POLLS: quale sarà il futuro dell’Euro?

Scritto il alle 09:45 da Danilo DT

Fare un sondaggio con protagonista l’Euro, credo sia non solo di grande attualità ma anche di forte interesse per tutti noi, operatori e risparmiatori.
Certo, resta difficile poter prevedere prima del giorno 09/12 cosa potrà accadere. Ma un buon esercizio statistico credo non faccia certo male.
Prima di scrivervi il Mio parere, che conta come il 2 di picche, ma che ritengo di aver già più volte espletato (e che qui sintetizzerò all’ennesima potenza), preferirei lasciarvi il sondaggio con le risposte multiple. Ovviamente potere solo fare una scelta e poi, se volete, potete motivarla nei commenti.
Per poter votare CLICCATE QUI

Queste sono le opzioni:

– l’Euro resta così com’è (si raggiunge un compromesso con la Germania)
– Eurozona da una parte e SOLO la Germania dall’altra
– Eurozona da una parte e i paesi a massimo rating dall’altra (Germania, Olanda, Finlandia…forse Francia)
– Nascita di Euro di serie A (paesi virtuosi) ed Euro di serie B (periferici)
– Si faranno uscire i paesi periferici (PIIGS) che torneranno alle valute storiche e l’Euro resterà una valuta filo tedesca
– Alcuni paesi vengono messi in quarantena per un periodo con la possibilità di rientrare quanto la situazione si sarà normalizzata, magari a seguito di una svalutazione mirata solo per i periferici
– Morte dell’Euro: tutti nuovamente con le proprie storiche valute

Bene, avete votato?
Non ancora? Allora cliccate QUI SOTTO!

Ok, ora che avete votato la vs opzione vi dico la mia.

Continuo a pensare che NON è possibile pensare ad un’uscita di uno stato. Anche solo per un semplice problema contabile. Pensate allo Stato, al privato, alle banche. Cosa dovrà essere valutato in Euro? E cosa in Lire/Marchi ecc? Con quali logiche? E nel ns caso, se usciamo dall’Euro, come fare a ridenominare tutto in Lire? E il nostro debito resta in Euro?
Non ci credo. Troppo complicato. Per questo motivi e per mille altre ragioni più volte descritte, è necessario ASSOLUTAMENTE il compromesso teutonico.
Punto.
Tutto il resto è tecnicamente ingestibile. O se preferite, porterebbe un tale caos che sarebbe veramente la fine. Quindi, occorre secondo me distinguere attentamente in questa fase ciò che è finanza e ciò che è FANTAfinanza. I numeri sono numeri e la realtà dei fatti è davanti ai nostri occhi. sarebbe forse il caso di provare a vestirsi a volte di buona umiltà e di vedere con gli occhi del realismo quanto ci sta accadendo attorno, evitando il terrorismo psicologico (visto che non sono sempre catastrofista?) 😀

E allora, guardiamo al futuro con apaprente fiducia. Sarà durissima, come sapete bene, con austerity e magari conflitti socialli. E’ un passaggio obbligato, ma il mondo non finirà. l’italia non finirà e, come detto, secondo me l’Euro non finirà. E sempre sull’Italia, buttate un occhio al sempre ottimo lavoro di IcebergFinanza di oggi..

Il futuro, anche se negativo, non deve per forza di cose riportarci un quadro a tinte fosche che obbligatoriamente comporterà la fine del mondo.

Ora la parola passa ai lettori: e vediamo cosa esce fuori…

Stay Tuned!

DT

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16 commenti Commenta
bergasim
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 10:44

Merkel: soluzioni per debito richiederanno anni

Signori e signore, le scommesse sono aperte il 9 di dicembre potrebbe anticipare il natale quest’anno , i mercati incominciano a scambiarsi i regali, la fed regala linee di credito illimitate, la bce regalerà uno 0,50% di abbassamento sui tassi, Monti ci regalerà l’iva al 23%, l’unica cattiva e la merkel che ci porta in dono solo il carbone, ma i mercati sono ottimsti ( l’italia abbia inviato segretamente rocco siffredi in missione dalla culona per farle cambiare idea sugli euro bond e sulla stampa di denaro da parte della bce ), anticipando il bun esito della missione i mercati continuano a salire.

nyarlathotep
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 10:48

Dream secondo te qual è l’idea dei teteschi? Evitare che la soluzione della crisi passi attraverso un ruolo più libero della Bce perchè questo vorrebbe dire un’apertura illimitata e concentrare l’attenzione sul EFSF che avrà una dotazione certa e limitata? Se è così, se non si permette di stampare moneta, il problema resterà sempre lo stesso: trovare i soldi per implementare il fondo salva stati. Sbaglio?

atomictonto
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 10:50

Condivido la tua analisi DT (e vedo che lo fanno anche i votanti) ma ci tengo a far notare che i teutonici, per lo meno da 2 secoli, ogni volta che si sono trovati davanti a decisioni epocali….hanno sbagliato e creato disastri incalcolabili.

Scritto il 2 Dicembre 2011 at 11:35

nyarlathotep@finanza,

atomictonto@finanza,

A breve leggerete… e mi farete sapere se sono un visionario oppure no…

estx
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 11:48

bergasim,

Molto bene….allora mantengo il mio short.
:mrgreen:

Lukas, non prendermi per incoerente. Bisogna essere flessibili… 😉

Scritto il 2 Dicembre 2011 at 11:54

La Merkel e’ stata chiara, unione fiscale dell’europa in cambio degli eurobond… strettissimo controllo dei budget. in pratica il prossimo passo verso una unione europea piu’ forte, probabilment con gli UK, personalmente sono contrario perche’ diventera’ una dittatura, processo che durera’ diversi annetti, nel frattempo i responsabili saranno in pensione ed i nuovi non avranno colpe… Speriamo sempre nell’asteroide selettivo…

filipposense1
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 12:16

Sai Dream che quel bel tasto rosso con scritto “push” mette una voglia di premerlo incredibile.. immaginati se ci fosse scritto “reset”.. sarebbe una tentazione troppo forte.. io credo che nello scenario di un’uscita dall’euro da parte dell’italia potrebbe essere considerata l’idea di un cambio lira euro a 1936,27 su tutti gli euro gestiti in c/c di banche italiane e tutti i titoli emessi da società italiane. Per quanto riguarda i titoli di stato sarebbero convertiti in lire a tutti i possessori… poi la svalutazione farebbe il resto. Questi secondo me sono solo aspetti tecnici gestibilissimi; la cosa più penosa sarebbe considerare i debiti e i crediti che le aziende hanno in giro per il mondo. Mi spiego meglio: se io, Canistracci Spa, ho crediti per 1 euro e debiti per altrettanti 1 euro (tutti in valuta euro) con aziende tedesche, dovrò pagare i miei debiti in lire al cambio del regolamento, diciamo 3000 (dovuta svalutazione) e incassare i miei crediti in lire al cambio di 1936,27 perchè nel momento del ritorno alle lire i miei crediti saranno convertiti. La conseguenza è una perdita devastante e vorrebbe dire il fallimento della maggior parte delle aziende che lavorano con l’estero. Poi la svalutazione darebbe i suoi vantaggi, ma la disoccupazione che ne conseguirebbe sarebbe da apocalisse.

Scritto il 2 Dicembre 2011 at 12:18

Stanno venendo fuori risultati molto interessanti… Continuate a votare così avremo una buona base per poter fare dei ragionamenti construttivi…

Scritto il 2 Dicembre 2011 at 12:19

filipposense1@finanza,

E allora PIGIALO sto bottone PUSH!!! (lo hai fatto?) 😀

bergasim
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 12:25

Qui c’è qualcun che parla al telefono di nascosto con la merkel e non dice niente, dai non si fa così.

Scritto il 2 Dicembre 2011 at 12:27

bergasim,

:mrgreen: :mrgreen: makkemin*** dici Berga? a che cosa ti riferisci?

filipposense1
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 12:32

Dream Theater,

Fatto!! che soddisfazione!!! 😀

lampo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 13:21

Certamente…a giudicare dai risultati del sondaggio fino ad adesso… pare che la Merkel goda di ottima fiducia tra i lettori del blog.
Evidentemente è riuscita nel suo intento :mrgreen:

gonzalo
Scritto il 2 Dicembre 2011 at 15:08

bergasim,

Ciao Bergasim, va che di questi tempi non è tanto male il carbone in regalo 😉

calciatore
Scritto il 3 Dicembre 2011 at 09:19

Penso che ci troviamo di fronte ad avvenimenti di una tale portata storica che non essendosi mai presentati prima , o quantomeno di recente, le previsioni siano tutte fuorvianti, o non realistiche. Se la moneta euro divesse implodere provocherebbe un crack mondiale di talmente grosse proporzioni di cui ora e’ difficile fare previsioni. Tuttavia il sogno delle generazioni precedenti Khol , Mitterand & co. di iniziare a unire l’europa e’ nato sotto ad un peccato originale: nessuno si e’ mai chiesto perche’ e’ stato spinto l’euro come moneta unica, e GIA’ SIN DA ALLORA non si e’ neanche lontanamente cercata una unione (anche con step temporali) fiscale o governativa, e SOLO DOPO il tutto sarebbe stato tutelato sotto l’ombrello di una unica banca centrale e di una unica moneta? Il perche’ e’ chiarissimo, in europa nessuno vuole ne’ vorra’ in futuro rinunciare alla propria sovranita’, sia territoriale sia economica-fiscale. Si pensava che il debole collante dell’euro avrebbe potuto accelerare il tutto, lasciando alle generazioni future di governanti l’incombenza. Ora e’ chiaro che in europa NESSUNO, dico NESSUNO e’ pronto a mettere nero su bianco la rinuncia alla propria sovranita’ , almeno questo non l’ho ancora visto! La conseguenza sara’ la piu’ terribile, quella che nel sondaggio ha il minor numero di voti , il crack della zona euro, il liberi tutti, perche’ materialmente ai tavoli politici nessuno fara’ il primo passo di cessione di sovranita’ e cio’ e’ comprensibile: COME SI PRESENTERA’ AL RITORNO IN PATRIA? Cari amici e lettori, non sono ne’ economista, ne’ finanziario, mi fanno vivere le mie gambe e i piedi, cerco solo di ragionare in termini pratici , la vedo cosi’. saluti.

schwefelwolf
Scritto il 4 Dicembre 2011 at 13:00

calciatore@finanza,

Pienamente d’accordo. A furia di cavalcare l’utopia dell’unificazione europea e di un (immaginario) superamento dei “nazionalismi” e a furia di negare tutte le evidenze “scomode” rilanciando a “soluzioni future” si è finiti nell’attuale situazione: con un'”Europa” pastrocco, tricentrica (direzione politica a Parigi, economico/finanziaria a Berlino/Francoforte ed amministrativa a Bruxelles), con una Gran Bretagna mezza fuori ed una Turchia mezza dentro e una ventina di Stati a far da contorno. Un “edificio” che ricorda molto da vicino una baracca traballante, e soprattutto: senza fondamenta. Si è cominciato dal tetto e poi…

E adesso ci si inventa la soluzione miracolosa: chi è (ancora) in grado di farlo (cioè Germania, Olanda, Finlandia) abbia finalmente la cortesia di decidersi a pagare per tenere in piedi questa “meravigliosa” baracca. In cambio promettiamo tutti quanti, noi greci, portoghesi, spagnoli e italiani, che da domani ci metteremo a posto. Certo, risolveremo i problemi del sud. E anche la corruzione, la sistemeremo. Certo, non sarà facile, ma in dieci, quindici – o trent’anni vedremo di fare qualcosa. Ma intanto pagate, perché altrimenti questo meraviglioso progetto si schianta…
E se non pagate, avrete voi (come sempre) la colpa del disastro.

Non vedo però nessuno, fra i tanti difensori dell’Europa, chiedersi le ragioni per le quali Grecia, Portogallo, Spagna e Italia sono nella situazione in cui si trovano. Né chiedersi se queste cause possano essere eliminate. Ancora un bel “piano per il sud”, dopo i venti, trenta o quaranta “piani” già tentati (e falliti) nei passati 150 anni? Un altro bel trasferimento di X miliardi per risolvere i problemi di Palermo, Catania, Napoli e cosí via? Certo, questa volta sarebbe diverso. Questa volta gli interventi sarebbero piú selettivi, piú belli, piú giusti o piú qualcosaltro. L’importante, comunque, è che “nell’immediato” ci sia qualcuno che paghi il conto. Il Nord-Italia non ce la fa piú? Bene, che si accomodino i tedeschi! Non vogliono? E allora ricattiamoli.

Io penso che l'”unione fiscale” della Merkel sia solo un tentativo di auto-difesa della Germania (e degli altri Stati sani di questa “unione”): certo – se la gestione delle finanze italiane – venisse trasferita da Roma a Francoforte e se ogni euro speso o incassato dallo Stato italiano (Regioni, comuni enti etc. compresi) dovesse passare da Francoforte per ricevere il benestare di una “Corte dei conti” europea, allora gli “eurobonds” sarebbero fattibili. Ma cosa succederebbe in Italia, con qualche milione di disoccupati e di nullatenenti in giro per le piazze?

Comunque la si giri – la cosa (cioè la “Casa europea”) non sta in piedi: tanto meno nel pieno di una crisi finanziaria mondiale e di una globalizzazione suicida (per noi). Ma anche se qualcuno dovesse riuscire a costringere il “gruppo Germania” ad immolarsi sull’altare di questa “Europa”, l’unico risultato sarebbe quello di rimandare ancora una volta l’ora della verità e di aumentare ulteriormente (se ce ne fosse il bisogno) l’entità del disastro. Evidentemente nessuno vuole capire che tamponare non significa risolvere.

Domanda: a posteriori non sarebbe stato meglio far “scoppiare” la crisi già all’inizio degli Anni ’90, o poi nel 2000? All’epoca si è rimandato il tutto, con le ricette di Greenspan. Nel 2007-2008 il problema si è però ripresentato – e l'”esplosione” sarebbe stata già molto piú drammatica. Si è nuovamente deciso di rilanciare. Adesso c’è la nuova crisi – ancora una volta la si vuole risolvere rilanciando: evidentemente le tipografie della FED non bastano piú, adesso ci vogliono anche quelle della BCE! Eccellente!

Siamo in mano ad una banda di delinquenti iresponsabili – e li salutiamo come “salvatori”. Poveri noi.

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