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Market Arena (12-08-10) Il risveglio

Scritto il alle 02:12 da Danilo DT

Le borse di tutto il mondo si svegliano dal lungo sogno del rialzo e registrano una seduta non proprio da ricordare.

Sembra quasi incredibile, ma è bastata l’assenza di una serie di elementi psicologici, più la presenza di alcuni supporti statici determinanti, a scatenare l’ondata di realizzi. E diciamoci la verità, anche un po’ di ritorno di coerenza. I mercati hanno sentito odore di crisi e di ritorno in recessione e sono scesi…. Il che ha sorpreso gli operatori, i risparmiatori ed i mercati stessi… ???!?!?

Ma per favore! Non ditemi che non lo sapevamo!

Brusca frenata per le Borse di tutto il mondo. Tutti i principali listini arretrano subendo i timori sulla ripresa negli Usa recentemente certificati dalla Federal Reserve e l’Europa manda in fumo oltre 103 miliardi di euro di capitalizzazione… (…)  Dopo il deciso aumento del deficit commerciale, gli economisti di Barclays hanno deciso di tagliare le stime sul dato finale del Pil Usa del secondo trimestre. Un taglio drastico: l’economia americana crescerebbe dello 0,3%, meno rispetto alle precedenti previsioni di +1,6% e al dato ufficiale (+2,4%). Per gli economisti dei Barclays, il forte aumento delle importazioni Usa nel mese di giugno, non è necessariamente un segnale della ripresa dei consumi perché «drogato» dall’aumento del 53,2% registrato dalla componestica per l’aviazione civile: «un voce molto volatile dell’import, a maggio era scesa del 48,9%».

Il quadro poi si completa con il taglio delle stime di crescita della Gran Bretagna, annunciato dalla Banca d’Inghilterra. Il governatore Mervyn King ha parlato di alta incertezza che grava su Usa e Europa. Intanto in Germania, nonostante la ripresa economica i dati dei tribunali sui primi cinque mesi del 2010 hanno evidenziato una perdurante crescita delle insolvenze tra famiglie e privati.

A questo poi si aggiunge rallentamento della crescita cinese e la nuova fiammata dell’inflazione che ha superato il 3 per cento. Il caro vita è un tema a cui le autorità cinesi sono particolarmente attente, in quanto è ritenuta destabilizzante, e questi sviluppi potrebbero spingere Pechino a essere ancor più restrittiva nel rimuovere stimoli alla crescita. Insomma il quadro macroeconomico non è certo roseo e le Borse ne soffrono mettendo a segno il calo più brusco da giugno per il Mcsi global index, che comprende tutti gli indici borsistici del mondo. (Source: sole24ore)

Clap clap clap.

Un sonoro applauso. Ma come si fa a dire che queste cose sono state scoperte nella seduta di ieri? Ma come si fa a dire che erano dati inattesi, che erano sorprese, che erano previsti numeri migliori?

Non so quanti mesi sono che parliamo della crisi del deficit USA, (CLICCATE QUI, uomini di poca fede!)  come non so quanto tempo è che diciamo che il PIL era irragionevolmente stimato alto.

Ma che ci volete fare. Per fortuna qui la coerenza (fino a prova contraria) è di casa. Abbiamo chi più e chi meno mantenuto la nostra view fiduciosi che il futuro ci avrebbe dato ragione, un po’ come nel 2007-2008 (i vecchi amici del blog ricorderanno….) sapendo che il tempo avrebbe calato il mondo nella realtà.

NO, non mi sto esaltando per il -3% di ieri di PiazzAffari, e tantomeno godo a vedere i listini scendere. Come non sto assolutamente cantando vittoria per una, ripeto, una seduta negativa. Dico solo che il mondo SEMBRA essersi svegliato dal torpore e dagli anestetici che avevano addormentato un po’ tutto il sistema economico, un sistema che vedeva la realtà falsata.

Mi faccio una domanda: ma se oggi-domani la borsa dovesse tornare a salire, cosa diranno i giornali? Che la crisi paventata da Bernanke è meno crisi di quanto pensa la FED e che in fondo “crisi è bello”?

Tutto è possibile, non mi sorprendo più di nulla.

Sono quasi le 02.00… Meglio che me ne vado a dormire almeno qualche ora. Di questi tempi però è consigliabile non esagerare col sonno… si fanno incubi strani…

DT (Dream Theater)

Boss del S.I.D.


Financial LINKS

 

a)      Torna il timore sui mercati finanziari (LINK-I)

b)      Nouriel Roubini: tra deflazione e crisi delle economie avanzate (LINK-US-VIDEO)

c)     FED flip flop (LINK-US)

d)     Una elegante quanto efficace ammissione di colpa (LINK-US)

e)      E ora tagliamo ufficialmente le stime di crescita (LINK-US)

f)       La FED non può fare molto oramai: El Erian interview (LINK-US)

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l)        Cramer ieri: Buy, buy, buy! (LINK-US-VIDEO)

m)    Nassim Taleb: il sistema finanziario oggi è più pericoloso che nel 2008 (LINK-US)

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