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Sbolla immobiliare
Procede senza sosta il collasso del mercato immobiliare americano. Al di la di qualche timido miglioramento nel volume di compravendite di case esistenti, in particolare sostenuto dagli investitori anche stranieri che da buoni e lungimiranti analisti hanno adottato come modello di investimento quello riassumibile in “prima o poi risale” ( tra l’altro, come dargli torto? ), le notizie che invece provengono dal mercato del nuovo sono sempre più terribili.
Scendono del 4% su base destagionalizzata i permessi concessi per l’edificazione di una nuova struttura residenziale. Rispetto a marzo, quando 574 mila furono i permessi concessi, aprile vede un calo a 551 mila, solo il 12.8% in meno rispetto ad un anno fa ( 632 mila ).
Scendono pure i permessi per la costruzione di case monofamiliari ma di una quantità inferiore. Da 392 mila passano a 385 mila perdendo così l’1.8% sempre su base destagionalizzata.
Drammatico l’ennesimo crollo registrato per quanto riguarda l’avvio di nuovi cantieri edili. Un indiscutibile -10.6% su base destagionalizzata che spazza via i discutibili miglioramenti del mese precedente. Da 585 mila a 523 mila. Ma incredibile constatare come rispetto al medesimo mese dell’anno passato, il calo sia del 23.9%.
Analogamente, l’avvio di nuove cantieri per la costruzione di case monofamiliari, ha registrato l’ennesima battuta d’arresto. Un altro -5.1%, da 415 mila a 394 mila.
L’unico dato positivo della giornata è il numero di case completate. Dopo aver toccato i minimi giusto i mesi scorsi, si nota un rimbalzinoinoino del 4.1% che porta il numero di completamenti da 532 mila a 554 mila, ovvero il 25.5% in meno rispetto ai 744 mila dell’aprile 2010.
Ancora una volta e anche per questo mese i dati economici, quelli cioè che implicano produzione e lavoro, fanno letteralmente schifo. Attendiamo altre magie monetarie, altre favole, altri debiti.
Per chi volesse approfondire i numeri appena usciti, di seguito troverete tutto il necessario per soddisfare la vostra curiosità.
Permessi di costruzione.
Nel mese di aprile 48 mila 800 nuovi permessi di costruzione sono stati concessi in tutto il territorio statunitense, dato da confrontare con i 53 mila 700 del mese precedente ( prima lettura 54 mila 500 )
Onestamente, è possibile soltanto evidenziare come per ben due mesi consecutivi, il dato uscito non sia il peggiore di sempre. Solo il 2009, da circa 6 o 7 cento anni, è stato peggiore per i mesi marzo e aprile… siamo in vista della luce in fondo al tunnel.
Cantieri avviati.
Analogo il discorso per l’avvio di nuovi cantieri. Positiva, e molto, la revisione a rialzo di ben 3300 unità del dato del mese di marzo, che si attesta quindi su base non destagionalizzata a 49 mila 200. 46 mila 800 sono invece i cantieri avviati ad aprile.
Anche in questo caso l’aprile 2011 così come il marzo 2011 NON sono stati i peggiori di sempre. Il 2009 risulta essere ancora una volta il fondo del barile. Tuttavia non si deve trascurare il forte pattern stagionale che vede normalmente i mesi centrali dell’anno, a partire da aprile, come i più promettenti per il settore del nuovo. Purtroppo l’aprile del 2011 mostra invece un calo di 2400 nuovi avvii, contro un calo di 200 registrato nel 2009.
Case completate.
E finalmente l’unico dato “positivo” del giorno. Passano da 39 mila 300 a 43 mila 100 il numero di case completate e ciò probabilmente giustifica i presunti miglioramenti indicati dai vari report sul mondo del lavoro per quanto concerne l’occupazione nel settore edile. Molto buone anche le revisioni a rialzo dei mesi precedenti.
Giusto per non spargere troppo ottimismo, il grafico sopra posizione bene il dato di oggi all’interno delle dinamiche stagionali caratteristiche di questo stadio di costruzione. Praticamente il peggior aprile della storia moderna, contemporanea, recente, e passata!
Secondo la logica applicata al Giappone, per la quale la calamità naturale che ha distrutto una significativa porzione di costa e il successivo disastro nucleare ( che come solo ieri scopriamo era in fase acuta già nelle ore immediatamente successive allo tsunami – complimenti a chi ha creduto alla versioni governative o peggio ancora a quelle della Tepco –http://www3.nhk.or.jp/daily/english/15_21.html , l’ennesima prova che NON si deve credere a nulla di quanto ci viene detto e raccontato ) sarebbero ottime opportunità per l’economia nipponica già soffocata dai debiti, le esondazioni del Mississippi che stanno preoccupando non poco le autorità statunitensi, dovrebbero allo stesso modo imprimere nuova linfa alla ripresa americana… chissà che nei mesi prossimi non assisteremo ad un sano incremento nell’avvio di nuovi cantieri proprio negli stati interessati dagli allagamenti… . Sono solo stronzate!
Mattacchiuz
Mat,
non sono st…..te, ormai si pensa di sopravvivere sulle disgrazie degli altri….
Se ci ragioniamo un attimo, in tutti le economie e in tutti i settori vige la logica del contrasto….mors tua vita mea…
si appunto… la storia stessa dimostra la bontà di queste scelte…
SBOOOOOM…
Ma… avevamo dubbi? Chi segue I&M non ne poteva avere… dico bene? 😉