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Segnali di RECESSIONE: come vederli e come comportarsi
Molti mi chiedono di essere spesso più “operativo”: magari non dire esattamente cosa comprare ma dare delle indicazioni o dei pareri più espliciti.
In questo post allora ho deciso di fare una cosa diversa dal solito.
Intanto vi presenterò un importante indicatore (secondo il mio punto di vista, of course) per una corretta lettura del ciclo di mercato. O meglio, cosa il mercato sta vedendo e che quindi sta scontando.
Ovviamente il risultato di questa analisi potrebbe essere utilizzata dai lettori (come sempre) per fare delle elucubrazioni mentali, per pensare se ha senso fare certe cose oppure no.
Non voglio spingermi oltre, non mi piace mai dare indicazioni dirette, proprio perché ogni investitore ha un suo taglio, delle attitudini, delle propensioni al rischio, delle caratteristiche che lo rendono sempre e comunque unico.
Quindi, come sempre, consapevolezza innanzitutto. E poi ognuno prenda le decisioni che ritiene più congrue.
Secondo molti, gli USA ormai sono ad un passo dalla recessione. Secondo altri, invece, gli USA non stanno ancora dando chiari segnali di recessione e, soprattutto, i dati sono troppo drogati dall’andamento negativo del petrolio, e allo stesso tempo mercato ne sta sottovalutando gli effetti benefici.
Chi avrà ragione?
Vista l’unicità del momento storico, monetario, economico, temo di dover dire che occorrerà lasciare ai posteri l’ardua sentenza, anche se il mio naso sente puzza di forte rallentamento e concreto rischio di recessione, anche se non nel breve periodo (e questo potrebbe portare a delle importanti sorprese già fin dal prossimo mese).
Ma come fare a capire se il mercato inizia a pondererare con attenzione l’eventuale arrivo della recessione?
Ci sono molti indicaotri macroeconomici a disposizione. Prendetene quanti ne volete, provate a sovrapporli. Se avrete fortuna, raggiungerete anche un risultato univoco, ma se non lo otterrete, allora a quel punto vi farete la domanda: sarà proprio così?
In effetti non si ha mai un responso UNIVOCO dagli indicatori macroeconomici. Forse sarebbe troppo bello, o forse troppo facile.
Allora io cerco di percorrere un’altra strada, magari più banale ma di certo molto più semplice a livello di monitoraggio.
Tipi di consumi a confronto
Parliamo di consumi. Pensateci un attimo. Alla fine i consumi restano la chiave di tutto, non credete?
Ma i dati sui consumi spesso sono non soddisfacenti, in quanto quelli più validi sono purtroppo dati consuntivi, e quelli più seguiti sono indagini o stime.
E allora meglio andare a confrontare l’andamento dei due settori che meglio possono farci capire un forte raffreddamento dei consumi.
Da una parte i consumi discrezionali. Dall’altra parte i consumi aciclici.
I primi sono considerati “non necessari” e quindi più sensibili ad un eventuale rallentamento economico (e dei consumi). I secondi invece sono più stabili e generalmente variano di poco, anche nelle fasi di recessione.
Facendo questo confronto tra questi due settori, ecco il grafico che ne deriva.
Consumi a confronto: discrezionali vs aciclici
E’ evidente che i primi stanno perdendo terreno e sono ormai a contatto con la trendline. Certo è che un eventuale rottura della trendline sarebbe un primo importante segnale. Ma non per forza questo diventa un segnale recessivo. Diventa però un eccellente campanello d’allarme, anche perché potete notare dal grafico che si parla di recessione quando il rapporto scende sotto area 1.20.
Ma ovviamente, quando arriveremo a quel livello potrebbe già essere tutto molto più chiaro. Intanto i campanelli d’allarme devono servire, come sempre, per creare consapevolezza (sto diventando noioso…) e poi per iniziare ad adeguarsi, magari sovrappesando o sottopesando stili diversi (value vs growth) oppure settori diversi. Ma questo è il duro lavoro dell’ AAM (Asset Allocator Manager).
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Dear DT
i tempi cambiano purtroppo. quel grafico ha bisogno di interpretazioni
https://research.stlouisfed.org/fred2/graph/?g=2Xa
http://www.thefiscaltimes.com/2015/12/03/Federal-Health-Care-Costs-Surge-17-Percent-GDP
http://www.zerohedge.com/news/2016-01-29/and-biggest-contributor-us-spending-growth-2015-was
D’altra parte è una cosa già vista in altra forma.
Al mitico Abe è bastato aumentare l’iva per aumentare il gdp e l’inflazione….o no?
Stasera guardavo con interesse la chiusura di SP500 fiducioso che, avendo negato il testa e spalle ribassista, avremmo avuto un ritorno del toro. Poi mi sono rimesso a studiare un pò i grafici e non ho potuto fare a meno di notare una cosa. Il testa e spalle non è mai stato completato. Lo si vede molto bene sia sul Ftsemib che su SP500. Cosa aspettarsi ora? Il punto di svolta si trova sui massimi di Novembre 2015 (per SP500). Se verranno superati si tornerà probabilmente ai massimi assoluti. Nel caso non vengano superati, cosa che io vedo più probabile visto l’ evidente testa e spalle, potremmo assistere alla definitiva capitolazione del mercato. E le cose potrebbero essere ancora peggiori del previsto. Per Ftsemib l’ obiettivo sarebbe area 11500 mentre per SP500 area 1500. Come fare a trovare l’ eventuale punto di svolta? Nel passato SP500 ha toccato il punto più alto della testa facendo subito dopo una engulfing ribassista su time frime settimanale. Stessa cosa l’ ha fatta sulla cima della spalla dx. Sulla cima della testa lo ha fatto nuovamente….Succederà di nuovo anche per la spalla dx?
Ricapitolando: fare massima attenzione al possibile rialzo di SP500 nei giorni a seguire e non guradarlo come una grande occasione da prendere al volo quanto piuttosto un’ occasione per andare corti se non riuscisse a superare i massimi di Novembre 2015. Potrebbe essere interessante, per chi non lo è già, impostare uno short con stop stretto sopra gli stessi massimi di Novembre e seguire la posizione.
Spero di sbagliarmi ma se così non fosse vorrebbe dire che quella che stiamo vedendo da 18 mesi (!!!!!) è un’ enorme distribuzione a sventurati risparmiatori……io personalmente non ho mai visto da quado studio grafici una cosa di tale durata e non oso pensare cosa potrebbe scontare una catrastrofe del genere sui mercati finanziari.
Mi limito solo a dire una cosa… se ricordi ho scritto che FEBBRAIO era il mese del rimbalzo… E ci stiamo arrivando. Ma occhio che manca ancora un pezzo allo storno…
IMHO
Allora siamo in sintonia!
Mi limito solo a dire una cosa… se ricordi ho scritto che FEBBRAIO era il mese del rimbalzo… E ci stiamo arrivando. Ma occhio che manca ancora un pezzo allo storno…
Quindi,se non ho capito male,il testa spalle dovrebbe far rimbalzare fino ai massimi o quasi per poi iniziare la fase ribassista? Io faccio una domanda: l’at serve in un periodo come questo?
Comunque qualche titolo che si comporta bene il nostro povero listino lo ha. Snam e Terna sono sempre una garanzia ad esempio. Anche Luxottica ha fatto bene in questi anni. Insomma, qualcuno che lavora bene c’è nonostante tutto.
lorepi,
Perdonami… A me sembra che la spalla destra sia non solo formata.. Ma anche confermata..
L’ analisi tecnica serve sempre. Può essere più difficile fare scalping giornaliero per l’ aumento della volatilità. Se rimbalzo ci sarà non dovrebbe superare i massimi di Novembre. Poi vedremo.
Il testa e spalle non è confermato. Se consideri la spalla dx già completata (come avevo pensato io fino a 2 settimane fa) avremmo avuto la rottura della neck line 2 settimane fa ed il rientro (quindi negazione del segnale) dentro la stessa la settimana successiva. Quindi saremmo stati stoppati (stop loss al rientro dei prezzi nella necl line). Guarda però il grafico postato più sopra del Ftsemib. Vedi molto bene (lo si vede anche su SP500) che la spalla dx probabilmente ancora manca. Quindi mi aspetto un pò di settimane di rialzi che non riporteranno oltre i massimi di Novembre. Li si deciderà il proseguo del 2016.
Bravo lorepi , dici proprio bene e condivido la tua analisi . Penso anch’io che fino fine febbraio metà marzo ci sia una ripresa laterale , e poi un’altra stornta decisa . Vediamo come andrà a finire . Si accettano confronti , anzi dovrebbero essere rammentati e valutati
P. Samuelson, economista famoso, disse che i mercati azionari hanno indovinato 9 delle ultime 5 recessioni. La borsa non è infallibile; però se ci sarà una recessione tra 6 mesi, le azioni inizieranno ora a scendere…