OCCUPAZIONE AI MASSIMI: e la borsa stavolta sale. Perché?

Scritto il alle 07:47 da Danilo DT

Ormai era diventato una normalità che per molti era assurda. La FED si focalizza sui dati del lavoro. E, incredibile a dirsi, il mercato spera che tali dati sull’occupazione possano essere negativi perché, così facendo, la stessa FED ha un chiaro segnale di raffreddamento dell’economia e quindi ha la possibilità di ragionare in un modo meno aggressivo, in ottica politica monetaria.

Ma ieri è successo quello che in realtà poteva far crollare tutto.

Negli Usa a dicembre sono stati creati 223mila posti di lavoro in più rispetto a novembre, contro un’attesa degli analisti di 200mila posti. Il rapporto sull’occupazione (escluso il settore agricolo) dello scorso mese (rivisto da 263.000 a 256.000) è dunque superiore alle stime. (…) La disoccupazione è scesa dal 3,6% (rivisto dall’iniziale 3,7%) al 3,5%, con le attese al 3,7%. [Source] 

Occupazione ai massimi da oltre 50 anni, mamma mia. Quindi potenzialmente un bazooka per chi voleva spingere al ribasso i mercati. Ma poi attenzione, esce il dato che non ti aspetti. Salari che crescono in misura meno vigorosa delle attese.

Grazie anche alla revisione al ribasso del dato di novembre (da +0,6% a +0,4), l’aumento su base annua cala al 4,6%. È l’incremento più fiacco dall’agosto 2021. (…) L’America appare quindi su un versante invidiabile: da un lato, la solidità delle assunzioni stempera i timori recessivi e consente al presidente Joe Biden di affermare che i dati sull’occupazione sono «un’ottima notizia» e «un’ulteriore prova del fatto che il mio piano economico sta funzionando»; dall’altro, si annullano le preoccupazioni legate a una spirale prezzi-salari. [Source]


Più volte vi ho spiegato il ruolo determinante dell’aumento dei salari nelle valutazioni sul tasso inflazione. E quindi la notizia di ieri ha innescato il movimento all’incontrario, al rialzo. Tanto che uno dei gradi falchi della FED (Bostic) se ne è uscito dicendo che non si esclude una FED che al prossimo meeting, visti gli ultimi dati, alzi solo di 25bp.

BOOM. Mercato che corre all’impazzata. Ora si scommette con i tassi in marzo al 5% . Quello sarà il punto target oltre il quale la Fed smetterà di irrigidire la politica monetaria.

GOLDILOCKS? No, però….

Non sarà goldilocks, però qualcosa di dorato c’è. Perché per assurdo si tratta di piena occupazione con salari sotto controllo. E se la prima indicazione sarebbe preoccupante, il dato sui prezzi e sui salari calmano di brutto i bollenti spiriti dei falchi. Dite che bisogna essere prudenti? Certo che si, anche perché a riprendere quota sono stati sia bond che equity. E molti sono i dati che usciranno e che potranno influenzare i mercati. Inoltre occhio alle trimestrali USA in arrivo.

Insomma presto per cantare vittoria, ma intanto qualcosa di buono, finalmente, è arrivato. E nel breve dovrebbe dare quantomeno un po’ di stabilità.

STAY TUNED!

Danilo DT

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