Le borse sono convenienti?

Scritto il alle 12:05 da Danilo DT

Analisi storica del Price Earning, del forward price earning e dell’enterprise value. Le borse mondiali a sconto. Come mai? Conviene comprare a questi prezzi? Quantitative easing e problemi strutturali.

Alcuni giorni fa l’amico Paolo D. mi chiedeva via email un piccolo aggiornamento sui vari Price Earning dei mercati azionari mondiali.
Io allora ho pensato di andare un po’ oltre al semplice price earning e di considerare quello che il mercato proietta per il futuro, ovvero il Forward Price Earning. Infatti il price earning è la fotografia del passato, in quanto si riferisce ai trimestri o all’esercizio precedente. Quindi a noi non interessa quello che è stato, ma quello che sarà. E allora ecco l’utilità del forward price earning: cercare di prevedere, utilizzando i dati e gli outlook delle società, quale sarà l’utile a fine 2010.

Price earning Sp 500

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Partiamo da una valutazione più semplice, ovvero quella dell’indice benchmark mondiale, lo SP 500.
Come potete vedere, oggi lo Spoore si trova con un coefficiente di P/E pari a 15 circa, il che lo mette in una situazione apparentemente interessante se parametrato ai dati storici ed ai tassi di interesse attuali.
Ma andiamo oltre. Come vedete dal grafico, se il mercato riacquistasse “serenità” potrebbe anche tornare su parametri storicamente più normali, ovvero un P/E compreso tra i 16 ed i 19. E con P/E il mercato potrebbe arrivare a livelli sensibilmente superiori a quelli attuali. Addirittura di un 30%. Calma e sangue freddo: perché c’è anche il rovescio della medaglia: se tornasse la “Paura” sul mercato nulla vieta che si torni anche ad un P/E vicino ai 10. Il che porterebbe ad un potenziale “double dip” visto che un P/E a 10 corrisponde a quota 760.
Ma questa è la fotografia del passato.

Forward price earning

Utilizzando una tabella di Nomura, eccovi quali sono le valutazioni dei vari listini mondiali, raggruppati per area geografica.
Ed ecco che quindi gli USA si ritrovano con un Forward Price Earning a 12.2, ben al di sotto della media storica (16.5), il Giappone addirittura quasi 3 volte al di sotto della media e i paesi emergenti che invece risultano in linea col passato. Per poi chi vuole affinare la ricerca sotto trova anche l’enterprise value parametrato alle vendite e all’EBITDA.

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Mettiamo ordine.
Questa tabella rappresenta ESATTAMENTE quali sono le reali prospettive del mercato, ovvero quanto sconta oggi il mercato:

-USA in forte difficoltà
-Europa a ruota
-Giappone che ormai non è più una scommessa ma una realtà deflazionata
-Paesi emergenti che invece continuano a crescere

Facciamo una media? A livello mondiale il P/E oggi è pari a 11.9 contro i 16.8 medi.

Morale: mercati fortemente a sconto. Ma come mai?

Semplice: i mercati finanziari stanno tuttora scontando nei dati previsionali di bilancio un vero e proprio momento di recovery, di reale ripresa economica.
Se fossimo all’interno di un ciclo economico “tradizionale”, oggi ci troveremo al termine di una recessione che porterebbe ad un rilancio dell’economia e del mercato. Peccato che qui di ordinario c’è ben poco e secondo me diventa profondamente fuorviante paragonare l’attuale ciclo economico come un momento ordinario dell’economia. Questo è assolutamente un momento STRAORDINARIO.

Ed è proprio qui la grande scommessa: le banche centrali, la FED in primis, si sono dichiarate disponibili a fare carte false per sostenere l’economia. E difatti partirà la cosiddetta QE 2.0, il quantitative easing di seconda generazione. La BOJ butta denaro sul mercato per far scendere lo Yen e la BCE compra titoli di stato per sostenere i paesi in crisi.
Se il giochino regge, allora le previsioni di bilancio delle aziende verranno confermate.
Se credete a questo scenario, cari lettori, le borse sono veramente MOLTO INTERESSANTI.

Ma se credete che prima o poi questo perverso meccanismo ci porterà in una situazione ingestibile, allora posso solo predicare prudenza. A parer mio il sostegno artificiose dei mercati e dell’economia, con strategie di quantitative easing e similari non risolve i problemi, li sposta in primis e li amplifica in un secondo tempo, in quanto i veri problemi strutturali NON vengono risolti e, anzi, si aggiunge debito al debito.

In diritto si parla sempre di “diligenza del buon padre di famiglia”.
Ecco, con questa “diligenza” io prendo le distanza da questo mercato, buono per il trading ma ancora molto immaturo per poter dare certezze che strutturalmente , oggi, sono assolutamente impossibili da avere.

STAY TUNED!

DT

Tutti I diritti riservati ©
Grafici e dati elaborati da Intermarket&more sulla database Bloomberg

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34 commenti Commenta
bergasim
Scritto il 28 Settembre 2010 at 12:14

Per quel che riguarda il P/E su dshort si fà riferimento a diversi indicatori che affermano che il mercato azionario è caro anche dal punto di vista de P/E , in primi il cape shiller. 😐

Scritto il 28 Settembre 2010 at 12:31

bergasim,

Dipende da come si guardano le cose. Anche qui la soggettività la fa da padrone.
Il Cape Shiller effettivamente mette ancora in guardia, ma se raffrontiamo il P//E con i tassi di Gov i pareri possono essere diversi. Io ritengo cmq il mercato azionario ancora non interessante. Lo sarebbe SOLO se ci fosse reale ripresa, Cosa che al momento è pura utopia.

bergasim
Scritto il 28 Settembre 2010 at 13:43

non solo lo shiller ma
http://dshort.com/articles/three-valuation-indicators.html

http://dshort.com/articles/Q-Ratio-and-market-valuation.html

che fanno buona compagnia allo shiller, il mercato azionario rimane in pieni solo grazie ai serbatoi di aria della fed, ma quella sta per finire, e occhio all’effetto embolia

hironibiki
Scritto il 28 Settembre 2010 at 13:56

Dite che l’Europa andrà verso il default? I segni ormai ci sono tutti.. Io sto pensando seriamente di mantenere denaro liquido (almeno una parte) e di non investirlo. Ormai si legge troppo spesso di casi “anomali” come la Grecia.

paolo41
Scritto il 28 Settembre 2010 at 14:23

Dream Theater,

bergasim,

Mi domando se nell’attuale situazione ha senso guardare ai P/E?? Prendiamo, ad esempio, il caso di stamani quando una dichiarazione di Stark (che, a mio avviso, ha voluto anticipare la conferenza di Trichet) ha avuto l’effetto di stornare 110 punti del DAX, 80 punti sul DJ e 350 punti sul FtseMib. In sintesi Stark ha detto che per la fine dell’anno saranno ridotte alcune forme non convenzionali del QE europeo. Dichiarazione che, detto per inciso, non è sostenuta da alcun dato e non ha trovato conferma nella successiva esposizione di Trichet. D’altra parte un euro così forte rispetto alla quasi totalità delle altre valute dovrebbe significare una altrettanto forte e significativa ripresa del contesto europeo che sembrerebbe invece essenzialmente concentrata ( tutto da dimostrare se sia sostenibile ) sull’economia tedesca.
Personalmente tendo a leggere quanto sopra con l’esistenza di due visioni e, quindi, di due strategie diverse, una tedesca (e paesi vicini come ad es. Olanda) e una più europea (Trichet) ma comunque sempre condizionata e “oppressa” dalle volontà della Germania.
Il risultato non potrà non essere negativo per i paesi Pigs e per l’Italia che già in difficoltà per la situazione debitoria, devono anche operare con una valuta che ne frena la competitività.

paolo41
Scritto il 28 Settembre 2010 at 14:25

errore: il risultato non potrà che…..

nervifrank
Scritto il 28 Settembre 2010 at 14:34

paolo41: errore: il risultato non potrà che…..  

Scusami se mi permetto, ma il senso è lo stesso:
ossia “il risultato sarà negativo per…. etc.etc”

Scritto il 28 Settembre 2010 at 14:36

hironibiki@finanza,

Ciao e benvenuto.
Non bisogna generalizzare. PArlare di default dell’Europa mi sembra un po’ eccessivo. Ritengo però che molti stati appartenenti all’UE avranno non poche difficoltà.
Questo è assolutamente da tenere in considerazione.

caposci
Scritto il 28 Settembre 2010 at 14:41

in questo momento DT però non conviene a nessuno un crollo dell’euro, perchè farebbe crollare la borsa, e ciò al momento ,nessuno ci guadagnerebbe , quindi secondo me romperà con facilità 1150 e poi punterà a 1220. cosa ne pensi della mia osservazione.?

m75035
Scritto il 28 Settembre 2010 at 15:17

case shiller +3.2% luglio

Scritto il 28 Settembre 2010 at 15:29

caposci@finanza,

A dir la verità, è una guerra globale alll’indebolimento delle valute.
Pensaci un attimo: QE in USD, iniezioni liquidità della BOJ, Interventi BOE, operazioni di Irish bond della BCE…

Tutti potenzialmente possono inebolirsi…come valute…
Credo che alla fine la speculazione avrà la meglio su tutto…

mattacchiuz
Scritto il 28 Settembre 2010 at 16:11

che giornatina anche oggi: su giù … ci mancano solo i warm hole e poi avremo davvero tutto…

50 cent
Scritto il 28 Settembre 2010 at 16:22

Mah, vediamo un po’ cosa fa lo spoore con area 1130.
Per ora si è avvicinato e ha regito.
Non sarebbe male il laterale 1130/1150 per tabilizzare un po’ il tutto.
Esco sperando di non trovare un crollo al mio rientro.

paolo41
Scritto il 28 Settembre 2010 at 16:29

mattacchiuz,

…e non è finita…con l’euro/$ a 1,3525 si può tornare ancora giù…

mattacchiuz
Scritto il 28 Settembre 2010 at 16:39

oroooooooooooooooooooooooo
oroooooooooooooooooooooooooooo!! 🙂

daino
Scritto il 28 Settembre 2010 at 16:55

si va bhè 😆
Le banche centrali devono capire che “l’esuberanza irrazionale” era niente rispetto a questa “schizzofrenia irrazionale” e dedichino un po’ di tempo ad attuenare il rischio che si sta accomulando da qualche parte.
La fiducia scende a 48, indicando recessione. L’azionario perde terreno. Ma se l’economia usa frena allora si vende dollari. Ma se si vende dollari, moneta da carry trade, si compra rischio e quindi l’azionario sale. 😛
Al di là del carry trade, come si potrebbe giustificare un azionario che sale perchè la valuta perde?Con l’arrivo dell’inflazione. E infatti l’oro sale.
Ora, se qualcuno mi spiega come un calo dei consumi comporta un rialzo dell’inflazione lo applaudo

daino
Scritto il 28 Settembre 2010 at 17:06

Il mercato obbligazionario, viceversa, parte dello stesso punto ma arriva a conclusioni diverse.
La fiducia scende a 48, l’economia va male e quindi la fed manterrà i tassi bassi e proseguirà con il QE e infatti la valuta si deprezza. Questo mercato sta prezzando uno scenario deflattivo.

Conclusione: i mercati prezzano allo stesso tempo due scenari diametralmente opposti: a quando il corto circuito?

mattacchiuz
Scritto il 28 Settembre 2010 at 17:14

daino,

chi doveva rimetterci i soldi, non ce li ha rimessi proprio grazie ai piani di salvataggio. il problema per queste persone, società, istituti è che moh si ritrovano pieni di soldi che non hanno perso, e non sanno dove buttarli, visto che l’economia non va. quindi, via a acquistare tutto il possibile, mandando semplicemente su i prezzi di commodities, azioni e titoli vari. questi aumenti tuttavia non si ripercuotono sui prezzi alla produzione: si preferisce licenziare, delocalizzare in paesi dove la schiavitù è prassi accettata, si ottimizza tutto, ma i prezzi devono rimanere sempre bassi. certo che un giorno qualche cosa il botto lo farà, ma ora, tanto vale tirare la moneta per aria e vedere se esce testa o croce.

paolo41
Scritto il 28 Settembre 2010 at 17:42

mattacchiuz,

orooooooooo…… ma in euro ??????? comunque sempre una grande scelta…..

caposci
Scritto il 28 Settembre 2010 at 17:47

paolo41,

si perchè poi quando si indebolirà l’euro l’oro quotato in euro volerà . prima o poi 🙂

mattacchiuz
Scritto il 28 Settembre 2010 at 17:49

paolo41,

caposci@finanza,

:mrgreen: :mrgreen:
facciamo passare la stagione delle trimestrali in dollari deboli e poi vediamo 🙂

bergasim
Scritto il 28 Settembre 2010 at 17:55

previsioni Goldman outlook 2011

bergasim
Scritto il 28 Settembre 2010 at 17:57

in questo momento non riesco a caricarle le trovate quà

http://www.zerohedge.com/article/goldman-releases-most-bearish-2011-outlook-presentation-yet

Lukas
Scritto il 28 Settembre 2010 at 19:22

Caro dream quanti rialzisti pure qui……….una conferma degli ultimi dati della cftc……ormai sono long solo gli small speculators………ergo correzione listini sempre piu’ vicina !!!

wolp
Scritto il 28 Settembre 2010 at 19:24

Per nulla stupito dai movimenti intraday (li vedo ora perché non posso seguire minuto per minuto), per me è segno che siamo entrati finalmente nell’area distributiva di questo incredibile rialzo settembrino. Il mercato USA necessita di una correzione “seria” e la debolezza dell’indice italiano potrebbe essere anticipatrice. Ci possono stare ancora alcuni giorni di su e giù repentini intorno ai massimi, ma… occhio al VIX! 😉

wolp
Scritto il 28 Settembre 2010 at 19:40

Attenzione all’ampiezza del laterale di questi giorni perché da essa dipenderà la forza della (eventuale) correzione. Non escludo nuovi massimi per fine anno, ma se ci vogliono arrivare devono per forza passare attraverso una correzione di questa gamba rialzista.
Dovendomi sbilanciare direi: correzione in area 1100 di SP500 entro metà ottobre (chiuderebbero un vistoso gap settimanale). Fondamentale il non superamento di 1150, anche se non mi stupirebbe una bull trap intraday sopra 1150 a stoppare gli ultimi shorter incalliti. Area distributiva in range 1125/1150. Al momento opportuno uscirà la notizia driver che darà la direzionalità (solito problema del debito in Europa?…)
Se dovessero andar su ancora senza adeguata correzione, non ci si stupisca poi di un nuovo 6 maggio.

bergasim
Scritto il 28 Settembre 2010 at 19:46

I bond vedono solo deflazione, il mercato azionario al contrario è il gioco del cerino accesso

decennale al 2,46%

lampo
Scritto il 28 Settembre 2010 at 20:06

Daino

Ora, se qualcuno mi spiega come un calo dei consumi comporta un rialzo dell’inflazione lo applaudo  

Posso provarci?
1. Forte richiesta di materie prime dai Paesi emergenti e conseguente aumento delle stesse. Aggiungiamo poi la speculazione finanziaria… e si sale ancora oltre (vedi ad esempio zucchero, grano, ecc.);
2. A conseguenza del punto 1 i costi di produzione salgono, visto che il costo di manifattura oramai a causa della competività sfrenata è difficilmente riducibile; quindi aumentano (anche se in misura minore rispetto all’aumento dei costi di produzione) i costi del prodotto finito che il consumatore compra;
3. Le aziende dei Paesi in cui i consumi interni latitano (tipo il nostro) che non riescono ad incrementare le vendite all’estero… per mantenere gli stessi utili (o rimanere in piedi in alcuni casi) devono per forza aumentare i prezzi;
4. Monopoli vari e lobbies che incidono sui costi dei servizi o forniture varie (energia elettrica, gas, autostrade, ecc) che sono ancora abituate ad aumentare i prezzi ad un ritmo superiore al tasso di inflazione…tanto nessuno protesta…e anche se dovessero protestare…loro sono protetti!
5. Grossi gruppi con grossa liquidità che fanno campagne acquisti di concorrenti allo stremo a causa della crisi… e quindi spazzandolo via (inglobandolo o facendolo fallire vendendo sotto costo)… possono praticare prezzi più alti rispetto a quello che praticava il concorrente!
6. Banche che devono portare pian piano a bilancio le loro perdite ancora “virtuali” che devono di conseguenza aumentare i costi dei loro servizi (spread, tassi praticati, finanziamenti, costo bonifici, ex commissioni massimo scoperto rientrate dalla finestra, ecc);
7. Istituti di statistica… che in tono ironico “sanno fare bene le statistiche” a piacimento delle varie lobbies e governi… in maniera da calmierare i prezzi dei soli salari e pensioni!;
8. Consumatori che non sanno fare i consumatori in un mercato liberalizzato: esempio lampante è il mercato RCA in Italia. Tutti si lamentano che l’RCA è aumentata di tanto in questi ultimi anni ma da quando hanno liberalizzato il mercato solo e ripeto solo un 10% dei consumatori cambia compagnia rendendo concorrenziale il mercato appena liberalizzato. Secondo voi, le compagnie di assicurazioni, con queste statistiche alla mano cosa fanno? Vi praticano poi prezzi più bassi oppure, con un sorrisetto in fondo al labbro vi aumentano i prezzi… tanto non cambiate! 👿
Altro esempio è la surroga dei mutui o il cambio di banca. Quanti conoscete che l’hanno fatta?
Bisognerebbe che le varie associazioni di consumatori poco indipendenti, che pensano solo a come entrare in politica o arruffianarsela per avere finanziamenti, incomincino a fare dei corsi per i consumatori per imparare a fare i consumatori, soprattutto in Italia!

Ovviamente l’applauso non lo voglio… anche perché in questa situazione c’è poco da applaudire!

lucianom
Scritto il 28 Settembre 2010 at 20:14

Anche questa sera forse lo S&P non vedrà 1150, ma la speranza è l’ultima a morire :mrgreen:

lucianom
Scritto il 28 Settembre 2010 at 20:17

Ci vorrebbe la manina dell’ultima mezz’ora che latita da un po’ 😉

Lukas
Scritto il 28 Settembre 2010 at 20:23

Lucianom le ” manone ” ora sono orientate al ribasso…….ed interverranno in senso contrario alle tue speranze……..fossi in te non ci spererei molto !!!!

lucianom
Scritto il 28 Settembre 2010 at 22:43

Lukas,

😉

xavier61
Scritto il 29 Settembre 2010 at 09:53

Personalmente penso che le borse siano estremamente care.
In particolare quella americana, nella quale quasi ogni giorno c’è qualche flash crash, che evidentemente deriva da un mercato che si e’ assottigliato all’inverosimile.
Quindi nonmeravigliamoci del fato che un giorno o l’altro si rompe.

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