La Cina è il nuovo Eldorado?

Scritto il alle 13:16 da Danilo DT

Ancora un eccellente scritto di Gaolin sulla Cina, con un monito finale: la Cina non sarà terra di conquista ma popolo di conquistatori.

Buona lettura e un grande grazie a Gaolin per il suo contributo!

DT

La Cina è il nuovo Eldorado?

Ad ascoltare gli ammalianti inviti degli emissari governativi cinesi di tutti i livelli, che visitano con incessante continuità e con elevata frequenza i vari paesi stranieri, parrebbe di sì. I loro discorsi sono pieni di inviti alla collaborazione industriale/commerciale con imprenditori cinesi nella logica del win-win “alla cinese”, ovvero tu rischi molto più di me e io avrò molti più vantaggi di te. (Questa definizione non sta scritta da nessuna parte)

I governanti occidentali, quindi non solo italiani, per nulla coscienti di come si sviluppano nel tempo in Cina i rapporti fra imprenditori locali e stranieri, hanno come opinione comune che un paese, la Cina, dove è in corso uno sviluppo economico impetuoso, anche se poco comprensibile se non ci si vive, deve per forza offrire tante opportunità, che sarebbe da sciocchi non cogliere. Insomma, va ancora di moda alla grande affermare che in Cina non è possibile non esserci. Che in qualche modo bisogna intercettare i bisogni dei nuovi ricchi o benestanti cinesi con i nostri prodotti di qualità, con la nostra tecnologia più evoluta, ecc. ecc.
E con ciò, ovvero con qualche discorso pieno di nulla, con una firma su qualche trattato di cooperazione, magari poco compreso nelle sue conseguenze, con qualche brindisi di auspicio e di buoni propositi , questi personaggi ritengono di aver fatto quanto basta di loro competenza e di poter tornare alle loro beghe interne, che ogni giorno e in ogni dove li assillano ma che sono comunque più piacevoli dello stare con i loro pari grado cinesi.
Quello che non sanno è che quest’ultimi sono sempre dei saggi e tenaci negoziatori, di acuta intelligenza e preparazione, lungimiranti e pazienti quanto basta per sfiancare la controparte e arrivare a un bel win-win come sopra descritto. Personalmente non sono a conoscenza di accordi bilaterali o internazionali in cui la Cina o una impresa cinese sia stata penalizzata rispetto alla controparte. Se qualcuno lo fosse, sarebbe il caso di incorniciarlo per tenerlo come esemplare raro.

Grazie poi a un popolo operosissimo, costretto magari ad esserlo anche per il fatto che, se non ti dai da fare, in Cina ce l’hai veramente dura, il governo cinese, che gestisce e indirizza l’economia secondo visioni di lungo termine, in un ventennio, con una progressione geometrica, ovvero in un crescendo rossiniano è riuscito a:

1- Fare della CINA il luogo dove si producono per tutto il mondo le più strane, a volte anche molto simpatiche ma spesso inutili, cianfrusaglie, grazie all’inventiva di questo popolo ad ogni livello in perenne attività. Ormai non c’è angolo del mondo dove manchino questi oggettini. Grazie a tutto ciò l’artigianato locale in quasi tutti i paesi si è ridotto ai minimi termini, spesso con grave danno alle economie locali;

2- Fare dell’industria manifatturiera cinese, produttrice di beni di largo consumo, un insieme formidabilmente organizzato, in grado di produrre tutto ciò che le diverse parti del mondo possono richiedere, in ogni settore merceologico e con una qualità in continuo e rapidissimo miglioramento. Gli investimenti nell’ammodernamento dei processi industriali sono sempre più imponenti e inimmaginabili nella loro misura per noi occidentali. Grazie a ciò l’ancora benestante occidente vede ogni dì svanire una parte del suo apparato produttivo e si avvia verso un irreversibile declino.

3- Stimolare in Cina il progresso tecnologico dell’industria produttrice di macchinari di tutti i tipi e per tutti i settori produttivi. Grazie al traino formidabile proveniente dall’industria manifatturiera interna sopra citata, vengono sfornate macchine da produzione sempre più sofisticate e specializzate per ogni settore industriale. Anche in questo importantissimo campo la Cina è ormai diventata leader mondiale assoluto. Vi sono nati in questi ultimi 5-6 anni dei veri colossi per fatturato e numero di dipendenti. L’innovazione fa passi da gigante anno dopo anno e si può dire che il gap tecnologico esistente fino pochi anni fa, rispetto ai paesi più evoluti in questo settore, manca poco per essere colmato. Italia per prima ma anche Germania, Giappone, USA, Korea vengono prima o poi scalzati in ogni settore e relegati al ruolo di competitor minori . Taiwan si salva alla grande, grazie al fatto di essere in pratica una provincia cinese, anche se non lo si può dire

4- Fare sviluppare in tempi rapidissimi interi settori manifatturieri particolarmente importanti per dimensioni a livello mondiale quali l’automotive, l’elettronica di consumo di alta gamma, la telefonia mobile, l’informatica hardware (quella software per il momento si copia e basta). L’opera di annientamento della concorrenza in questi settori è ancora di là da venire ma siamo su quella strada.

5- Fare crescere enormemente il settore delle opere pubbliche. Le infrastrutture cinesi, che erano non molti anni fa una palla al piede per lo sviluppo industriale della Cina, sono ora nel loro complesso di primordine. Porti marittimi, aeroporti, centrali elettriche, strade, autostrade, ferrovie, metropolitane sono oggi spesso comparabili se non meglio di quanto c’è in occidente ma con l’obiettivo, in ogni caso di diventare addirittura migliori.

6- Far sviluppare fortemente i settori tecnologici più evoluti, legati all’elettronica, alle energie alternative, alle nuove tecnologie del futuro. La ricerca e l’innovazione sono sempre più stimolati dal governo e risultati se ne hanno in ogni settore. Nel caso la Cina rimanesse indietro in qualcuno di molto promettente economicamente, combinerà come sempre. In qualche modo saprà attrarre le industrie straniere in Cina..

Venendo al titolo del post, vi è la possibilità che la Cina possa diventare il nuovo Eldorado, anche per i non cinesi? La risposta è un secco NO.


Agli stranieri in Cina è stata e viene praticamente data la possibilità di:


a- Investire nell’industria manifatturiera, apportando tutti i capitali necessari e il know-how, focalizzandosi sui mercati fuori Cina. Se le cose vanno male il tutto resta in Cina e da lì non si muove più.


b- Creare Joint Venture con industrie cinesi per i settori strategici e incoraggiati dal governo con l’obiettivo neppure tanto nascosto di espropriare di fatto nel tempo l’investitore straniero della gestione dell’impresa, delle tecnologie e del mercato. Tendenzialmente questo dovrebbe accadere prima o poi a tutti, compresi quelli che credono di essere ancora forti con i cinesi


c- Aprire agenzie e società di trading commerciale per lo sviluppo dell’export dalla Cina verso quei mercati di sbocco dove i cinesi non hanno agganci. Nel tempo però anche qui si mettono in proprio, Ci sono esempi innumerevoli di ciò in tutto il mondo dove li lasciano fare.

Il controllo dell’immigrazione è ferreo, anche se libero praticamente per le professionalità che apportano know-how in Cina. Costoro però appena possono ritornano a casa perché vivere in Cina è durissima. Ben pochi ce la fanno ad imbastire un progetto di vita in questo paese, fondamentalmente ostile per chiunque non sia cinese.
Altre attività commerciali o di ristorazione in proprio sono consentite ma spesso capita di trovare grossi ostacoli nello sviluppo per ragioni, diciamo, ambientali. Anche le multinazionali occidentali della grande distribuzione, pur presenti in Cina, ci devono pensare bene a fare passi azzardati.
Il mercato finanziario, causa le intricate leggi volte a penalizzare gli operatori stranieri ha per questi poche possibilità di sviluppo. Per fortuna della Cina direi.
L’industria delle costruzioni, causa i complicati rapporti umani che necessita gestire e le varie esigenze più o meno lecite che bisogna soddisfare, è praticamente interdetta al capitale straniero.
Comunque chi ha un prodotto da vendere a cui i cinesi tengono molto, quali le auto di prestigio, il lusso da ostentare, alcuni consumi che fanno status in Cina, fa certamente buoni affari ma non ve ne sono molti, purtroppo. L’irrealistico tasso di cambio della valuta cinese stravolge completamente il valore dei beni nei vari mercati, in termini di potere d’acquisto.
Questo è il problema fondamentale che l’occidente non riesce ad affrontare con la Cina.
Non può essere corretta una parità monetaria che rende il costo della vita in Cina 4-5 volte meno caro che in USA o UE.

Ai cinesi sembra che però vada bene così ma per quanto si potrà andare ancora avanti?
Quanto lavoro vero deve ancora sparire in occidente per prendere delle adeguate contromisure?


Insomma la Cina, se si può dire così, è un immenso esercito predisposto all’invasione dei territori altrui in modo incruento ma efficace e inesorabile, se la si lascia fare. Non certo una terra di conquista, in nessun sens
o.

Gaolin

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22 commenti Commenta
lucianom
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 13:28

Ma i governanti europei queste cose le sanno?

paolo41
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 14:25

lucianom,

Se ti accontenti della mia opinione, direi proprio che pochissimiiiiii sono preparati.
In Italia non più dei delle dita di una mano…
Poche sere fà ad una trasmissione “politica” di prima serata (che, a mio avviso, ormai fanno “concorrenza” al grande fratello) un noto esponente politico di cui non faccio nome, ma che è caratterizzato dal fatto che mette sempre le vele al vento, ha fatto un commento contro Marchionne, asserendo che è inappropriato confrontare i costi del lavoro, probabilmente perchè qualcuno (che ha letto i bilanci Fiat per lui) gli ha sussurato nell’orecchio che il lavoro è solo l’8% del fatturato. Si è dimenticato che la Fiat è un assemblatore che compra il 65% circa del fatturato da componentisti esterni (detto “indotto” ,per informazione del politico in questione) dove il costo della manod’opera raggiunge circa il 35-40% del loro fatturato.
Tornando, invece, al campo della professionalità, a livello di imprenditorialità l’Italia ha ancora personaggi di spicco e, più bravi sono meno si mettono in evidenza o si espongono nelle diatribe politiche: occorerebbe l’umiltà di consultarli e di ascoltarli.

paolo41
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 14:28

lucianom,

…dimenticavo fra gli imprenditori più bravi ci sono anche alcuni “filibustieri”…. ma sono bravi!!!

Scritto il 17 Dicembre 2010 at 15:08

lucianom,

Per questo che è importante una “voce amica” che ci racconta come tsanno realmente le cose… E che ci spieghi in modo spiccio le dinamiche economiche della potenza che, orami è chiaro, sarà sempre più dominante….
E per questo ringrazion ancora Gaolin per il suo spirito di condivisione. 😉

lucianom
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 15:08

paolo41,

Nel TG1 delle 13,30 nella sostanza Berlusconi ha detto le stesse cose dell’articolo, se lo ha detto lui penso che più o meno tutti siano coscienti della situazione in cui ci troviamo.Il problema è cosa fare, gli interessi dei vari Paesi Europei e non, sono in contrasto fra loro:Prevalgono gli egoismi nazionali.Pensate solo alla Germania che con la sua crescita economica nulla interessa in questo momento rompere certi equilibri mondiali.Dal mio punto di vista è solo miopia, anche lei è sulla stessa barca, ma se non è lei che prende certe iniziative cosa possono fare gli altri?Morale: finchè non succederà qualcosa di irreparabile(ed ormai è la convinzione di quasi tutti i partecipanti di questo blog) nulla cambierà e nessuno farà niente se non aumentare i debiti già ora insostenibili.

hironibiki
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 15:26

lucianom,

Già però è un peccato.. prevenire è meglio che curare. Qui di sto passo andremo invece oltre alla cura, bisognerà rianimare con defribillatore.. E non è detto che il paziente si svegli 🙁
Però dai oggi una cosa di buono c’è. Nevica ed esco prima :mrgreen:

bergasim
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 15:49

Presto in questo paesi, dove la schiavitù e una virtù i nodi verranno al pettine e non sarà facile districarli, più in alto e in fretta si sale e più sarà grosso il botto.
Poi a proposito della mega crescita cinese, ricordiamoci che una gran parte di essa è dovuta al sostegno incondizionato del governo, e lo definirei al contrario di come si vorrebbe farlo apparrire non molto oculato, guardare per credere, le meravilgie cinesesi , mega centri commerciali che aspettano consumatori che non arriveranno mai, almeno non a breve però.

http://www.dailymail.co.uk/news/worldnews/article-1223747/Ghost-mall-The-worlds-largest-loneliest-shopping-centre.html

E si guardate quali meraviglie, 500 centri comemrciali costruiti negli ultimi 5 anni, case e città fantasma, prima o poi alla cassa passeranno anche i simpatici cienesi.:lol:

vichingo
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 16:24

Conquistatori lo sono già da tempo, a parte l’80% delle merci prodotte, made in China, mi viene in mente la città di Prato dove i Cinesi hanno comprato, sia case che attività ad un prezzo superiore a quello di mercato.

bergasim
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 16:31

si con i soldi della mafia, tutti zitti , per darti un prestito in banca devi mettere a garanzia l’anima, questi arrivano insordina, invisibili e pieni di cash, finiamola, chi avrebbe dovuto controllare in quel momento era assente, questa si chiama omerta a pagamento

bergasim
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 16:44

scusate ma ecri o sp ecri

confronto tra i due indici dal 27 agosto 2010 al 10 dicembre 2010, l’ecri conta come il 2 di spade quando è briscola coppe, almeno in questo momento non ha nessuna valenza, vista la sua forte correlazione con l’sp500, stessa cosa dicasi per il michigan.

bergasim
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 17:19

Iamme belli nu state a commenta, altimenti spercate in 😈 chiostro e vi stancate i ditini, se no come li firmate le strisciate delle carte di credito?

noche de ronda
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 17:26

bergasim,

noche de ronda
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 17:27

ciao a tutti,volevo solo passare su un aspetto spesso scontato:
quello di milioni di uomini che ogni mattina drenano materie prime per produrre altro: vorrei vederla la Cina con 200milioni di automobili..(a petrolio? litio? colza? )

insomma,al pianeta non ci pensa nessuno e pensiamo veramente di fare quello che vogliamo?

i ghiacciai del Tibet che apportano acqua ai più importanti fiumi cinesi si stanno contraendo da un po’..siamo sicuri che terranno il passo e che magari non saranno in futuro le economie “vecchie” a perfezionare un sistema meno ricco (a livello monetario) ma più sostenibile per il pianeta e per la nostra salute?
in molti si stanno già attrezzando all’impatto dell’uscita dall’area Petrolio :mrgreen:

Se qualcuno può apportare contenuti,mi piacerebbe conoscere la politica ambiental-economica in questo senso.Perchè pare che la Terra abbia risorse in continuo e siano tutti impegnati al Pil e alla crescita..ma di cosa?
ciao

ottofranz
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 18:54

piazza Tien’ anmen.
1989.
Ventanni !!! Gaolin l’ha detto , ma è meglio evidenziarlo. Ventanni … E sono convinto che quando successero quei fatti ,il Governo già sapesse che era necessario sacrificare quelle giovani vite per non intralciare il piano che era già stato varato e che quei poveri ragazzi volevano poter gestire.

Ecco perchè saranno i futuri vincitori. Oltretutto hanno la capacità dei liquidi. Come loro hanno la caratteristica unica di sapersi adattare al recipiente che li contiene.

Poveri noi quando si dimostreranno con la loro vera faccia. Quella Imperialista. E forse per la prima volta nella loro Storia , con la volontà di allargare i loro confini.

smsj
Scritto il 17 Dicembre 2010 at 22:29

ottofranz,

Assolutamente d’accordo.
Tutti giocano con la Cina, che è una dittatura assoluta, e da che mondo e mondo le dittature hanno tendenze espansionistiche.
Utilizza un basso profilo, ma ha già in mano il mondo.
Solo gli Stati Uniti lo hanno capito e militarmente restano i più forti, ma fino a quando?
L’Europa invece non esiste, ne economicamente, ne militarmente.

mattacchiuz
Scritto il 18 Dicembre 2010 at 09:24

ottofranz,

ottofranz, devo chiderti una cosa che non centra nulla…

tu lavori nel settore dell’abbigliamento vero? se si, posso spedirti una mail?
mi servirebbe un’informazione che non so dove reperire.

gaolin
Scritto il 18 Dicembre 2010 at 16:22

lucianom,

Capire cosa sta succedendo in Cina è difficilissimo, perchè il loro boom economico è troppo diverso nelle dinamiche da quelli finora conosciuti in occidente.
Spesso coloro che parlano di Cina lo fanno con analisi viziate da stereotipi e comunque con una visione occidentale dei problemi. Pochissimi di costoro hanno veramente avuto a che fare con i cinesi, con i quali è difficilissimo avere rapporti confidenziali.
Personalmente posso dire che mi ci sono voluti alcuni anni per metabolizzare e comprendere abbastanza la loro mentalità e il loro comportamento. Ancora adesso questi cinesi spesso mi sorprendono per certi loro comportamenti, anche perchè molto cambia in Cina da provincia a provincia, come nel resto del mondo d’altra parte.
Però ci sono degli accadimenti che dovrebbero far scattare un po’ di attenzione fra i nostri governanti, di solito piuttosto disattenti sulla Cina.
Ad esempio:
Lo scorso novembre un treno cinese, ovvero al 100% made in China, ha fato segnare il nuovo record mondiale di velocità su rotaie tradizionali. Ben 486,1 Km/h, raggiunti nelle prove su una tratta della nuovissima linea ad alta velocità Shanghai-Pechino in corso di costruzione. Opera colossale, lunga 1.300 Km, iniziata a febbraio 2009 e che sarà conclusa, cioè operativa, entro ottobre 2011 ma probabilmente prima. Opera che fa parte del megapiano di sviluppo dell’alta velocità ferroviaria in Cina, che entro il 2020 si estenderà per oltre 16.000 Km. Nel contempo stanno ammodernando anche il resto della rete a ritmi cinesi, che è tutto dire.
Quali effetti collaterali ha tutto ciò?
Per Giappone, Francia e Germania sarà quasi impossibile in futuro battere la concorrenza cinese negli appalti per questo tipo di infrastrutture.
Qualcunio sa qualcosa di ciò?
Insomma anche l’alta velocità non sarà il piccolo eldorado nè per il TGV francese, nè per l’ICE tedesco nè tantomeno per lo Shinkansen Giapponese, in questo caso anche per una questione di principio.

ottofranz
Scritto il 18 Dicembre 2010 at 18:32

mattacchiuz,

yumanote@live.it

aurifex
Scritto il 20 Dicembre 2010 at 17:06

gaolin@finanza,

scusate il semi-OT:

Lo scorso novembre un treno cinese, ovvero al 100% made in China…

Devo dissentire perchè quel treno a detta di mia moglie(giapponese)è stato fatto da una ditta giapponese…purtroppo sono anni che il Giappone si fa pisciare in testa dai cinesi,(con la scusa di Nanchino)in più con questo governo di sinistra(con dietro esponenti politici di origine coreana)pare che vogliano svendere il Giappone a Cina e Korea…

un saluto a tutti è da qualche anno che vi seguo sempre…siete GRANDI!soprattutto il patron di casa! :mrgreen:

Scritto il 20 Dicembre 2010 at 18:09

aurifex,

Ciao e benvenuto anche a te… Ps: ti sarai mica sposato la Kaori della Philadelphia…. :mrgreen: AUGURIIIIII

gaolin
Scritto il 21 Dicembre 2010 at 17:08

aurifex,

In effetti il treno cinese assomiglia moltissimo a quello Made in Japan.
Certamente a suo tempo i cinesi si sono “ispirati” al gioiello suddetto e lo hanno copiato, acquistando qualche “campione” con promesse di futuri acquisti.
Questo metodo di agire “cinese” è la prassi il quel paese.
Tutti coloro che hanno a che fare con i cinesi lo sanno benissimo. Non altrettanto quelli che dovrebbero fare in modo che ciò non si verificasse.
Gli effetti di tutto ciò sono che ora i cinesi hanno imparato a fare anche i treni superveloci.
Questo non è che uno dei tanti esempi.

mattacchiuz
Scritto il 21 Dicembre 2010 at 17:12

gaolin@finanza,

ma quel treno lo fa davvero quello che si dice faccia, o o fa come la navetta spaziale cinese? :mrgreen:

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