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SELL OFF sulle commodity: implicazioni sui paesi Emergenti
Pensavate che i mercati emergenti possano essere vittima di un rallentamento? Temavate che gli outflow da questi mercati si possano concretizzare nuovamente nelle prossime settimane? Percepivate il rischio di una correzione più marcata sugli emerging markets anche a seguito delle violenti correzioni cinesi?
Bene, allora alle vostre domande, oggi, potete aggiungerne un’altra.
Per i paesi emergenti, quali potrebbero essere gli effetti di un sell off sulle commodity?
Perché è proprio di sell off che stiamo parlando. Una vendita massiccia e massiva sulle materie prime. Complice il rallentamento globale, ma soprattutto la speculazione che, anche a causa della crisi Greca, sta fuggendo a “gambe levate” dal rischio e chiude le posizioni più pericolose e speculativa. Ma non solo Grecia. infatti sembra proprio che le vendite più massicce siano arrivate dall’Asia, dalla Cina nella fattispecie. Clienti a nche di grosse dimensioni costretti a chiudere in fretta e furia, posizioni long su commodity per poter sanare perdite e coperture sull’equity.
Capite che a questo punto l’effetto domino diventa poi irrefrenabile. Se si esce da posizioni speculative sulle commodity, si va indirettamente a colpire tutti quei mercati che sono produttori ed esportatori, in un secondo tempo.
E quindi a pagarne le conseguenze sono poi valute e listini azionari ed obbligazionari dei paesi emergenti.
Sul petrolio mi sembra abbastanza chiara la fase di debolezza
Sulle soft commodities l’incertezza è maggiore.
Sui metalli credo sia difficile commentare
Sui cereali vale il discorso fatto per le soft.
Ovviamente a guidare la baracca sono i metalli (il rame resta il termometro principale per misurare le potenzialità di crescita economica) e il petrolio.
Potrei sbagliarmi, ma la storia insegna che… è meglio fare attenzione.
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