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REFERENDUM e MINACCE: a rischio il sistema Italia?
Siamo arrivati alle minacce psicologiche e alle pressioni più svariate. Se vince il NO potremo salutare i famosi 80 Euro. Se vince il NO si inchiodano tutte le riforme. Se vince il NO addio sblocco contratti pubblico impiego e così via. E se dal nostro governo non manca quindi la pressione, ora le minacce arrivano anche dall’estero. E credetemi, proprio come è successo per la Brexit, certe cose si percepiscono molto più dal di fuori.
Ormai lo saprete da più fonti. Per il Financial Times, il NO al referendum corrisponde praticamente al Fallimento dell’Italia. Perchè alla fine è proprio li che si vuole andare a parare. L’elefante della stanza dei cristalli muove la coda, e spaventato dal rumore, si fa prendere dal panico e, con la sua massa, distrugge tutta la cristalleria.
Se vincesse il No al referendum del 4 dicembre, “fino a otto banche italiane in difficoltà saranno a rischio fallimento“, in quanto l’incertezza sui mercati allontanerà eventuali investitori per ricapitalizzarle. Lo scrive il Financial Times online. Secondo il quotidiano della City, le banche a rischio sono otto: Monte dei Paschi di Siena, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Carige, Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e Cariferrara. Secondo il Financial Times c’è la possibilità che fallisca il salvataggio di Montepaschi. In questo caso, per il giornale economico, potrebbe crollare la fiducia in generale “mettendo in pericolo una soluzione di mercato per le banche in difficoltà”, soprattutto in caso di dimissioni del premier Matteo Renzi.
Un altro dei timori è che le eventuali difficoltà delle otto banche possano “minacciare l’aumento di capitale di 13 miliardi di euro di Unicredit, la prima banca italiana per asset e la sua unica istituzione finanziaria di rilievo, in calendario all’inizio del 2017”.
“Il nocciolo della questione è il caso Mps – spiega una fonte di alto livello -. Con la banca risolta non sono preoccupato. Con Mps irrisolta, sono preoccupato”. (Source)
Come è possibile che dal NO al referendum si arrivi a tanto? Il problema lo abbiamo già detto. Non è per l’esito del voto ma per gli effetti sulla fiducia, la politica e le riforme.
Ricordate questo post? Un NO porterebbe (secondo le logiche dei “catastrofisti” del no) ad una crisi di governo, ad un blocco delle riforme, al crollo della fiducia, all’allargamento dello spread BTP Bund, con conseguente crollo dei titoli bancari in borsa. In un clima di fuggi fuggi generale chi sottoscrive le azioni MPS e Unicredit, entrambe protagoniste prossimamente di importanti e fondamentali situazioni di ricapitalizzazione?
Se su MPS e Unicredit possono esserci seri problemi, per quanto riguarda le quattro “good banks”, forse bisognerebbe dire agli amici del FT che tre delle quattro banche stanno per essere prese da UBI. Ma forse le cose belle non fanno troppo notizia anche se questa acquisizione è spinosa ed ancora NON certa.
Intanto però, con queste affermazioni, la pressione psicologica aumenta in quanto si riflette subito sui mercati. Ovviamente oggi il settore bancario è martoriato e rischia di esserlo fino alla settimana prossima.
Un ultima appendice. Perchè se vince il NO fallisce anche l’Italia? Il ragionamento va oltre a quanto scritto dal Financial Times. Secondo alcuni, si genererebbe una crisi politica che porterebbe a comandare delle linee di pensiero anti-europeiste. Forti quindi le tensioni con Bruxelles, mercati finanziari in crisi, populismo che dilaga e…progressiva uscita dall’Euro. A quel punto, signori. può succedere di tutto. Ritorno alla Lira? Cosa comporterebbe? Fallimento per una impossibilità di gestire il debito? Nuovo corso economico per l’Italia? Un periodo di grande crisi ma con la creazione delle basi per una ripartenza? Cosa ne pensa il sottoscritto è noto, ma certo è che un’uscita dell’Italia dall’Euro sarebbe una grandissima scommessa.
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draziz@finanza,
avrei preso un personaggio meno indirizzato al NO. E’ un “ermellinato” che come presidente percepiva 550.000 euro lorde l’anno più un’indennità di rappresentanza ( non pensionabile, meno male !!!!!) oggi super pensionato e super pagato presidente del comitato di chi non vuole una riduzione degli assurdi benefici di cui gode e che a tre giorni dal referendum hanno spinto per la revisione e bocciatura del decreto Madia, decreto che mandava a casa i fannulloni e riduceva i privilegi delle P.A. etc, etc
Votate con la pancia che poi ci pensano loro a svuotarvela con nuove tasse !!!!!
paolo41,
…e chi avresti proposto?
Come sostiene Onida, è il sistema ad essere marcio, corrotto, vizioso.
Il fatto che se nutra anche lui, come dici, fa parte di quel mantra che vuole tutti innocenti perchè è il sistema, ne siamo parte e non possiamo farci niente…o no?
Se si vuole una bella riforma la si prepara bene prima, salvo che non si sappia come si fa oppure…decidi tu.
c’era anche chi si tagliava gli attributi …… per fare dispetto alla moglie…..
Ho visto anch’io alcuni giornali esteri, e il vento che tira è che l’Italia col referundum decide sull’euro e sull’Europa: le conseguenze si capiscono, come dice il Danilo.
In lode del disfattismo.
Lo pensavo di Brexit e poi di Trump. E prima del Berlu di D’Alema o di Monti. La Spagna è senza governo da due anni. Lo stesso è successo anni fa in Belgio poi in Portogallo. La Grecia esempio fulgido. Golpe e controgolpe in Turchia e in Egitto. Muoiono sovrani e dittatori, rivoluzionari sovrani e dittatori, atei e credenti.
Non succede niente. Solo i soldi contano quindi…..meglio risparmiare le ulcere e le emicranie di pensatori di ‘riforme’ inutili. Ed inutile investirci di chissa’ quale immanente responsabilità per una autografa croce in lapis. Ci starebbe bene una citazione di Bakunin ma la avvilirerei con un :NIMB Not in my backyard. State sereni…..
Dunque io all’estero ho consegnato oggi la busta con il SI.
Non per il FT ma perché dal lato del NO ci sono l’Economist, Zagrebelsky Saviano (Saviano!!!) Lerner (Lerner!!!) insomma se quelli sono per il NO qualche domanda te la fai.
I politici non vale considerarli tanto loro aspettano solo che cada il governo ignobile per farne un altro, e magari se ci riescono ne fanno uno ancora più ignobile (che dopo Monti si pensava di aver raggiunto il fondo, poi con Renzi abbiamo preso la pala)
Ah e per quel che riguarda le banche l’unica cosa che vorrei è avere maggiore liquidità per comprare ancora.
Da Oggi renzi ha ragione un azione mps è passata da 0,22 centesimi di venerdì a 17,27 euro di oggi un affare!! OOpss c’è stato il ragguppamento, ma sono dettagli da gufi.
Quanto ci mettono a tornare una penny stock?
anche Mario Monti, nel programma tv 8e1/2 ,ha dichiarato che voterà No al referendum
x_maurizio@finanza,
io penso che se dovesse vincere il no le conseguenze potrebbero essere: otto banche italiane potrebbero fallire, la temperatura potrebbe scendere di 10 gradi i corsi d’acqua italiani verrebbero invasi dai famosi pesci siluro.
Se dovesse vincere il si otto banche italiane potrebbero fallire la temperatura potrebbe scendere di 1o gradi e i corsi d’acqua verrebbero invasi ancora dai pesci siluro.
Ormai siamo abituati a tutto e al contrario di tutto (Brexit e Trump insegnano) per cui aspettiamo a vedere gli accadimenti.
Il cinque dicembre il sole sorgerà ancora… questo è certo.r
Tanto per cambiare si scatena “l’esercito della paura” per convincere gli indecisi (e magari anche quelli del voto di protesta) a fare “i bravi”, ad “accettare un consiglio che non si può rifiutare…(ming…ia)”.
Di fronte a certe comiche e decerebrate esternazioni (80 Euro, votate sì che curiamo il cancro e via dicendo, in un tripudio di bassezze umane…) viene spontaneo fare… il contrario.
Il sistema è lento e farraginoso? Non mi pare che per votare gli aumenti agli “onorevoli stipendi” e la mutua integrativa pagata dai cittadini quest’estate siano andati molto per le lunghe…
Hanno diminuito le tasse?
Sicuro, anzi, i pagamenti dovuti in questi giorni, il 30/11 ed entro il 16/12, aiuteranno molti a…capire che cosa votare.
E’ sbagliato il voto di pancia?
Sì, come sono sbagliate tantissime porcherie che continuano ad essere perpetrate contro i cittadini Italiani, i contribuenti Italiani, l’Italia stessa all’interno della cosiddetta Comunità Europea.
Il succo della realtà? lo si può leggere, a mio avviso, nell’intervista all’ex Presidente della Corte Costituzionale, il Prof.Valerio Onida:
http://www.zerohedge.com/news/2016-11-24/ex-president-italys-constitutional-court-explains-what-stake-when-italy-votes
…aahhh già, ma eravamo tutti presi con…il Black Friday…
O almeno così hanno voluto farci credere…