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PAESI EMERGENTI: minore pressione rispetto ai picchi estivi
Se i mercati si muovono sulle coordinate della paura e del risk off, anche a causa dei timori sull’intervento FED, diventa quindi normale attendersi delle tensioni anche sul segmento degli emerging markets.
Sia il mercato azionario che quello obbligazionario, infatti, si dimostrano ancora deboli. Gli outflow non sono ancora cessati, ma è interessante far notare che proprio nel momento più “clou”, ovvero in prossimità del primo aumento dei tassi della Yellen, le uscite di flussi finanziari dalle aree emergenti sono decisamente meno copiose di quanto si potrebbe pensare.
Mercati emergenti: gli outflow
Come potete vedere, sia dal punto di vista azionario che obbligazionario, i flussi sono sempre in uscita ma addirittura, per il mercato obbligazionario, risultano in miglioramento. E cosa che più conta, sia per equity che per bond, siamo anni luce di distanza dai picchi fatti registrare a fine estate. Un buon segnale che forse suggerisce una diminuzione della pressione ribassista sui paesi emergenti.
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