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Nuovi cassaintegrati: aggiornamento

Scritto il alle 14:17 da mattacchiuz

 

Initial Claims: ancora alto il numero di nuove richieste di sussidi.

Vediamo subito il dato “economicamente sensibile”: 

Initial Claims (SA) a 472,000 da 459,000      
Initial Claims (NSA) a 438,305 da 423,438

Quindi, nuove richieste in aumento sia per il dato aggiustato che quello non aggiustato.

Il grafico aggiornato a questo punto diventa il seguente.

È facile vedere come il trend laterale sia rimasto intatto: l’economia americana non è in grado di riassorbire in maniera decisiva i posti di lavoro persi. Troppo alto risulta il numero di nuovi sussidiati per poter pensare ad un miglioramento immediato nei livelli occupazionali.

 

Drastica invece risulta la diminuzione nel numero di sussidiati di lungo periodo. Il governo americano, che ha salvato le banche a suon di centinaia di miliardi di dollari, ha deciso che non vale la pena prolungare il periodo per il quale un disoccupato possa ricevere un sussidio. Minima spesa se confrontata con la quantità di denaro regalata ad un manipolo di delinquenti farabutti artefici della più grande rapina di tutti i tempi. Ma tornando ai numeri, dal picco di 11.7 milioni circa di cassaintegrati di lungo periodo, compresi quelli dei programmi speciali denominati EUC 2008, siamo arrivati a 8.82 milioni( dato aggiornato a oggi ma vecchio di 2 settimane ). Poiché nel frattempo l’economia americana non ha riassorbito, se non in minima parte, i posti di lavoro persi, ciò si traduce inevitabilmente in un dramma umano che evoca spettri di depressioni pare dimenticate dalla storia: milioni e milioni di persone oggi vivono in USA senza assistenza e senza lavoro, spesso senza casa. Sarà per questo che forse l’indice di fiducia dell’università del Michigan risulta sempre così positivo: i figli diseredati dell’opulente America ormai non hanno più un telefono fisso, poiché non hanno più una casa. I sondaggi telefonici vanno necessariamente a colpire chi una casa ce l’ha ancora… . Tornando ai numeri, il governo americano risparmierà certo una gran quantità di denaro grazie al continuo decremento dei sussidiati, ma questo avrà certamente conseguenze anche sull’economia in senso più ampio. Con questo non crediate che io abbia abbracciato le teorie fallimentari falso-capital-ad-indirizzo-keinesian-comunista ( spero che quello che ho scritto abbia senso ). Voglio solo denunciare per l’ennesima volta il sopruso e la follia dei governi che da una parte salvano le banche trasformando la loro carta in garanzie di lavoro futuro, dall’altra distruggono il lavoro futuro per salvare la carta… !!  Ma poiché non ho un master in economia, solo una misera laurea in ingegneria aerospaziale, forse è meglio se non ne parlo.

Dal fronte del programma si assistenza alimentare volgarmente conosciuto come “food stamps” o “pane ai poveri” ( al circo ci pensano i nostri leaders ), non ci sono novità. Il conteggio è fermo ai 40.157 milioni di “tenuti in vita” di marzo 2010. Ricordo che questo dato implica che 1 americano su 8 (per eccesso…) riceve i food stamps.

Il dato di domani: disoccupazione

 

Domani il dato sulla disoccupazione mostrerà luci e ombre a causa del solito Census. Un mese fa, Obama, il loro presidente, ha dichiarato che l’economia americana è sulla buona strada visto l’aumento di posti di lavoro a maggio. Senza fare previsioni, vorrò proprio capire cosa si inventeranno domani per mitigare il fatto che i licenziamenti al Census sono stati pari a circa 250000. Le previsioni del BLS indicano che il dato di domani sarà circa -100000 posti di lavoro, il che implicherebbe, al netto del Census, la creazioni di circa 150000 nuovi posti di lavoro. Sperando che tutto questo sia vero, e che anzi sia una stima per difetto, l’unico dato certo di cui si dispone è che l’ADP ieri parlava di soli 15000 ( contro i 55000 previsti) posti di lavoro creati (ex-Census). Vedremo se anche domani il miracolo sarà compito dal modello nascite/morti. Il tasso di disoccupazione invece dovrebbe tornare ad aumentare, tra giugno e luglio, di quasi un punto percentuale. Da una parte avremo proprio i sussidiati senza sussidio che torneranno a cercare lavoro, dall’altra i licenziati dal Census. Entrambi andranno a infoltire le schiere della forza lavoro. Questo implicherà, supponendo che nel frattempo non siano stati creati centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, un deciso incremento del tasso di disoccupazione.

E con questo è tutto, buon tutto a tutti!

 

By Mattacchiuz

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