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Mercato immobiliare: dopo la bolla non riparte
Un amico lettore ieri in un commento mi ha chiesto una view sul mercato immobiliare. Io ho risposto dicendo che avrei quanto prima parlato del settore immobiliare in quanto è assolutamente fondamentale anche in ambito intermarket.
Infatti secondo me l’analisi intermarket classica, oltre che con le solite asset class:
1) azioni
2) obbligazioni
3) materie prime
4) valutario
non può certo dimenticarsi del mercato immobiliare. Ancor più in questa fase dove la crisi continua ad essere presente e dove, invece, l’apparenza ci porta a vedere ampi raggi di sole sul mondo economico.
A questo proposito vorrei sottolineare che, in un certo senso, il buon Bernanke all’ultimo FOMC ha ammesso che:
“il mercato del lavoro continua a stabilizzarsi, l’inflazione è stabile, ma il settore immobiliare continua ad essere debole”
Una chiara ammissione che c’è qualcosa che non va. C’è ancora troppa offerta e rivorrà ancora del tempo. E allora a scanso di equivoci, vi posto una serie di grafici che illustrano in modo evidente che i postumi della bolla immobiliare non sono ancora passati e che la ripresa del settore non è così vicina.
Vendita di case nuove
Addirittura siamo sotto ai minimi registrati a marzo 2009! Segno che le costruzioni sono assolutamente ai minimi storici e c’è un esubero di immobili senza precedenti.
Vendita case esistenti
Grafico tremendamente interessante. Lo vedete il picco anomalo segnato in rosa? Era legato a particolari situazioni legate ad incentivi che non sono ripetibili. E cosa è successo quando è finito l’”effetto droga”?
Pouff….
Nuove costruzioni abitative
I cantieri non sono affatto ripartiti, ovviamente, alla luce di quanto detto prima
Tassi insolvenza ipotecaria:delinquency rate
Scesi leggermente ma di un’inezia. Dire che il tasso di insolvenza è migliorato sensibilmente è una follia.
Conclusioni
Questi grafici (spero che sia piaciuto ai lettori questo stile più pratico ed efficace, poche parole ma fatti ) testimoniano in modo evidente un mercato immobiliare ancora in profonda difficoltà.
Il concetto resta sempre lo stesso: non possiamo ripartire senza un mercato immobiliare in evidente ripresa.
Poi, ovviamente abbiamo anche tutti gli altri elementi che sono fonte di preoccupazione:
1) debito pubblico lievitato
2) tasso disoccupazione elevatissimo
3) bassi risparmi
4) credit crunch delle banche
5) delinquency rate alle stelle sui prestiti
6) tasso di default delle imprese preoccupante
7) mercato dei derivati addirittura peggiorato nell’esposizione al rischio
8 ) leverage bancario (soprattutto in Europa) ancora motlo preoccupante
9) politica monetaria ormai “esaurita” (freni per ulteriore quantitative easing e voglia di exit strategy che però in queste condizioni è impossibile)
10) lo spettro dei CMBS e dei mutui Option ARMs che aleggia nell’aria
In questo ragionamento, ho sbagliato qualche cosa?
STAY TUNED!
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