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LA CATASTROFE ALIMENTARE CHE VERRA’
Nelle mie letture “notturne” mi è capitato tra le mani un articolo dell’Economist che mi ha fatto abbastanza rabbrividire. Il titolo è “the Coming Food Catastrophe”. La catastrofe alimentare che verrà. Titolo apocalittico che purtroppo sintetizza quanto ci troveremo di fronte nei prossimi mesi. Un articolo che va a sintetizzare quanto sta capitando dl punto di vista della crisi alimentare.
A guidarla ovviamente la guerra in Ucraina ma non solo. Dobbiamo aggiungerci la coda dei problemi legati al Covid, lo shock energetico e anche il cambiamento climatico. Detto così sembra veramente uno scenario drammatico e forse, questo concetto non dista così tanto dalla realtà.
Prendiamo il clima. Le temperature in India e Pakistan hanno raggiunto livelli devastanti in aprile e marzo, con picchi fino a 50°C in alcune località, causando interruzioni di corrente e carenze idriche mai viste, con ovvie conseguenze sui raccolti. Il tutto va a sommarsi con temperature MAI viste anche nelle zone più estreme del globo. Per esempio in Antartide nel 2020 abbiamo toccato i 18°. Tutto questo è dovuto al riscaldamento globale e noi tutti sappiamo che non è finita qui. Basta guardare alla nostra Italia.
E dove non c’è il clima ci si mette la geopolitica. Del blocco del grano ucraino già sapete. L’India vieta le esportazioni di zucchero. La Malesia vieta l’esportazione di polli dal 1° giugno. Per colpa dell’embargo russo, la semina primaverile di grano negli Stati Uniti sta avanzando al ritmo più lento da oltre 20 anni ed è stata completata solo per il 49%. Dovremmo già essere all’83%. Il Minnesota addirittura ha completato la semina solo per l’11% piantato contro il 90% medio solito. North Dakota 27% vs 80% medio. E tenete conto che Minnesota e North Dakota cubano circa il 65% del raccolto degli USA. (Source)
E in questo contesto sappiamo tutti che la Russia ha sequestrato alcuni porti ucraini del Mar Nero e le navi cariche di mais, grano, semi di girasole, orzo e avena più tutto quanto presente nei silos a terra. Che inevitabilmente marcirà.
Domanda: quale sarà l’impatto sulla crisi alimentare, sull’inflazione, sul costo della vita? E noi ci preoccupiamo delle concessioni balneari.
STAY TUNED!
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…riscaldamento del clima….possibile che ce le beviamo tutte? A quando l’invasione delle cavallette? e la moria delle vacche?
Ci hanno imposto una economia tarata non sui nostri bisogni ma sui desiderata di chi ha in mano la nostra sovranità.In conseguenza di questo ci hanno imposto 8 milioni reali di stranieri che tra gli altri problemi,visto che non vivono sulle nuvole occupano uno spazio pari a 16 città di 500.000 abitanti,tutto rubato ad una agricoltura di unpaese sopvrappopolato e bastonato da una struttura giuridica sovranazionale penalizzante e che porta alla distruzione della Nazione italiana.Molti di questi fan del mondialismo sono strettamente green.Parafrasando un proverbio direi che:”Quando si incontrano igli ecofarabutti e gli ecofessi l’affare è fatto”.
…e in coda alla tua domanda io mi chiedo E NOI COME POSSIMO ANCORA ACCORDARE FIDUCIA A SIMILI IMPROVVIDI ED IGNORANTI GOVERNANTI, italici ed europei, compresa la Wonder LIES e la signora BCE ch solo 6 mesi fa PARLAVANO DI INFLAZIONE TEMPORANEA… MA IO VORREI CHE TALI “TESTE PENSANTI” FOSSERO PRIMA O POI CHIAMTE A RISPONDERNE