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SERVIZI in recupero, inflazione nuovamente a rischio
Nel mondo intermarket il tasso inflazione resta sempre un riferimento molto importante, perché a cascata dipendono da lei tantissimi fattori e chi segue i mercati finanziari se ne è reso pienamente conto.
Però è chiaro che l’inflazione è la sintesi delle conseguenze dovute a tanti elementi. Per esempio il mondo del lavoro (quanto è fondamentale l’andamento dei salari?). E con esso i dati sul mondo del lavoro. Per esempio, nel primo pomeriggio di oggi aspettiamo l`aggiornamento settimanale sulle richieste di sussidio di disoccupazione, utile agli investitori per tenere il polso del mercato del lavoro statunitense, dopo i recenti segnali di allentamento che hanno rafforzato le aspettative secondo cui la Fed manterra` i tassi invariati al Fomc del 19-20 settembre. Parlando di dati macro però, volevo portare alla vostra attenzione un altro elemento.
Ieri è uscito il report Ism non manifatturiero, che rappresenta piu` di due terzi dell`economia Usa: questo indice ha fatto registrare un inatteso recupero, quindi si è dimostrato molto forte. Se quindi pesa per 2/3 per l’economia USA, capite che potrebbe diventare un problema proprio per l’inflazione.
Guardate la correlazione su questo grafico. Anzi, sembra proprio che l’ISM non manifatturiero tenda ad anticipare il CPI. Se continua la forza dell’economia USA, il rischio di un nuovo aumento del tasso inflazione non è nemmeno così remoto. Tutto questo ha ovviamente conseguenze su politica monetaria in primis, e poi sul mondo obbligazionario, azionario e così via.
Se poi tenete conto anche dei tagli alla produzione del petrolio e delle intenzioni bellicose dei produttori sull’argomento….