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La disinformazione delle fonti di informazione

Scritto il alle 12:00 da Danilo DT

Ammetto di non essere un assiduo lettore di blog italiani, però questa volta non posso fare a meno di fare un plauso particolare a Seminerio di Phastidio per un breve post che è in perfetta sintonia con lo spirito di questo blog.
Mi riferisco all’articolo che va a commentare quanto scrive una delle principali testate giornalistiche italiane, il Corriere della Sera, che forse non ha le idee molto chiare su cosa possono significare le parole “ristrutturazione” e “default”, considerandole due cose ben distinte, mentre noi sappiamo benissimo che ristrutturare significa comunque FARE DEFAULT. Segno che l’informazione “tradizionale” spesso viene fatta coi piedi e…non è vera informazione.

Si parla tanto per cambiare di Grecia e dell’ennesimo downgrading subito ieri. Moody’s porta il paese ellenico a Caa1, sotto quindi il livello B, portando la Grecia ad un livello molto vicino a quello considerato da “default”.

Ecco cosa scrive il Corriere:

RISCHIO DEFAULT – È cresciuto il rischio che la Grecia possa andare in default senza una ristrutturazione del debito. È questo il motivo alla base della decisione di Moody’s di tagliare il rating del Paese, alla luce «delle difficoltà crescenti che il governo deve affrontare nell’attuazione dei tagli, delle crescenti incertezze sulle prospettive di crescita e un record negativo sul fronte degli obiettivi di consolidamento dei conti pubblici».(fonte Ansa)

Ok, a difesa del giornale sta il fatto che la fonte è l’Ansa e quindi sarebbe la nota agenzia di informazione italiana ad avere un po’ di confusione. Però una testata giornalistica come il Corriere della Sera non dovrebbe fare copia-incolla senza sapere bene cosa si sta scrivendo.

Ed ecco qui sotto il commento di Seminerio:

Moody’s declassa la Grecia. Non è una notizia. E’ più notizia il fatto che al Corriere non capiscano che una ristrutturazione è un default (per capirlo servono competenze tecniche in materia), ma ancor più notizia è il fatto che non riescano a dare senso comune ad un traduzione dall’inglese, cosa che avrebbe risolto ogni problema.

Scrive infatti Moody’s, grassetto nostro:


Le principali determinanti del declassamento di oggi sono le seguenti:
1. L’accresciuto rischio che la Grecia fallisca nello stabilizzare la propria posizione debitoria, senza una ristrutturazione di debito, alla luce di (1) la crescente scala dimensionale delle sfide di attuazione che il governo affronta, (2) le altamente incerte prospettive di crescita e (3) una storia di mancati traguardi negli obiettivi di consolidamento del bilancio;
2. L’accresciuta probabilità che i supporter della Grecia (FMI, Bce e Commissione europa, noti come “Troika”) richiederanno, ad un certo momento futuro, la partecipazione dei creditori privati ad una ristrutturazione di debito come precondizione per il sostegno al finanziamento


E’ più chiaro? Dalla costruzione stessa delle frasi significa che per la Grecia è aumentato il rischio di non riuscire a stabilizzare il debito con mezzi diversi da una ristrutturazione. In altri termini, per la Grecia è aumentato il rischio di ristrutturazione, cioè di default. Non significa che o si ristruttura o si va in default, perché “ristrutturare” significa ridurre il valore attuale netto dei crediti vantati verso un debitore. La distinzione non è di lana caprina, ma è sostanziale.


E’ assai probabile che si tratti di un lancio di agenzia “cucinato”, ma resta uno svarione, peraltro reiterato anche da Repubblica, che scrive:


(…) senza una ristrutturazione del debito cresce il rischio che il Paese possa andare in default


Ripetete con noi: la ristrutturazione è un default, non la ritinteggiatura di una parete né la creazione di una nuova stanza.

Spero che il messaggio sia arrivato forte e chiaro e che vogliate continuare a sostenere l’informazione indipendente e di qualità….

STAY TUNED!

DT

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14 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 2 Giugno 2011 at 13:58

Dream,
per non parlare delle televisioni…. lasciamo perdere le rubriche economiche delle varie reti Rai (escluderei in parte Report) e Mediaset dove, in entrambi i casi, la “profondità” delle analisi e della… faziosità ha raggiunto l’apice.
Ma anche “Sky economia”, che professa la sua imparzialità, si sta rapidamente adeguando…..
a scapito di alcuni economisti che ritengo, invece, che sarebbe interessante ascoltare… in sedi più professionali.

tommy271
Scritto il 2 Giugno 2011 at 14:06

Sul “Corriere della Sera” scrivono bravi e meno bravi.
Idem sulle notizie finanziarie.
A questo proposito anch’io ho mandato una mail ad un giornalista che aveva scambiato i rendimenti offerti sul secondario ai tassi che la Grecia paga sul debito pubblico (tra l’altro una convinzione comune a molti).
Ovviamente la mail è rimasta senza risposta … :mrgreen:

pecunia
Scritto il 2 Giugno 2011 at 14:14

paolo41: Dream,per non parlare delle televisioni…. lasciamo perdere le rubriche economiche delle varie reti Rai (escluderei in parte Report) e Mediaset dove, in entrambi i casi, la “profondità” delle analisi e della… faziosità ha raggiunto l’apice.Ma anche “Sky economia”, che professa la sua imparzialità, si sta rapidamente adeguando…..a scapito di alcuni economisti che ritengo, invece, che sarebbe interessante ascoltare… in sedi più professionali.  

per la verità Report , alle 18:00, non me lo perdo quasi mai. pollice up

lampo
Scritto il 2 Giugno 2011 at 14:23

Purtroppo DT è tutta colpa dei blog… che tentano di fare informazione e spiegare… dove i giornali non riescono… soprattutto in Italia 😉 :mrgreen:

gremlin
Scritto il 2 Giugno 2011 at 15:07

Questa mattina su Omnibus di La7 si è parlato anche del decreto legge Omnibus
Laura Ravetto, bella fanciullona pdl, parlava di PIANO ENERGETICO contenuto in questo DL contando sul fatto che nessuno conosce il testo. Non commento, chi vuole se lo legga qui http://www.leggioggi.it/allegati/il-decreto-legge-omnibus-342011-a-confronto-testo-originario-e-testo-risultante-dalla-conversione/ articolo 5 e penso che sia facile capire quanto sia impossibile capire questo testo
anche questa è informazione

anonimocds
Scritto il 2 Giugno 2011 at 15:09

Provo a tirare per i capelli l’interpretazione lessicale?

RISTRUTTURAZIONE : atto che viene compiuto di “comune accordo” fra le controparti o fra le principali controparti – creditori e debitore in primis – includendo i finanziatori di ultima istanza (FMI, Banche Centrali, Commissione Europea) che si mettono intorno a un tavolo e piú o meno arrivano a una decisione che corrisponde haircut, riscadenzamento del debito o ‘default controllato’.

DEFAULT: decisione unilaterale del debitore (an ‘abrupt restructuring’). Il debitore, Stato Sovrano, decide nel giro di una notte di fare u haircut e/o riscadenzare il debito. E chi si é visto si é visto.

Giusto per salvare in corner Ansa, Corriere e Repubblica…. mi sento molto Ghedini :mrgreen:

vichingo
Scritto il 2 Giugno 2011 at 15:35

gremlin,

Mi associo, e aggiungo che andare a votare a questi referendum non è solo un segnale per questo governo affinché cambi rotta, ma una risposta chiara e netta, sia sul nucleare, sia sull’acqua, naturalmente votando si. 😆

vichingo
Scritto il 2 Giugno 2011 at 15:43

Dato che l’informazione sui referendum è piuttosto scarsa propongo, tra qualche giorno, di ritornare sull’argomento al fine di svegliare le coscienze degli indecisi, determinanti per raggiungere il quorum. 8)

Scritto il 2 Giugno 2011 at 15:54

anonimocds,

:mrgreen: OK ok…. Salvati in corner al 90° da Anonimo CDS. In realtà è evidente da parte di Ansa & Co la volontà di distinguere default da tutto il resto, nel senso che la parola “default” è vista come al fine del mondo, mentre tutto il resto è un’operazione concordata e meno traumatica, proprio come dici tu. Ma in realtà, ristrutturazione=default. E se vogliamo essere sinceri, la Grecia è già AMPIAMENTE in default tecnico. disu bin? :mrgreen:

Scritto il 2 Giugno 2011 at 15:54

vichingo: Dato che l’informazione sui referendum è piuttosto scarsa propongo, tra qualche giorno, di ritornare sull’argomento al fine di svegliare le coscienze degli indecisi, determinanti per raggiungere il quorum.   

Ottima idea. Si apre l’audizione per coloro che vogliono postare/scrivere sull’argomento! 😀

anonimocds
Scritto il 2 Giugno 2011 at 16:06

Dream Theater: un’operazione concordata e meno traumatica, proprio come dici tu. Ma in realtà, ristrutturazione=default

si ssi, 100% d’accordo col tuo articolo, con il blog che hai citato e con la tua sottigliezza. E quando non si chiamano le cose col proprio nome …c’é sempre la gabola dietro (alias: default tecnico che tu giustamente citi!)

anonimocds
Scritto il 2 Giugno 2011 at 16:09

Sui referendum io ho giá votato! Imbustato e imbucato 2 giorni fa, prima ancora che la Corte Costituzionale si pronunciasse sulla legittimitá di quello sul nucleare.

tommy271
Scritto il 2 Giugno 2011 at 16:51

Dream Theater: anonimocds, OK ok…. Salvati in corner al 90° da Anonimo CDS. In realtà è evidente da parte di Ansa & Co la volontà di distinguere default da tutto il resto, nel senso che la parola “default” è vista come al fine del mondo, mentre tutto il resto è un’operazione concordata e meno traumatica, proprio come dici tu. Ma in realtà, ristrutturazione=default. E se vogliamo essere sinceri, la Grecia è già AMPIAMENTE in default tecnico. disu bin?   

In linea di massima potremmo dire che default e ristrutturazione tecnicamente sono la stessa cosa.
Poi dipende dalla sensibilità dell’haircut definirlo meglio.
Sospendere il pagamento di una cedola (parlo dei senior … non dei sub) equivale ad un default come pure il solo taglio del 5% del nominale.
E, sullo stesso piano, viene considerato un haircut del 50% o del 70%.

Diverso il caso in cui si addiviene ad una soluzione che preveda un’adesione volontaria mantenendo cedole e nominale invariato alla scadenza.
In questo caso è fattibile uno slittamento della durata del titolo nelle modalità concordate.
Chi non aderisce, deve continuare a godere dei suoi diritti.

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