in caricamento ...
Macroeconomia e oro: i alti costi alla produzione (fino a 900 $/oz) mandano i tilt le società estrattive
GUEST POST: analisi di quotazione oro e il comportamento delle banche centrali. Il solito barometro settimanale dell’oro e gli avvenimenti più importanti della settimana e il ruolo dell’oro nei portafogli di investimento e degli investitori istituzionali.
Il declino del prezzo dell’oro (circa il 17% da inizio anno) sta causando serie perdite di profitto alle Compagnie Minerarie estrattive del settore. L’indice del NYSE (Arca Gold Bugs Index) che raggruppa 17 Compagnie Minerarie e’ in calo del 45% nel 2013. Barrick Gold Corporation, (la piu’ grande Compagnia Minearia al mondo) giovedi’ ha riportato una perdita netta relativa al secondo trimestre di quest’anno pari a 8,56 miliardi di dollari (a fronte di un utile di 787 milioni di dollari di un anno prima). Barrick e’ stata costretta a pesantissime svalutazioni: ben 8,7 miliardi di dollari, di cui 5,1 miliardi legati al progetto Pascua Lama. Il dividendo per azione e’ stato tagliato da 20 centesimi a 5 centesimi. L’Amministratore Delegato della societa’ canadese, Jamie Sokalsky, ha dichiarato che tutte le miniere i cui costi complessivi (all-in costs) saranno superiori a $1.000,00 l’oncia, saranno messe in sospensione d’attivita’ – chiuse oppure vendute. Un quarto delle miniere di Barrick supera, a livello di costi complessivi, il target di $1.000,00 l’oncia indicato da Sokalsky. Cio’ significa una drastica riduzione dell’attivita’ estrattiva.
I costi complessivi medi di produzione, estrazione, ricerca e sviluppo (all-in costs) di Barrick si aggirano sui $919,00 l’oncia. Il 60% della sua produzione proviene da cinque grandi miniere con costi complessivi “contenuti” entro i $700,00 per oncia. Molti dei progetti di estrazione mineraria di Barrick sono stati intrapresi quando il prezzo dell’oro era decisamente piu’ alto e la grande societa’ canadese e’ stata presa in contropiede dal ribasso del prezzo del metallo giallo. Per esempio, nell’aprile 2011 Barrick acquisto’ la societa’ mineraria Equinox Minerals Ltd per 7,65 miliardi di dollari, cinque mesi prima del picco del prezzo dell’oro a $1.920,00. Per fare un altro esempio esplicativo del momento difficile in cui si trovano le Compagnie Minerarie, Kinross Gold Corporation acquisto’ nel mese di agosto 2010 la Red Back Mining, una compagnia estrattiva della Mauritania. Da allora Kinross non e’ piu’ riuscita a rientrare dai costi sostenuti per l’acquisto della miniera. Il titolo e’ in calo del 47% quest’anno. La societa’ ha sospeso l’erogazione di qualsivoglia dividendo.
Il calo del prezzo dell’oro taglia drasticamente i ricavi delle Compagnie Minerarie, mentre i costi estrattivi rimangono stabili o addirittura tendono ad aumentare: questo trends sul lungo periodo non potra’ che sostenere le quotazioni dell’oro in quanto andra’ a incidere negativamente sul lato dell’offerta, a causa dei continui tagli produttivi effettuati dalle Compagnie per contenere i costi complessivi. Per quanto concerne le politiche monetarie globali, si allontana la prospettiva di un allentamento dell’espansione monetaria nei mesi scorsi prospettata da Ben BernanQE, nella forma del cosiddetto “tapering” (ridimensionamento espansivo monetario). Il mercato del lavoro statunitense arranca. A luglio sono stati creati 162.000 nuove buste paga, contro le 185.000 previste. Il mercato del lavoro rimane asfittico.
Il settore retail, in luglio, e’ stato quello che ha dato spinta al mercato del lavoro: 47.000 nuovi occupati. Il risvolto della medaglia e’ dato dal fatto che il settore retail e’ quello con le buste paga piu’ leggere e con la produttivita’ piu’ bassa. In effetti, i salari sono scivolati dello 0,1% rispetto a giugno. E, come sottolineavamo sopra, nel secondo trimestre i settori con maggiori assunzioni di personale sono quelli a compensi molto bassi (retail e turismo). Ben il 70% delle nuove assunzioni sono avvenute in questi settori.
Pertanto visto il pessimo andamento dell’occupazione in luglio, la FED dovra’ mantenere la sua prudenza e riaffermare la volonta’ di mantenere le condizioni attuali di tassi bassi e di continua espansione monetaria (quantitative easing). In effetti il Presidente della Fed di St. Louis, James Bulland, venerdi’ ha dichiarato alla stampa che la Banca Centrale Statunitense deve necessariamente attendere ulteriori dati economici comprovanti una reale ripresa prima di procedere a un’eventuale contrazione (tapering) dell’espansione monetaria. In una conferenza municipale a Boston Bullard ha inoltre asserito che la FED deve essere cauta a prendere decisioni di politica monetaria basate solo su elementi “previsionali”, dicendo che egli stesso in passato e’ stato troppo ottimista sul ritmo della ripresa economica.
In particolare Bullard ha posto l’accento sul fatto che nei prossimi mesi sara’ importante attendere e monitorare se i dati macroeconomici si materializzeranno in concreto in una ripresa dell’economia reale. Bullard e’ uno dei membri votanti del comitato esecutivo della FED (FOMC – Free Open Market Committee).
Giovedi’ Mario Draghi, Presidente della BCE, ha lasciato invariati i tassi d’interesse al minimo storico (0,5%), confermando che resteranno bassi o addirittura saranno abbassati ulteriormente nei mesi prossimi. Draghi ha ammesso che nonostante l’abbondante liquidita’ concessa alle banche con le due operazioni LTRO (Long Term Refinancing Operation), le imprese produttrici attive nell’economia reale non ricevono il credito di cui avrebbero bisogno. Draghi non ha pero’ detto una parola sul fatto che la liquidita’ della BCE e’ andata direttamente al settore finanziario (quello parassitario e improduttivo), nella forma di acquisti sui mercati azionari e nel riacquisto speculativo (buy-back) di proprie obbligazioni sul mercato da parte delle banche che hanno usufruito del rifinanziamento della BCE.
Le banche stanno procedendo, da mesi a questa parte, al rimborso del prestito LTRO riducendo ulteriormente la liquidita’ per l’economia reale. Qualche analista ha prospettato che nei prossimi mesi la BCE possa realizzare altre operazioni di rifinanziamento in stile LTRO.
Singapore: nuovo “hub” mondiale per depositi di oro e argento
Australia & New Zealand Banking Group Ltd (ANZ) ha aperto un nuovo deposito a Singapore per lo stoccaggio di oro fisico per gli investitori asiatici. ANZ attiva nel settore finanziario e bancario con quartier generale a Melbourne (Australia) possiede anche depositi per metalli preziosi a Hong Kong, Perth e Zurigo.
Il nuovo magazzino di Singapore, attivo dal mese scorso, ha una capacita’ di stoccaggio pari a 50 tonnellate metriche d’oro; secondo i calcoli puo’ contenere metallo giallo per un valore corrente di mercato di 2,13 miliardi di dollari americani. ANZ e’ positiva circa i futuri trends del mercato dell’oro: i suoi analisti prevedono un prezzo del metallo giallo sui $1.400,00 l’oncia per il 2014 e $1.500,00 entro il 2015, a dispetto delle previsioni negative di Goldman Sachs Group Inc., che invece prevede quotazioni dell’oro in discesa a causa dell’allentamento (ipotetico) degli stimoli monetari da parte della FED. Eddie Listorti, Capo dell’Ufficio Analisi Materie Prime, Valute e reddito fisso di ANZ, ha riferito in un intervista a Singapore che “non v’e nulla che ci indichi che il trend di forte domanda fisica di oro possa modificarsi; noi prevediamo, anzi, che detto trend si rafforzi in quanto la domanda sara’ sostenuta soprattutto dalle istituzioni finanziarie. Spazio di crescita per la domanda verra’ anche da parte delle Banche Centrali che tenderanno a incrementare ancora le loro riserve auree.”
Listorti ha aggiunto che la domanda di metallo fisico e’ robusta, a dispetto del prezzo. ANZ distribuisce circa il 15% della produzione mondiale di oro. I clienti sono le principali Banche Centrali, fondi sovrani e fondi comuni d’investimento. ANZ ha siglato un accordo di fornitura principale con la Zecca di Perth (Perth Mint) ed e’ una dei tre principali fornitori di oro in Cina. ANZ, insieme a JP Morgan Chase & Co., UBS e Deutsche Bank, e’ leader nell’offerta di depositi per stoccaggio di metalli preziosi a Singapore.
La nuova struttura della ANZ e’ situata presso il Singapore Freeport, situato vicino all’aeroporto di Changi. ANZ, per voce di Warren Hogan (Capo Economista) e Mark Pervan, prevede prezzi dell’oro in continuo rialzo a causa della scarsita’ dell’offerta, prezzi di vendita inferiori ai costi totali di produzione e aumento continuo della domanda a causa degli acquisti da parte delle Banche Centrali.
Aperto anche un nuovo deposito per lo stoccaggio dell’argento
Il deposito e’ stato aperto questa settimana a Singapore, per soddisfare l’incremento della domanda di argento fisico da investimento tra la classe media dell’Estremo Oriente. Joshua Rotbart, Amministratore dell’impianto (di proprieta’ della Malca-Amit Global) ha riferito di avere gia’ acquisito prenotazione pari al 30% della capacita’ di stoccaggio del deposito. Il nuovo magazzino si aggiunge a quello gia’ esistente presso il Singapore Freeport, che e’ cinque volte piu’ grande del nuovo ed e’ adibito allo stoccaggio di oro fisico. Il nuovo deposito della Malca-Amit puo’ contenere argento per un controvalore attuale pari a 128 milioni di dollari. L’oro, a titolo di confronto, e’ 67 volte piu’ costoso.
Rotbart ha anche affermato che la nuova rimessa e’ stata costruita in quanto nel deposito di Singapore Freeport non sarebbe stato possibile stoccare ulteriori 200 tonnellate d’argento perche’ la capacita’ di magazzinaggio e’ satura e in quanto sarebbe stato troppo costoso per i propri clienti stivare argento a Freeport.
Rotbart ha aggiunto che, tipicamente, gli investitori in argento sono di solito privati cittadini mentre gli investitori in oro risultano essere, in genere, istituzioni fiananziarie. Malca-Amit sta progettando la costruzione di un altro deposito ad Hong Kong e sta valutando anche la realizzazione di un deposito in oro a Singapore. Secondo un report emesso da Cap Gemini e Royal Bank of Canada, il numero di individui con un portafoglio gestibile superiore a un milione di dollari e’ aumentato di 3 milioni 680 mila persone nella sola area dell’Asia-Pacifico. UBS, la piu’ grande banca svizzera, ha aperto un deposito per stoccaggio metalli preziosi per i propri clienti proprio a Singapore. JP Morgan ne apri’ uno nel 2010 presso Singapore Freeport (situato vicino al Changi-airport della Citta’-Stato). Circa il 50% dell’argento estratto a livello mondiale e’ impiegato per usi industriali contro il 10% dell’oro (Fonti: Silver Institute e World Gold Council).
I depositi della Malca-Amit a Singapore hanno una capacita’ totale di immagazzinaggio pari a 1.000 tonnellate di metalli preziosi. MalcaAmit possiede depositi anche a New York, Zurigo, Ginevra, Londra e Bangkok. La Compagnia affitta anche propri spazi-depositi a grandi istituzioni finanziarie oltre a stivare metalli da investimento per i propri clienti. Il Governo di Singapore promuove la propria Citta’-Stato con apposite politiche volte alla riduzione di tasse, per trasformarla in un “hub” globale adibito allo stoccaggio dei metalli preziosi da investimento. Il 2% della domanda di oro da investimento e’ stoccata a livello fisico a Singapore: il Governo della Citta’-Stato ha come obiettivo quello di portare questa percentuale al 15% a livello mondiale.