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DECADE of DEBT e il 2020 che verrà!

Scritto il alle 09:25 da Danilo DT

Outlook mercati 2020 e analisi delle criticità del decennio appena passato che ci ha regalato performance da record.

Benvenuti nel nuovo decennio. Con l’arrivo del 2020 in realtà cambia nulla, quantomeno per il momento, ma resta comunque interessante fare il punto della situazione di quello che potremmo tranquillamente definire il “decennio del debito”. Quel “Decade of Debt” che è stata poi una conseguenza di un eccessivo indebitamento di tutto il mondo delle obbligazioni corporate, grazie a tassi di interesse bloccati a livelli minimi vista una politica monetaria enormemente espansiva della Federal Reserve, della BCE e delle altre banche centrali, a seguito della famosa crisi finanziaria (crisi subprime) che ha messo le basi alla nota riscossa finanziaria (che ha portato le borse USA ai massimi storici) ma anche alla bolla di liquidità che tuttora ci accompagna in questa grande avventura.

Se guardiamo il mercato USA, il corporate debt nell’ultimo decennio è salito del 50% sfiorando ormai i 10 trilioni di dollari, rispetto ai circa 6 trilioni di dollari a fine del decennio precedente. Buona parte di questo debito lo troviamo proprio nelle aziende dello SP500 che da solo rappresenta circa il 70% dello stesso, ovvero quasi $ 7 trilioni.

Cosa hanno fatto con tutti quei soldi? Li hanno investiti in impianti produttivi, in sviluppo, in crescita? Beh, non solo. Di questo ho parlato già 1000 volte e chi segue il blog lo sa benissimo. Per chi invece mi legge per la prima volta, facciamo un rapido ripassino. In realtà tutto questo debito è stato utilizzato fondamentalmente con due funzioni:

DIVIDENDI
BUYBACK (riacquisto azioni)

E’ stato il festival della finanza pura che non ha fatto che alimentare i mercati finanziari, le borse e la ricchezza artificiale.

Aggiungiamo un’importante politica fiscale (con Trump protagonista negli ultimi anni, con una riduzione dell’aliquota dell’imposta sulle società al 21% dal 35% ) che ha messo il turbo agli utili aziendali …et voilà! Ricetta perfetta per un clamoroso raddoppio dell’EPS dello SP500 in 10 anni. Anche se poi…l’utile netto delle stesse società è aumentato solo della metà con movimenti spesso irregolari e sporadici, legati anche a ristrutturazioni aziendali.

E ovviamente, in tutto questo contesto, la ciliegina la mettiamo analizzando il mercato obbligazionario, con spread, volatilità, CDS e RENDIMENTI compressi verso il basso come non mai. Grazie appunto alla generosa politica monetaria che ha inondato di liquidità il mercato.

Fine del discorso. Fine del decennio. E adesso ripartiamo da qui.

COSA ASPETTARSI DAL 2020?

Ognuno dice la sua, io farò altrettanto provando a stilare un elenco che racchiuda quelle che ritengo le maggiori criticità dell’anno che sta per arrivare.

1) ELEZIONI USA e RISCHIO POLITICO/FISCALE: lo metto come primo punto perché sarà di grande attualità anche per come influenzerà il sentiment di mercato, risparmiatori, operatori. Sono elementi che potrebbero diventare fonte di volatilità. NON sottovalutate il rischio fiscale. Il taglio delle tasse ha aiutato non poco il sistema finanziario USA. Se non si interviene anche in questo senso, potrebbe mancare una grande fonte di performance.

2) POLITICA MONETARIA: banale ma ovvio. Sarebbe stato il primo dei punti da elencare ma ormai sappiamo benissimo che si tratta di una macchina potentissima condivisa da tutto il sistema. Una macchina che ha da tempo raggiunto la sa “velocità massima” e che quindi ha margini di azione limitati, con effetti sul sistema sempre minori ed effetti collaterali latenti sempre più grandi.

3) SENTIMENT: impressionante il livello del sentiment a livello retail, elevatissimo grazie comunque a condizioni di mercato estremamente espansive. Mentre in dato a livello societario risulta decisamente meno forte.

US Economic sentiment indicator

4) RECESSIONE: siamo a fine ciclo economico, il sistema lotta per lmare la massimo gli effetti di una frenata economica. Il rischio recessione sembra debellato ma non dimentichiamo mai che il sistema è molto fragile sotto questo punto di vista. Forse il 2020 non vedremo la recessione, ma poi nel 2021 il rischio di trovarci di fronte ad un’importante e fisiologica frenata diventa sempre più forte. MA fate attenzione, anche se si tratta di 2021, il mercato prenderà posizione decisamente prima…

5) MERCATO OBBLIGAZIONARIO: come può ancora proteggere il portafoglio un mercato obbligazionario in queste condizioni?

6) SPREAD su CREDITO: come possiamo trovare valore nel mercato corporate a spread quando gli spread ci trasmettono un rischio rendimento inaccettabile?

BBB corporate bond spread

7) VOLATILITA’: il VIX è ai minimi, la volatilità di tutte le asset class è comunque compressa verso il basso. Il che ha favorito , assieme ad una esorbitante massa di liquidità, l’esplosione di finanza passiva e di derivati. Quindi, se ci fosse un deterioramento delle condizioni di mercato con conseguente aumento della volatilità, come reagirà il mercato e soprattutto, riuscirà ad assorbirne la conseguente violenza d’urto?

Volatilità a confronto

Questi sono solo alcuni spunti di riflessione, ce ne sarebbero mille altri, anche su scala più locale (vedi la problematica Brexit oppure Italia). Se vorrete potrete sviluppare altri discorsi nei commenti. Io al momento mi fermo qui. Credo che già monitorando in modo proattivo questi aspetti ci permetterà di tastare il polso del mercato in modo più che valido. Anche se potrebbe non bastare.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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