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L’Euro Digitale nelle nebbie della BCE
“Dovremmo essere preparati all’emissione di un euro digitale qualora ce ne fosse bisogno”. E’ quanto ha detto la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde a seguito della pubblicazione di un rapporto della stessa BCE sulla futura digitalizzazione della moneta unica europea. Ma se queste sono le premesse, cioè se a Francoforte sono ancora fermi al “qualora ce ne fosse bisogno”, direi che la battaglia per la trasformazione dell’Euro in una Digital Currency è già persa. Anzi, c’è di peggio: l’Euro rischia di finire sotto il rullo compressore che prima o poi arriverà da Pechino.
E’ chiaro cioè che alla Banca Centrale Europea non hanno compreso a fondo le implicazioni delle Central Bank Digital Currency, perché se le avessero comprese, la sua presidente non avrebbe iniziato la frase “chiave” con un dovremmo, verbo al condizionale tanto vago quanto interlocutorio, ma al contrario avrebbe usato il tono perentorio del “dobbiamo”, magari anche aggiungendo “prima possibile”… invece niente.
Si vede che nessuno l’ha informata sui progressi che stanno facendo le Central Bank Digital Currency in alcuni paesi, come in Cina, dove addirittura ci sono già in circolazione le App per gli smartphone.
Fossi un qualsiasi ministro di un qualsiasi paese dell’eurozona, avrei già chiesto le dimissioni di tutto il board della BCE. Ma evidentemente la maggior parte dei politici del vecchio continente sta pensando ad altro o crede che questi argomenti siano frivolezze o problemi relativi ad un futuro molto lontano, tanto che preferisce limitare il proprio sguardo non oltre i prossimi 2 o 3 mesi….Soprassediamo.
Chi sono io per giudicare ?
Di tutta questa vicenda, da cittadino europeo non posso che constatare l’inefficienza ed il ritardo delle istituzioni verso il nuovo che avanza tanto da mettere a rischio la sopravvivenza dell’unione. Magari per tutti coloro che auspicano la fine dell’Euro ed il ritorno alle valute nazionali potrebbe essere qualcosa di positivo, ma essere impreparati ad un cambiamento in arrivo che non dipende da noi non è mai positivo.
Da appassionato di criptovalute invece non posso nascondere che tutto questo, cioè l’impreparazione delle istituzioni europee nei confronti delle innovazioni tecnologiche che stanno colpendo i sistemi monetari e di pagamento era previsto e prevedibile. E tutto grazie alla pietra di paragone che si chiama Bitcoin.
Vista da un’altra angolazione, l’inerzia delle istituzioni fa il gioco delle criptovalute, dando a Bitcoin & C. tutto il tempo per consolidare le proprie posizioni, diffondere fiducia agli utenti e migliorare i loro software. I “bitcoiner” ringraziano.
Accrocchi, funambolismi e contorsioni
Torniamo alle valute digitali emesse dalla Banca Centrale, una rivoluzione per la quale i pagamenti elettronici non avranno più bisogno di intermediari; ma si tratta certamente di “figure” di primo piano che difficilmente molleranno l’osso.
Banche? Non solo.
Come ho avuto già modo di scrivere su queste pagine, a mio modo di vedere le banche si dovrebbero occupare della raccolta di risparmio (in futuro molto vicino anche in bitcoin) e dell’erogazione di prestiti e mutui, ma solo marginalmente di pagamenti.
Ma ci sono moltissimi altri soggetti che vivono solamente di pagamenti elettronici, e questi… non serviranno proprio più. Fine di un’era.
Ecco quindi arrivare la parte divertente della storia: stanno emergendo proposte di tutti i tipi che contengono soluzioni per salvare il salvabile, cioè per proteggere dalla rivoluzione copernicana chi si occupa di pagamenti elettronici e chi presta soldi senza averne.
Per dirla in due parole semplici, nonostante stiano arrivando le auto Euro 6, sperano ancora di poter circolare con le auto Euro 0.
Ecco quindi queste idei più o meno fantasiose, alcune delle quali le stavo aspettando, per evitare che con gli Euro digitali i cittadini scappino da alcune banche commerciali e si rifugino nel conto presso la Banca Centrale Europea.
Ma perché dovrebbero scappare? Non avevamo un sistema bancario solidissimo?….
Cosa dite? Lo Stato italiano rischia la bancarotta? Ma non avevamo un debito pubblico sostenibilissimo ? Soprassediamo…
Bitcoin va oltre
Cercate con Wikipedia cos’è il Locomotive Act. Era una legge dell’800 con la quale i costruttori di treni volevano impedire il progresso tecnologico della nascente industria automobilistica obbligando le automobili ad essere precedute da un uomo a piedi che sventolava una bandiera rossa, impedendo loro di circolare ad una velocità maggiore di un cavallo (figurarsi di un treno).
Un modo come un altro di difendere la rendita di posizione dei fabbricanti di treni e locomotive. Ma queste leggi sono tramontate come in tutti gli altri episodi accaduti nella storia, perché anche se si può rallentare, l’evoluzione tecnologica non si può fermare; i cittadini infatti, quando sono liberi di scegliere, optano per la soluzione più economica, più efficiente, più semplice e più veloce.
Che sia l’Euro digitale o che sia Bitcoin, più ostacoli si creano per impedire la diffusione di una innovazione e più improvvisa sarà la sua comparsa sul mercato e più repentina sarà la distruzione dei sistemi obsoleti.
Uomo avvisato, mezzo salvato.
Link Utili
La voce.info – “Nasce la moneta digitale” – Luciano Somoza e Tammaro Terracciano
ANSA – “Bce:si prepara a euro digitale ma decisione ancora non presa”
La Voce.info – “Euro digitale, pro e contro” – Luca Fantacci
Il Sole 24 Ore – “La Bce apre all’euro digitale. Panetta: «Questione urgente» ”
Il Sole 24 Ore – “Proteggere le banche dall’avvento delle valute digitali: si può fare”