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Le cinque regole dell’economia che non vi sono mai state dette
Nel corso di questi anni ho scritto moltissime cose inerenti al mondo della finanza e dell’economia. E come il sottoscritto, in tanti hanno scritto articoli, saggi, libri, tomi inesauribili, di tutto e di più.
Spesso e volentieri ci si arrampica sugli specchi per cercare di dare delle spiegazioni, delle giustificazioni. Ma molte volte occorre guardare le cose da un punto di vista forse più banale ma più realistico.
Le teorie economiche più complesse sono magari affascinanti ma poco pratiche e concrete. Senza poi dimenticare che è profondamente sbagliato avere (o dover dare) la risposta “certa” per tutto, ancor di più in questo determinato momento storico dove di certezze ce ne sono ben poche anche a causa del forte condizionamento della politica monetaria.
Ebbene si, stiamo vivendo in un grande esperimento, con scenari mai visti in passato dall’esito decisamente imprevedibile. La palma d’oro la merita di certo il buon Abe che con l’Abenomics, mossa disperata per uscire da un ventennio di deflazione, rischia tutto su una politica monetaria ultraespansiva.
Inoltre, quanto pesa la politica nell’economia e quanto la può condizionare?
La risposta è in questo caso semplice, in quanto il condizionamento è fortissimo. L’economia è soprattutto una questione politica. Basta vedere proprio l’Eurozona oggi e il condizionamento della farlocca Unione Europea nei confronti della crescita disequilibrata dell’area.
Questi sono solo alcuni dei punti logici che spesso vengono dimenticati.
Sul sito di ZH ho visto recentemente un simpatico testo, certamente meno corpulento di tanti tomi oggi in circolazione, dove vengono sintetizzati i 5 punti focali che spesso NON vengono considerati, forse perché ci lasciamo “trasportare” da quella che è la tendenza dei media.
I 5 punti focali che gli economisti non dicono
Che ne dite? Semplici, banali ma enormemente efficaci e realistici.
1. Il 95% dell’economia è data dal senso comune
2. L’economia non è una scienza
3. L’economia è politica
4. Mai fidarsi di un economista
5. Dobbiamo recuperare l’economia e riconsegnarla al popolo
Meditate cari amici…
Con questo ultimo post, io vi saluto.
Mi prendo un periodo sabbatico dove potrò riposare i nervi, la mente, ricaricare le pile e decidere sul da farsi per il futuro.
Siate sereni e positivi, spero di potervi ritrovare presto.
Un abbraccio a tutti e…
STAY TUNED!
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Buona ricarica ! Prenditi anche un Domeattico. (battutaccia) 🙂
Spegni tutta la robaccia elettronica e sconnettiti.
Al massimo un ricetrasmettitore col tasto morse manuale.
Col morse, dallo stile della “battuta” si capisce chi sta dall’altra parte, anche il suo umore.
Meglio di SMS che potrebbe, come sta già accadendo, essere il prodotto di un algoritmo di intelligenza artificiale e di un database.
I troll cibernetici ad autoapprendimento costano molto meno di quelli reali e non essendo affetti da problematiche emotive sono molto più efficienti.
Buona uscita da Matrix.
Dream,
la contraddizione è spesso causata da chi pretende di configurare una visione del lungo termine verso chi, invece, rimane più con i piedi per terra ipotizzando evoluzioni legate alle possibili evoluzioni del breve-medio termine. Mi sembra che la maggior parte dei tuoi interventi segua questa linea che, personalmente, apprezzo perché più allineata al mio pensiero. Ciò non significa che non leggo con piacere anche il pensiero degli altri.
Dato che percepisco una leggera vena di amarezza nel tuo post, mi sento in dovere di esprimerti ad alta voce l’apprezzamento di quanto stai facendo e, aggiungo, con professionalità e trasparenza.
Ndo’ Vai Danilo….?
Nel merito del post…..devo dire che non condivido i primi 4 dei 5 punti del testo pubblicato da ZH.
In particolare il punto che afferma che la politica condiziona l’economia……A dire il vero io ho sempre pensato, e continuo a pensare, che la relazione sia esattamente opposta……ossia che l’economia costituisca, heghelianamente, la struttura dei rapporti sociali……mentre la politica sia solo una sovra-struttura della stessa….che serve soltanto a codificare rapporti economici già ben definiti.
Concordo. In US culturalmente sono anche allergici alla “dialettica” logica.
La cosa ha anche conseguenze disastrose sulle loro analisi politico strategiche oltre che economiche.
In uno dei loro più importanti studi storici sulla logica viene liquidata in poche battute.
E’ uno strumento metodologico fondamentale che permette di riflettere nel pensiero la contraddittorietà del reale e di farne modelli di divenire più attendibili.
Nessuno, a quanto mi risulta, è riuscito finora a formalizzarla, ciò però non significa che non sia una conquista fondamentale del pensiero umano.
Rispettando le meritate vacanze dell’amico Danilo, chi fosse interessato a consultare l’aggiornamento del mio post settimanale sul Cot Report, oggi può, eccezionalmente, farlo sul mio nuovo sito http://longtermmomentum.wordpress.com/.
…Buone vacanze Danilo e GRAZIE per tutto!