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La verità su Inflazione (e Deflazione) dell’Eurozona
L’inflazione è diventata la grande protagonista dei mercati. Da sempre fulcro della politica monetaria della BCE, oggi è quanto mai monitorata in quanto, in Europa, proprio l’inflazione ci sta abbandonando, lasciando invece posto alla deflazione.
Se dobbiamo dare una definizione di INFLAZIONE possiamo definirla come la crescita reale dei prezzi di beni e servizi per un periodo di tempo. Oppure se preferite è il processo di perdita di potere di acquisto della moneta.
In questa slide potete vedere il “monitor Inflazione”, con i target, gli scostamenti, le previsioni e quant’altro.
Mentre gli USA sono ormai vicini al target 2%, in Europa ci stiamo allontanando sempre di più. E se l’inflazione va in negativo, ecco sopraggiungere la deflazione. In questo secondo grafico invece vi rappresento l’inflazione di USA e Giappone assieme a quella dell’Eurozona, divisa però in due categorie: CORE e TOTALE.
Eurozona: inflazione core in evidenza
Credo sia molto importante questa distinzione, in quanto l’inflazione “core” è calcolata sulla base di un paniere che non tiene conto di cibo ed energia, cercando quindi di slegare l’indice da quella che è la volatilità dei prezzi delle materie prime, in primis il petrolio ma anche le commodity agricole.
Come potete vedere, in Eurozona SE valutiamo l’inflazione CORE (+0.9%) la situazione è ben diversa da come ci viene illustrata, in quanto questo indice è addirittura in aumento. Morale: la forte correzione delle commodity ha influito in modo veramente massiccio sui dati dell’inflazione. E vedrete che di questo, Mario Draghi parlerà di certo giovedì, raffreddando le aspettative di coloro che magari sperano un qualcosa di ben aggressivo.
Indice delle commodity
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Perfetto, testimonia quanto è importante l’occupazione nel calcolo dell’inflazione. Sarebbe forse stato meglio mettere questo commento nel post precedente
… ❝reforming labor market institutions may improve the functioning of the euro area by reducing the risk of persistent inflation differentials.❞ …
✦ F. Jaumotte, H. Morsy (IMF, EU Dept), “Determinants of inflation in the Euro-area: the role of labor and product market institutions” – Working paper No 12/37 ►January 1, 2012◄
https://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2012/wp1237.pdf ┣See to Table 3 on page 30 [31/36]
… ❝The reason is that short-term unemployment has declined sharply over the last few years, reducing downward pressure on inflation.
Without so much downward pressure on inflation coming from unemployment, the model’s implied trend inflation remains more stable, also reducing downward pressure on inflation.
Based on evidence like this, some observers have suggested that the short-term unemployment rate should be preferred to the overall rate for explaining recent inflation and forecasting inflation in the period ahead.❞ …
✦ T. E. Clark (Federal Reserve Bank of Cleveland, Vice Pr.), “The importance of trend inflation in the search for missing disinflation”, Economic commentary: wages & costs – No 16/2014 ⌛ August 26, 2014
https://www.clevelandfed.org/research/commentary/2014/2014-16.pdf
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