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ORO: frenata in arrivo?
Non sottovalutate mai l’oro come asset class alternativa quantomeno a livello dimensionale.
• Si stima che nel corso della storia siano state estratte circa 209.000 tonnellate d’oro, per un valore di 12 trilioni di dollari USA
• I gioielli costituiscono quasi la metà di questi volumi, mentre l’oro in forma di investimento (lingotti, monete ed ETF sull’oro con supporto fisico) rappresenta quasi un quarto
• Il mercato fisico dell’oro finanziario – composto da lingotti, monete, ETF sull’oro e riserve della banca centrale – vale quasi 5 trilioni di dollari USA, quasi il 40% del totale
• Le dimensioni del mercato consentono di assorbire ingenti acquisti e vendite da parte di investitori istituzionali e banche centrali senza provocare distorsioni dei prezzi
• Inoltre, la diversità è alla base della stabilità del mercato dell’oro. Solo negli ultimi tre decenni, cambiamenti radicali nelle fonti della domanda e dell’offerta, sia settoriali che geografiche, hanno creato un mercato più diversificato
Il mercato finanziario dell’oro fisico è costituito da lingotti, monete, ETF sull’oro garantiti fisicamente e dalle riserve della banca centrale; ciò rappresenta circa 82.200 t per un valore di US $ 5 trilioni, pari circa il 40% delle scorte. Inoltre, ci sono derivati pari a 1 miliardo di dollari USA. (Source)
Negli ultimi mesi, grazie all’incertezza e alla debolezza del dollaro USA, l’oro ha visto una fase di gloria che lo ha riportato in area 2000 USD/oz. Ma qualcosa sembra stia cambiando. Tanto per cominciare, le riserve auree hanno smesso di crescere: i dati raccolti dal Fondo monetario internazionale (Fmi) registrano un incremento netto di appena 0,2 tonnellate a marzo, risultato legato all’emergere di una corrente di vendite che ha compensato quasi del tutto gli acquisti. Molti paesi stanno iniziando a vendere oro, Russia in primis, resta ancora la Cina compratore ma sempre meno convinto. Idem per l’India.
Il World Gold Council (Wgc) ha dichiarato nel 2022 che le riserve erano aumentate di ben 1.136 tonnellate, i massimi dal 1950. Tra questi acquisti c’erano operazioni “misteriose”, non comunicati al Fmi: circa 600 tonnellate che probabilmente sono finiti in pancia alle solite Russia o Cina. Anche il 2023 è iniziato in modo simile ma con forti rallentamenti.
Russia e Turchia ora sembrano venditrici,
Tutto legato alla debolezza del Dollaro USA? Certo, se l’USD resta debole l’oro ne beneficia. E se l’inflazione non molla…è tutto oro che brilla.
STAY TUNED!
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