NEW AMERICAN DREAM! E Trump finanzierà la crescita col debito

Scritto il alle 10:40 da Danilo DT

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Donald Trump è il messia del Nuovo Sogno Americano. Il suo programma basato sul deficit spending provocherà una crescita economica importante che potrebbe cambiare le dinamiche ed il trend di Wall Street. Non mancano le controindicazioni, ma se il progetto si concretizza…

Fateci caso. li tremendo e belligeroso Trump sembrava dovesse portare grandi rivoluzioni e poi su certi aspetti, si accoda a quello che è il sistema e le logiche espansive degli ultimi anni.
Mi riferisco a quello che, come detto nel post precedente, rappresenta uno dei tasselli più importanti in assoluto, ovvero quello del deficit spending.
Le grandi banche d’affari stanno cominciando a fare due conti, tanto per rendersi conto cosa significherà questa espansione “monstre” della spesa pubblica.

Da programma mi risulta che il piano Trump prevede un amento del debito pubblico pari a circa il 50% di quello attuale, ovvero 7.000 miliardi di USD.
Il Committee for a Responsible Federal Budget provò a prendere in considerazione l’ipotesi di un piano di aumento del debito pubblico pari a 4.600 miliardi di USD in 10 anni già a settembre, il che significa un’espansione fiscale annua pari al 2.5% del PIL. Numeri poi smentiti, visto che Donald ha decisamente pigiato sull’accelerazione del deficit con cifre che vanno ben oltre i 4.600 miliardi previsti.
Questi dati già vi fanno capire l’entità dello sforzo che sarebbe disposto a fare Donald Trump, quello che già è soprannominato “king of debt” e che probabilmente continuerà imperterrito con le sue logiche finanziarie.

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Cifre impressionanti.
Signori ragioniamo un attimo. La logica è sempre la stessa. Aumento il debito per finanziare la crescita economica, un modello che quasi comicamente avvicina gli USA a quello stato che si chiama CINA. Anche se gli squilibri a Pechino sono ben differenti ed il debito più preoccupante è quello cinese.
Però nel concreto, se veramente Donald Trump arrivasse a fare quanto ha detto, cari amici, dobbiamo fermarci un attimo e capire una cosa.
Nell’ottica protezionistica di Trump, con un programma fiscale così importante, è quindi probabile che gli effetti di questa espansione siano volutamente percepiti sopratutto negli USA. Ma con quali proporzioni?

Prendiamo un modello di calcolo non proprio casuale, ovvero il FRB/US  che quindi viene generato dalla Federal Reserve, cui ho fatto riferimento prima.
Un’espansione fiscale con effetti pari all’1% sul PIL avrebbe, secondo tale modello, un impatto sul sistema pari ai numeri che vedete qui sotto.
DB ha provato a fare un conteggio usando come moltiplicatore non l’1% ma il 2.5%.
gli effetti potrebbero essere molto importanti.

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(…) Multiplying the numbers in the table with 2.5 (because the $4.6trn corresponds to a 2.5% of GDP fiscal expansion) gives a significant boost to the economy over the coming years, with a drop in the unemployment rate from currently 4.9% to 3.7% by the end of 2017. (…) [Torsten Sløk (DB)]

Ok, questo è il risultato per un deficit da 4.600 miliardi di USD. Ma…con 7.000 miliardi che succederà?

Effetti importanti sul PIL ma anche sulla disoccupazione. Beh, direi che è chiaro. La figura di Donald Trump mi sta diventando sempre più chiara. Mettiamo da parte i suoi estremismi e le sue “boutades”. Quest’uomo è stato votato per tanti motivi: per la pochezza dell’avversaria, per il risvolto populista che sta intraprendendo la politica globale, ma anche perchè Trump rappresenta quello che è il NUOVO sogno americano, a new American Dream. E questi numeri lo dimostrano. Come sempre inutile ricordare che ci sono anche dei rovesci della medaglia e delle criticità che potrebbero anche rendere poco efficace il progetto Trump.
Ma un passo alla volta, abbiamo argomenti di discussione da vendere per il futuro.

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Danilo DT

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3 commenti Commenta
元サーファー
Scritto il 12 Novembre 2016 at 00:26

TrumpEconomics: bedlam

“_Imports allow car makers to sell more cars in a region without raising local production capacity, but they also can increase foreign exchange risks_”

§ N. Tajitsu, M. Shiraki (Reuters, Business, THE), “Japan car makers shuffle output, boost imports to meet U.S. SUV demand” – Tokyo / Marysville (Union, Ohio): November 11, 2016
http://www.reuters.com/article/us-autos-japan-suvs-idUSKBN1352AL

TrumpDominoes https://www.youtube.com/watch?v=VGfayDKveAs

サーファー © Surfer [Max Cooper, “Waves” (© Emergence, in , track nr.1, THE) – November 25, 2016 °l When starts the dominoes Y_o_U never know where it comes from and ends – ie, the wind and waves are always in favor of the ablest navigators (“Never to reckon without his Host” l or Publican) l°]

Gigi
Scritto il 13 Novembre 2016 at 15:28

Chissá perché, ma se uno non é di sinistra é demagogo o populista. Se invece é di sinistra allora é progressista. Mah….!

Scritto il 13 Novembre 2016 at 15:59

Gigi,

cioè…è sempre di sinstra?

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