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Localbitcoins, il Termometro delle Criptovalute.
Se volete un termometro sull’adozione delle criptovalute, un ottimo indicatore lo offre il sito Localbitcoins, che si occupa di scambi diretti di bitcoin contro valuta locale e che è diffuso in tutto il mondo. Questo sito, che è frutto di una società finlandese fondata nel 2012, ha lo scopo di far incontrare “di persona” chi vende e compra bitcoin ed è rimbalzato agli onori della cronaca in questi giorno con la notizia che in Venezuela ci sono stati più scambi che in tutti gli Stati Uniti.
Significa che la popolazione sta iniziando ad usare criptovalute al posto della valuta del governo; ma prima di addentrarci nei dettagli della notizia, preferisco portarVi qualche informazione in più sul sito Localbitcoins.com.
Ad esempio, nel momento in cui scrivo (8 Novembre 2018), nel sito si trovano centinaia di offerte di acquisto o vendita di bitcoin in Italia, con località che spaziano da nord a sud, da Bolzano a Zafferana Etnea, e compravendite che possono essere fatte in contanti o tramite bonifico bancario o con carte tipo Postepay o PayPal..
E’ come una sorta di mercato dell’usato, solo che gli utenti sono in tutto il mondo (il sito copre oltre 160.000 città) e si possono scegliere transazioni da 50 Euro fino ed oltre 50000 Euro. Naturalmente i venditori che agiscono con cifre importanti sono registrati nel portale con un documento di identità verificato dall’azienda Localbitcoins, ma soprattutto c’è un sistema per votare la qualità dei venditori, in modo da trovare subito quelli affidabili e rapidi.
La piattaforma è piuttosto nota nel settore, pertanto il grafico della sua utilizzazione nel mondo può darci un panorama generale sull’adozione delle criptovalute.
Ecco quindi lo storico di utilizzo, con indicato il valore delle transazioni in dollari di tutti gli utenti della piattaforma dal 2013, anno di apertura, ad oggi, con un evidente trend di crescita che durante il 2018 si è visibilmente “raffreddato”.
Ma focalizzarsi sul grafico globale è riduttivo.
Vorrei quindi farvi vedere alcuni grafici tratti dal sito “Coin.Dance”, che si occupa appunto di trasformare i dati relativi all’uso della piattaforma Localbitcoins in grafici, e dai quali si possono intravedere fenomeni molto interessanti.
A fine articolo troverete il link al sito, nel quale potrete vedere ogni singolo grafico ad alta risoluzione.
Purtroppo tutti i grafici sono “sporcati” dalla punta massima registrata nel Dicembre 2017, quando bitcoin ha oltrepassato i 20.000 Dollari (quel fenomeno che io chiamo “delirio collettivo”), evento al quale vi chiedo di non dare troppo peso, perché le cose da vedere sono ben altre.
Prima Parte – Paesi G7 & C.
Cominciamo col vedere un primo gruppo di grafici, relativo ai paesi più “industrializzati”;.
Partiamo quindi con il Giappone, che nonostante sia lo stato in cui si è parlato moltissimo di Criptovalute e dove sono accettate da molti punti vendita, dimostra un andamento molto altalenante e non certo entusiasmante, se non quasi deludente, anche se il trend sembra in aumento. Comunque, sono circa 1500 i Bitcoin scambiati questa settimana, equivalenti a circa 10 Milioni di Dollari, un numero piuttosto importante nel panorama globale.
Qui sotto invece il grafico di utilizzo della piattaforma Localbitcoins negli Stati Uniti (sempre in dollari), dal 2013 ad oggi, con un andamento decisamente crescente, anche se il 2018 è in evidente calo; le transazioni di questa settimana hanno movimentato circa 1000 Bitcoin, con un controvalore di circa 6,5 Milioni di Dollari.
Ben diversa la situazione in Russia, con circa 2300 Bitcoin scambiati questa settimana, un valore record a livello globale (circa 15 Milioni di Dollari), con un trend di adozione molto evidente e volumi molto importanti.
Piuttosto scarso l’utilizzazione della piattaforma in Europa : qui sotto il controvalore in Euro degli scambi in bitcoin tra cittadini europei è molto più basso dei precedenti paesi; questa settimana noi europei abbiamo scambiato meno di 400 Bitcoin (circa 2 Milioni di Euro).
Diversa la situazione in Cina, un paese dove le criptovalute, secondo molti mass-media, sarebbero “proibite”, una notizia ancora tutta da dimostrare. Qui abbiamo avuto circa 800 Bitcoin scambiati questa settimana (circa 5 Milioni di Dollari); un numero piuttosto basso, se confrontato con la popolazione, ma che potrebbe essere dovuto ad una bassa notorietà della piattaforma in Cina.
Parte Seconda : Paesi Emergenti e…
Bene, ora che vi ho fatto vedere i grafici di utilizzo delle criptovalute nel portale Localbitcoins relativamente ai paesi “più industrializzati”, vediamo qualche altro luogo del mondo.
State pronti che i cambiamenti qui sono molto più evidenti e sorprendenti.
1 – ARGENTINA
2 – CILE
Vado veloce, rimandiamo i commenti alla fine.
3 – COLOMBIA
In Colombia, questa settimana, sono stati scambiati circa 400 Bitcoin, come in tutta l’Europa !
4 – NIGERIA
Scambiati questa settimana in Nigeria oltre 500 Bitcoin, un numero enorme visto che si tratta di un solo paese, quantomeno rispetto agli stati precedenti: sono circa 3 Milioni di Dollari.
5 – PERU’
6 – VENEZUELA
Qui, questa settimana, gli scambi hanno superato i 1000 Bitcoin, oltre 6,5 Milioni di Dollari, superando gli Stati Uniti.
CONCLUSIONI
Non sono la persona adatta per fare una analisi approfondite sui grafici sopra riportati, ma sembra evidente che ci sia una forte adozione delle criptovalute dal parte della popolazione in molti paesi del mondo. Certamente si tratta di piccoli numeri, ma si tratta anche di una sola piattaforma che si occupa di scambi tra persone, e che non può evidenziare cosa altro si muove in altri settori, ad esempio nel commercio, nelle importazioni e nelle esportazioni.
Trend così ripidi significano anche che si sta diffondendo un background culturale tra le persone, di fiducia in bitcoin e probabilmente anche verso altre criptovalute.
E questo è successo nonostante bitcoin abbia avuto un 2018 di calma piatta, se non anche negativo.
Il Panorama è più Largo
In ogni caso, ho riportato i grafici solamente di alcuni paesi che ho ritenuto più significativi.
Tend di adozione fortemente “rialzisti” si vedono anche in Romania, Turchia, e Ungheria, ma anche in India (nonostante tutto il “terrorismo” contro le criptovalute, portato avanti dalla Banca Centrale).
Ad esempio, grafici “esplosivi” si trovano anche per Hong Kong, Messico, Kenya, Ucraina ed altri ancora.
Il Venezuela è il caso più eclatante, e dimostra che sempre più persone si stanno rifugiando nel Bitcoin, usandolo come “store of value” piuttosto che le banconote del governo, che evidentemente i cittadini non ritengono affidabili.
Vita dura per Tiranni e Dittatori
Proprio il Venezuela ci porta ad evidenziare un elemento positivo delle criptovalute, un elemento che dà loro un valore etico superiore a quello economico.
Sono cioè anche un deterrente contro i “dittatori”, che perdono una delle armi per il controllo sulla popolazione: il denaro.
Le criptovalute infatti offrono uno strumento che permette ai cittadini di continuare a vivere ed a commerciare anche in presenza di un sistema politico inaffidabile o persino fallito.
Ed è arrivato prima di quanto potevamo immaginare.
Sapete come la penso : Forza Bitcoin.
Link Utili
- il sito localbitcoins per l’Italia https://localbitcoins.com/it/
- I grafici con l’andamento di Localbitcoins suddiviso per paese su Coin.dance
- L’articolo sul Venezuela a cura di Cryptonomist
- L’iperinflazione della Repubblica di Weimar su Wikipedia.