Questione di TEMPO

Scritto il alle 01:57 da Danilo DT

Eurozona che va verso il collasso. Però il debito pubblico dei PIIGS è gestibile, a condizione che….

Giornata euforica oggi in borsa. Ma oggi ci sarebbe ben poco da stare allegri. I dati in arrivo sui mercati lasciano un quadro decisamente a tinte fosche. Tanto per cominciare il debito. Oggi i rendimenti dei BTP hanno toccato i nuovi massimi. Ma i mercati se ne sono “fregati”. Che è successo? Si continua a vendere debito pubblico italiano (e quindi il BTP day non ha certo risollevato le sorti del mercato obbligazionario italiano come ho scritto in altra sede)
Partiamo dal primo dato che va a confermare quanto scritto in passato.

Nov 28 (Reuters) – Nomura Holdings, Japan’s largest investment bank, said it cut its exposure to Italian government bonds and other securities to $467 milllion from $2.82 billion in less than two months as part of a scaling back of its business in Europe.
The move is part of a broader reduction in exposure to Europe, where most of its holdings were in Italian debt.
Nomura said in a statement that it lowered its total exposure to Greece, Ireland, Italy, Portugal and Spain to $884 million as of Nov. 24 from $3.55 billion as of the end of Sept 30.

Et voilà. Avevate ancora dubbi? Qui non si tratta di speculazione ma di banche estere che hanno venduto copiosamente nei giorni scorsi. E Nomura, la più importante banca giapponese, ammette di essere stata forte venditrice di debito pubblico italiano. La sua esposizione è quindi scesa dell’83%. Occorre dire altro?

E sui PIIGS in generale l’esposizione di Nomura è scesa del 75%. In un mercato con pochi compratori (anzi, UN SOLO grande compratore) credo sia difficile poter assistere a grossi rally dei titoli di stato, non vi pare?

E sempre oggi, abbiamo avuto modo di ritorvarci con un’altra interessante notizia. Questa volta dito puntato su Moody’s per le sue previsioni assolutamente spavalde ma, facciamo molta attenzione; tutt’altro che da sottovalutare:

Moody’s: Rising Severity of Euro Area Sovereign Crisis Threatens EU Sovereign Ratings

The continued rapid escalation of the euro area sovereign and banking credit crisis is threatening the credit standing of all European sovereigns, cautions Moody’s Investors Service in a new Special Comment. In the absence of policy measures that stabilise market conditions over the short term, or those conditions stabilising for any other reason, credit risk will continue to rise. Moody’s new report notes that, amid the increasing pressure on euro area authorities to act quickly to restore credit market confidence, the constraints they face are also rising. While the euro area as a whole possesses tremendous economic and financial strength, institutional weaknesses continue to hinder the resolution of the crisis and weigh on ratings. In terms of the policy framework, the euro area is approaching a junction, leading either to closer integration or greater fragmentation. (…) However, over the past few weeks, the likelihood of even more negative scenarios has risen. This reflects, among other factors, the political uncertainties in Greece and Italy, uncertainty around the final haircut imposed on holders of Greek debt, the emphasis in the recent Euro Summit statement on the conditional nature of the existing support programmes and the further worsening of the economic outlook across the euro area. Alternative outcomes fall into two broad categories: those involving one or more defaults by euro area countries (in addition to Greece’s PSI programme); and those additionally involving exits from the euro area.


• The probability of multiple defaults (in addition to Greece’s private sector involvement programme) by euro area countries is no longer negligible. In Moody’s view, the longer the liquidity crisis continues, the more rapidly the probability of defaults will continue to rise.


• A series of defaults would also significantly increase the likelihood of one or more members not simply defaulting, but also leaving the euro area. Moody’s believes that any multiple-exit scenario — in other words, a fragmentation of the euro — would have negative repercussions for the credit standing of all euro area and EU sovereigns. (Source)

Per farla breve, Moody’s non esclude anche default multipli di stati sovrani nell’Eurozona, se non si interviene subito.


Proviamo ora a ragionare un attimo. Nomura esce con questi numeri, Moody’s con queste minacce che sembrano insensate. A che pro? Semplice, cari amici. Il mercato ha deciso di mettere pressione alla signora Merkel. Ormai tutti hanno capito che chi mette il bastone tra le ruote alla vera “rivoluzione dell’Euro” è proprio lei, la Germania.

E tanto per rincarare la dose, ecco l’ultima mazzata che colpisce anche il panzer tedesco.

MILANO – Sono previsioni a tinte fosche, quelle elaborate dall’Ocse sull’Italia. L’Organizzazione stima infatti che il nostro Paese sarà in recessione nel 2012, con un Pil in calo dello 0,5%, e chiede al nuovo governo Monti di «applicare pienamente» le misure di emergenza varate dal precedente esecutivo per portare il bilancio in pareggio nel 2013, oltre ad avviare subito, in contemporanea, «importanti riforme strutturali per favorire la crescita». «La stretta di bilancio – si legge nell’Economic Outlook dell’Ocse – combinata con un rallentamento della domanda globale e con una debole competitività, peserà sulla crescita a breve termine, ma è necessaria per assicurare progressi alla sostenibilità di bilancio». (Source) 

Dalle proiezioni OCSE risulta evidente un forte rallentamento economico in tutta l’Eurozona. E la stessa Germania non ne sarà immune, come la Francia, l’anno prossimo. Hai sentito signora Merkel? Guardati il report dell’OCSE e medita…

MORALE: in ogni dove se ne leggono di tutti i colori sull’Eurozona e sulla sua fine imminente. Riprendetevi se vi va il pensiero di Wolfgang Münchau o ancora l’opinione di Peter Boone e Simon Johnson i quali vedono vicina la fine dell’Euro.

O ancora, The Economist continua ad avvertire della possibilità crescente di un break-up, e spiega come si potrebbe verificare il tutto e cosa si potrebbe fare. O ancora su The New Yorker…

Oggi i mercati sono saliti sulle speranze di eventuali soluzioni a breve, o magari per ricoperture, chi lo sa… Ma in fondo c’è solo un elemento che veramente farà la differenza nei prossimi giorni. E questo fattore è il TEMPO. Nulla sarà determinante come il TEMPO. E gli altri elementi faranno da contorno e potranno generare euforia a sprazzi o depressione galoppante.

Signori, è questione di TEMPO. Se questi tempi si allungano ulteriormente, gli scenari più cupi potrebbero concretizzarsi. Vedasi break up e scissioni, con magari Super Marco ed Euro di serie B. Ma siccome io sono fermamente convinto che tutto questo non conviene proprio a nessuno e tantomeno alla Germania, continuo ad essere sostenitore del compromesso, con una signora Merkel che accetta magari Eurobonds e maggiore elasticità della BCE e l’Eurozona come contrappeso darà forti garanzie sui piani di rientro dal collassante debito pubblico. Che, ricordiamocelo, non deve essere visto per forza come la bestia grama incurabile. Lo ripeto, l’ho detto in passato. Riprendetevi i post sull’EUROZONA e capirete che il problema DEBITO per l’Unione Europea è GESTIBILE.

Basta volerlo.

Basta fare l’Europa Unita.

Quella vera.

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STAY TUNED!

DT

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5 commenti Commenta
gainhunter
Scritto il 29 Novembre 2011 at 08:00

Ottimo Dream!

Perchè la Germania dovrebbe pagare per gli altri?
1. Perchè altrimenti è peggio
2. Perchè finora ci ha guadagnato
3. Perchè le sue banche sono state una concausa della crisi

maurobs
Scritto il 29 Novembre 2011 at 08:58

riflessioni della mattina…….
ormai chi più chi meno ha scaricato quello che poteva e voleva sul mercato……..
e se alla fine di tutto viene fatto in modo che i titoli in pancia alla bce e alle banche riprendano valore? la bce si troverebbe con utili mostruosi e le altre istituzioni finanziarie a rincorrere alimentando ancora di più la salita……..
Fantafinanza??????

idleproc
Scritto il 29 Novembre 2011 at 10:02

Credo valga la pena di leggerlo, un’idea d’Europa, quella che oggi non è.
http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,799237-2,00.html

Scritto il 29 Novembre 2011 at 10:40

Per cultura finanziaria, vi consiglio di leggere anche i link che vi ho proposto. Oltre a quello ottimo di Idleproc.

maurobs@finanzaonline,

Guarda come è andata con la FED. In qualcosa ci ha rimesso, ma in molto ci ha perso. Avevi letto il post su BCE come grande hedge fund? Vattelo a vedere, capirai tutto…
http://intermarketandmore.finanza.com/bce-un-hedge-fund-che-deve-cambiare-37296.html

max cohen
Scritto il 29 Novembre 2011 at 20:13

a proposito di tempo…tempo di uk?

http://www.zerohedge.com/news/goldmans-sigma-x-spot-once-again-predicts-imminent-uk-contagion

uhmmm…

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