dove per sfizio si intendeva un cono al cioccolato) e infine, più importante di tutti, il mucchietto dei risparmi. La nonna fissava l’obiettivo finale – il frigorifero, il televisore – e poi curava la crescita del mucchietto mese dopo mese, come se fosse una piantina innaffiata dalle sue preghiere. Per nessuna ragione al mondo era possibile intaccare il tesoro della scatola: i maschi di casa avrebbero dovuto passare sul suo corpo, che era piuttosto muscoloso.

Quando il mucchietto aveva raggiunto le dimensioni desiderate, la nonna indossava il vestito elegante e si recava al negozio per l’acquisto. Chi la vide in uno di quei giorni, assicura che neanche una sceicca in missione da Tiffany avrebbe potuto rivaleggiare in fierezza col suo sguardo. Una volta un commesso le suggerì di comprare qualcosa a rate. Lei lo guardò storto: «Ma se mi date quel che voglio prima che io lo paghi, dopo mi passerà la voglia di averlo e anche di pagarlo!». Aveva solo la quinta elementare, ma certe volte mi capita di pensare che, con lei a Wall Street, adesso passeremmo tutti una Pasqua più serena. (Source)

E’ proprio il caso di dirlo: si stava meglio quando si stava peggio…

STAY TUNED!

DT

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6 commenti Commenta
vichingo
Scritto il 26 Aprile 2011 at 18:24

Bello e molto educativo, ma a quei tempi il mostro del consumismo non si era ancora presentato e forse alcune cose belle di allora erano la semplicità, la saggezza e l’originalità di tante persone che non erano condizionate, come oggi, da modelli sbagliati imposti dai vari media……………………….

m75035
Scritto il 26 Aprile 2011 at 18:31

che bel pezzo….!

gaolin
Scritto il 26 Aprile 2011 at 18:48

Una storia molto simpatica e certamente vera.
Anche mio nonno aveva una bella cassetta di legno a più scomparti, che custodiva sotto il letto e che chiudeva una chiave che teneva nascosta sopra la specchiera del comò.
Vi aveva tutti i risparmi. Tutti sapevano dov’era questa cassetta, anche i suoi tanti amici fidati, che ogni tanto gli chiedevano qualche piccolo prestito, senza interessi ovviamente e senza firme.
La casa non aveva serrature e si parlava tanto di lavoro, di cose da fare e anche di politica.
A paragonare questa realtà a quella odierna non pare vero ma era proprio così.

lampo
Scritto il 26 Aprile 2011 at 20:53

Bello scorcio dell’Italia di un tempo…
Voglio sottolineare un aspetto. Quella nonna, con una gestione così oculata delle entrate, compiva anche un’altra operazione che la nostra generazione non ha imparato a fare (o forse ha dimenticato a causa del troppo benessere): il budget familiare. Senza computer e moderni software aveva già in testa entrate e spese (spesso non ci dormiva di notte) … e appena requisite le entrate, sapeva già come suddividerle… lasciando una parte in risparmi per le spese più grosse previste a budget: il frigorifero… oppure per quelle impreviste.
Questa era una gestione efficace anche delle risorse… perché essendocene poche si sfruttavano al massimo acquistando beni di valore effettivo… e non tante troiate come noi.
Aveva solo la quinta elementare…e probabilmente sapeva fare solo addizioni e sottrazioni aiutandosi con le dita per non sbagliare i conti…
E io conosco laureati in economia che fanno consulenza… ma che non sanno far quadrare un semplice bilancio familiare!

Scritto il 26 Aprile 2011 at 23:29

MALEDIZIONE!
L’ADSL mi ha tradito. Ho il modem rotto e lo devo cambiare… purtroppo sono molto limitato nell’operatività… 😥

Scritto il 26 Aprile 2011 at 23:31

gaolin@finanza,

lampo,

VERISSIMO!!!!
PS: mi sono collegato con una chiavetta di fortuna ma che va ad una velocità pari a quella di una lumaca col sidecar e una seconda roulotte attaccata dietro… 👿

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