MARIO DRAGHI: l’Europa (con l’Euro) è finita
A volte ritornano e se devo essere onesto, Mario Draghi me lo sarei aspettato anche prima.
Mario Draghi, l’ex presidente della Banca Centrale Europea e ex premier italiano, ha recentemente presentato una visione allarmante ma determinata sul futuro dell’Unione Europea durante un incontro con i capigruppo del Parlamento europeo. Il suo messaggio principale è stato chiaro e diretto: l’Europa deve intraprendere riforme rapide e senza precedenti per evitare un declino irreversibile.
Draghi ha delineato le linee guida del suo imminente rapporto sulla competitività, enfatizzando che l’Unione Europea si trova in una fase di eccezionalità che richiede una grande corresponsabilità e cooperazione tra tutti gli attori coinvolti. Ha strutturato il suo rapporto partendo dai valori fondativi dell’UE e della democrazia occidentale, per poi esplorare dieci aree cruciali che necessitano di un’accelerazione, tra cui la competitività degli Stati e delle aziende, la difesa, il welfare e, in particolare, la formazione.
L’ex Governatore ha identificato una serie di “freni strutturali” che hanno ostacolato la competitività europea negli ultimi decenni, come ritardi nell’innovazione, prezzi energetici elevati, carenze di competenze e la necessità di accelerare la digitalizzazione e rafforzare le capacità di difesa comuni. Il suo obiettivo è stimolare una riflessione su come l’Unione, le sue istituzioni, gli Stati membri e le parti interessate possano superare insieme queste sfide per riconquistare un vantaggio competitivo.
Ok ok lo so, non ha inventato nulla di nuovo ma tanto cosa poteva fare diversamente? Intanto ha cercato di RESPONSABILIZZARE.
Draghi ha sottolineato l’importanza del Parlamento europeo come punto focale di questo sforzo di rinnovamento, esortando i deputati a essere più vicini ai cittadini e all’Europa. Ha anche evidenziato che molte delle sue idee sono già state incorporate nelle linee guida politiche presentate da Ursula von der Leyen, suggerendo una possibile convergenza di visioni per il futuro dell’UE.
“Se non si fanno queste riforme, se non si interviene seguendo questa direzione, l’Europa è finita.”
E questa frase deve suonare più che una minaccia. Visto che a conti fatti, non so se c’è mai stata veramente una vera EUROPA. Anzi, togliamo il condizionale.
In conclusione, il messaggio di Draghi è chiaro: l’Unione Europea si trova a un bivio critico. O abbraccia un cambiamento rapido e profondo, attuando riforme coraggiose e collaborative, o rischia di perdere la sua rilevanza nella competizione globale. Il suo rapporto si propone come una guida per navigare queste acque tempestose, offrendo una visione e delle strategie concrete per un’Europa più forte, competitiva e unita.
Utopia pura, caro Mario, almeno ci hai provato.
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ma quali riforme ?? ma quali investimenti ??? Europa: governanti cialtroni continuate a pagare il gas al triplo (dagli USA) di quello che costava comprarlo dalla Russia,, e poi costui viene a parlare di economia che deve aumentare la produttivita’ ,ma si rende conto o no che siamo dipendenti al 100% dalle materie prime acquistate dall’estero?? CAPRA, CAPRA CAPRA !!!
e poi l’Europa composta da paesi manifatturieri che trasformano materie prime in prodotti vendibili (ed ESPORTABILI) con un cambio EUR/$ a 1,12 DOVE LOLETE CHE VADA A PARARE??? SERVIREBBE UN BAMBIO SOTTO LA PARI per diventare competitiva ,ma con quella intelligentona della retro-gard cosa volete sperare??
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Nessun dubbio che la frase ….“Se non si fanno queste riforme, se non si interviene seguendo questa direzione, l’Europa è finita.” sia stata effettivamente pronunciata……
ma fare un titolo come il tuo… decontestualizzando , e aggiungendoci un proditorio : CON L’EURO ( ma c’era davvero bisogno di citarlo? Perchè ) è da irresponsabili…….o forse no ,,perché forse pensi che nessuno si limiti a leggere solo il titolo e quindi leggendo l’aria fritta contenuta nell’articolo ( tranquillo, il friggitore è il Buon Mario, tu riporti soltanto) si possa ri-contestualizzare il tutto con sale in zucca