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PETROLIO: boom dopo taglio OPEC. Conseguenze su tasso inflazione e obbligazioni
Lasciando da parte il rally della borsa italiana che ieri ha visto protagonista il nostro listino, la vera asset class regina della seduta precedente è stata senza dubbio il petrolio.
Siamo onesti, il cartello dell’OPEC ha fregato gli operatori, Chi mai poteva pensare al raggiungimento di un accordo che solo è arrivato imprevisto, ma decisamente migliore delle attese? Invece così è stato. Occorrerà poi capire se tale cartello verrà rispettato ma un accordo di questa portata rappresenta comunque un elemento rivoluzionario.
Palese il rimbalzo imperioso dell’oro nero che continua anche all’apertura di stamattina.
Questo è normale ma quello che più mi interessa sottolineare è un altro tassello. Come sapete il segmento energy è fondamentale per determinare l’andamento dell’inflazione tanto voluta dalle banche centrali.
La logica che ne deriva è semplice.
* Petrolio più caro
* Inflazione che a tendere dovrebbe salire
* Tassi in prospettiva che saliranno prima
* Obbligazioni che perdono terreno
Ed ecco il grafico che rappresenta la prova del nove. Inflazione prospettica (il famoso Inflation swap forward 5y5y) che va a braccetto con il rendimento del decennale USA. MA attenzione, incuriosisce che ieri, malgrado la “botta di vita del petrolio” il 5y5y addirittura abbia corretto. Questo è un segnale, ovvero che il mercato ha già scontato tutto e fin troppo. Occhio quindi le ripercussioni sul rendimento dei bonds. Chi ha orecchie per intendere….
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STAY TUNED!
forse Mr Putin ha deciso di venire in soccorso del fracking degli USA, così Mr Donald gli dà una mano con le “sanzioni”. Chissà……..