La caccia all’uomo più cara della storia

Scritto il alle 15:27 da Danilo DT

Negli USA la morte di Osama Bin Laden è stata vista come una liberazione, una ripartenza, una grande vittoria. Già…ma a quale prezzo? E siamo sicuri che sia tutto chiaro?

Dopo i primi momenti ampiamente discutibili di entusiasmo (ancora oggi ricordo, nei giorni dell’11 settembre quando crollarono le Twin Towers, gli stessi atteggiamenti di gioia, assolutamente squallidi, da parte di alcune frange musulmane…) qualcuno ha provato a fare due conti ed ecco cosa ne è venuto fuori.

Osama Bin Laden è stato il criminale più “caro” della storia. Secondo alcune stime tratte da The National Journal,  la caccia a Osama Bin Laden è costata agli USA 3000 miliardi di dollari. Senza però portare veri benefici, in quanto l’organizzazione di Al Qaida continua ad essere operativa, continuano ad esserci migliaia e migliaia di soldati (solo gli USA ne impiegano ancora 150.000), con tutti i rischi sulla sicurezza che oggi, più di prima, preoccupano il mondo occidentale.

Ecco la mappa dell’assurdo. Una guerra contro un uomo che, a conti fatti, non ha portato benefici. Interessante leggere le analisi apparse su The Atlantic  in merito proprio a questa questione:

What we are left with, after bin Laden, is a lingering bill that was exacerbated by decisions made in a decade-long campaign against him. We borrowed money to finance the war on terrorism rather than diverting other national-security funding or raising taxes. We expanded combat operations to Iraq before stabilizing Afghanistan, which in turn led to the recent reescalation of the American commitment there. We tolerated an unsupervised national-security apparatus, allowing it to grow so inefficient that, as The Washington Post reported in a major investigation last year, 1,271 different government institutions are charged with counterterrorism missions (51 alone track terrorism financing), which produce some 50,000 intelligence reports each year, many of which are simply not read.

We have also shelled out billions of dollars in reconstruction funding and walking-around money for soldiers, with little idea of whether it has even helped foreigners, much less the United States; independent investigations suggest as much as $23 billion is unaccounted for in Iraq alone. “We can’t account for where any of it goes–that’s the great tragedy in all of this,” Hellman says. “The Pentagon cannot now and has never passed an audit–and, to me, that’s just criminal.”

It’s worth repeating that the actual cost of bin Laden’s September 11 attacks was between $50 billion and $100 billion. That number could have been higher, says Adam Rose, coordinator for economics at the University of Southern California’s National Center for Risk and Economic Analysis of Terrorism Events, but for the resilience of the U.S. economy and the quick response of policymakers to inject liquidity and stimulate consumer spending. But the cost could also have been much lower, he says, if consumers hadn’t paid a fear premium–shying away from air travel and tourism in the aftermath of the attacks. “Ironically,” he says, “we as Americans had more to do with the bottom-line outcome than the terrorist attack itself, on both the positive side and the negative side.”

The same is true of the nation’s decision, for so many reasons, to spend at least $3 trillion responding to bin Laden’s attacks. More than actual security, we bought a sense of action in the face of what felt like an existential threat. We staved off another attack on domestic soil. Our debt load was creeping up already, thanks to the early waves stages of baby-boomer retirements, but we also hastened a fiscal mess that has begun, in time, to fulfill bin Laden’s vision of a bankrupt America. If left unchecked, our current rate of deficit spending would add $9 trillion to the national debt over the next decade. That’s three Osamas, right there.

Although Bin Laden is buried in the sea, other Islamist extremists are already vying to take his place. In time, new enemies, foreign and domestic, will rise to challenge America. What they will cost us, far more than we realize, is our choice. (Source)

Inutile dare spiegazioni, le motivazioni le sappiamo benissimo, e si tratta di interessi economici. Oppure ci sono motivazioni differenti? Intanto, mentre vi lascio con questo dubbio amletico, che dubbio non è, vi posto quest’immagine originale che un lettore mi ha mandato via email. Ritrae Osama Bin Laden con il signor Zbigniew Brzezinski, che forse non conoscete, ma se cliccate sul suo nome capirete… MI ha incuriosito questa foto e ho pensato ad eventuali sui rapporti tra CIA, Osama Bin Laden e USA… Ma questa è un’altra storia che forse è meglio non approfondire…anche perchè non ho le competenze e potrei fare errori clamorosi e considerazioni fuorvianti.

Intanto però permettetemi un’ultima considerazione. Leggendo qua e là, ho scoperto una cosa che mi ha inquietato da una parte e mi ha fatto sorridere dall’altra. Sembra infatti che si sia generato il più assurdo controsenso degli ultimi tempi:

Sen. Bernie Sanders , D-Vt., sent a letter to the Federal Reserve that also demands to know why the Libyan-owned bank and two of its branches in New York were exempted from sanctions that the U.S. slapped on other Libyan businesses to isolate Col. Muammar Qaddafi.

“It is incomprehensible to me that while credit-worthy small businesses in Vermont and throughout the country could not receive affordable loans, the Federal Reserve was providing tens of billions of dollars in credit to a bank that is substantially owned by the Central Bank of Libya,” Sanders said in a written statement.

A Federal Reserve spokeswoman told FoxNews.com that the central bank has received the letter and will respond. She declined to comment further. (Source: FOX)

Che dire, sembra proprio che a soccorso della Central bank of Lybia sia arrivata nientepocodimenoche la FED, la Federal Reserve, la banca centrale del nemico numero uno di Gheddafi, gli USA! E non si parla proprio di bruscolini: sono 26 miliardi di dollari USA. Ripeto ciò che ho detto prima: forse certe cose è meglio non capirle proprio…

STAY TUNED!

DT

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17 commenti Commenta
m75035
Scritto il 13 Maggio 2011 at 16:11

non voglio sembrare bastian contrario ma 3 trillion non sono 3 miliardi ma 3000 miliardi

lampo
Scritto il 13 Maggio 2011 at 16:45

DT occhio… Zbigniew Brzezinski, anche se non più giovanissimo, è persona importante e influente… 😉
Meglio non sapere certe cose… anche perché comunque … non possiamo fare niente!

hironibiki
Scritto il 13 Maggio 2011 at 16:48

Chissà veramente quante cose non sappiamo, non sapremo e non scopriremo mai se non a fronte dell’evidenza.
Ma come si sa i governi fanno di tutto per distogliere l’opinione pubblica da fatti ritenuti scomodi.

Scritto il 13 Maggio 2011 at 16:57

m75035@finanza,

Ma quale boastian contrario! Hai perfettamente ragione, è stata una svista (visto che sono trillion e non billion). Ho corretto. grazie della segnalazione.

Scritto il 13 Maggio 2011 at 16:57

lampo,

Infatti io non porto avanti ipotesi ma ho solo riportato una foto che mi ha incuriosito. Tutto qui. Secondo te ho esagerato?

lampo
Scritto il 13 Maggio 2011 at 17:17

Dream Theater,

No… ma si rischia di infilarci in argomenti che, visto il materiale disponibile su internet non è propriamente affidabile (bisogna fare una certa cernita), può portare a delle conclusioni o affermazioni sbagliate o che rientrano in teorie complottistiche difficilmente dimostrabili senza prove.
Senza contare che si tratta di strategia militare internazionale… dove le regole… diciamo che non esistono o quasi. Poi non credo che il comune lettore riesca a capire concetti come “shock and awe” che fanno appunto parte di tecniche militari (bisognerebbe leggere vari trattati militari o diversi libri che trattano l’argomento).

Quindi bisognerebbe spiegare tante cose… che farebbero perdere la tranquillità a molti lettori. A che pro?… visto che poi non abbiamo alcuna voce in capitolo?

Per fare informazioni però… posto un link di un articolo (che avevo conservato) scritto dallo stesso Zbigniew Brzezinski sul Washington Post circa quattro anni fa:
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/03/23/AR2007032301613.html

Dopo averlo letto … se avete difficoltà a capire… provate a leggere anche tra le righe: se non vi è ancora chiaro tutto… non pensateci… e andata a fare una bella passeggiata… che è più salutare :mrgreen:

Scritto il 13 Maggio 2011 at 17:32

lampo,

Ottimo come sempre Lampo…. 😀

anonimocds
Scritto il 13 Maggio 2011 at 18:04

3 trillion USD sono largo circa il 25% del PIL USA… sará un calcolo anche giusto ma avranno incluso anche gli psicologi i pannolini pagati ai reduci di guerra in Afghanistan e per sempre non-autosufficienti…

lampo
Scritto il 13 Maggio 2011 at 18:36

Pensiamo al costo sanitario legato all’uso dell’uranio impoverito (prodotto di scarto del procedimento di arricchimento dell’uranio necessario per far funzionare tutte le centrali del mondo… oltre ad altro…)… visto che oramai è all’interno della carica esplosiva di quasi ogni munizione da combattimento (NATO compresa), oltre che come protezione di veicoli militari.

Si stima che sia la causa principale per circa il 65% dei militari che si sono ammalati dopo l’intervento nella Guerra del Golfo.

lupett
Scritto il 14 Maggio 2011 at 05:31

bin laden è una truffa!!!mai esistito e lo sapete…. è sempre stata una cosa ben architettata a tavolino per fare i loro loschie crudeli giochi polico finanziari… i grandi so anche delle grandi merde!!!

mattacchiuz
Scritto il 14 Maggio 2011 at 12:33

sai che anche io non ho una chiara idea attorno a tutta la vicenda di bin laden?
da quando mi sono messo a “fare sto mestiere”, cioè quello di girovagare per i database di statistica, mi sono accorto che praticamente il dato non passa mai, ma passa solo l’interpretazione quasi sempre piegata alla volontà di qualcuno di fare o non fare qualcosa. senza invece star qui a parlare di come spesso dati che dovrebbero essere conformi l’un l’altro sono invece completamente fuori… ma lasciamo perdere.
lascio perdere anche tutta la storia dell’11 settembre dagli aerei scomparsi ai palazzi ( WTC7) che crollano più o meno imprevedibilmente ( non ne so molto di acciaio e motori di aereo nonostante sia ingegnere aerospaziale e abbia sostenuto almeno 3 o 4 esami sui motori a reazione e altrettanti esami di strutture… ) ma la versione dell’uccisione di osama cmq mi lascia tutta una serie di domande.
praticamente, secondo la versione ufficiale, 4 elicotteri di cui nessuno conosceva l’esistenza, elicotteri stealth con rotore fino ad ora mai visto o fotografato ( potevano raccontarci di aver usato il teletrasporto, e ci dovremmo comunque credere… ), probabilmente completamente silenziati visto che altrimenti bin laden li avrebbe sentiti arrivare (o forse erano sordi lui, le sue mogli, i figli le guardie e tutti quanti), avrebbero portato un gruppo di uomini ed un cane in pieno territorio pachistano, ci sarebbero rimasti per 40 minuti, un elicottero sarebbe caduto nel cortiletto davanti alla supermega lussuosa palazzina del principe del terrore che il mio monolocale da studente era più bello, l’elicottero sarebbe stato fatto esplodere dai marines ma la carica esplosiva non avrebbe nemmeno distrutto i vetri della palazzina 3 metri distante dall’elicottero, fuoco e fiamme per almeno 30 minuti, nel giardino di bin laden, nella ( così ci hanno detto ) città militarizzata dell’esercito di un paese nel quale stai conducendo una missione di guerra senza averglielo chiesto… nel frattempo non un carabiniere pachistano che vada a vedere cosa succeda, non un aereo da caccia in volo, non i pompieri che vadano a spegnere le fiamme, non un missile antiaereo sparato, 40 minuti in cui l’intero esercito pachistano, dai generali all’ultimo dei moicani sostanzialemente se ne stavano alle loro finestre della città militare a vedere una 20 di uomini calarsi già da una fune, far fuori qualche persona, far esplodere un elicottero, non lasciare una traccia una del loro passaggio se non appunto l’elicottero fatto esplodere ed infine ripartire industrurbati per recarsi forse dopo una sosta su di una portaerei per, in adempienza al rito musulmeno, seppellire in mare il cadavere dell’uomo più ricercato di tutti i tempi.
tutto questo mentre dalla casa bianca, il presidente e lo staff affermano di aver assistito alla missione sugli schermi connessi con la telecamera sul casco di uno dei marines, nonostante il capo della cia abbia più volte affermato che per i primi 25 minuti ci sia, guarda caso, stato un blackout nelle trasmissioni radio. provvidenziale anche quello… .
e infine, mettere in circolo il video di un uomo che con la mano destra, tiene in mano il telecomando della televisione che trasmette un video di lui che spara con la sinistra… 🙂

vabbè, non so come andata, ma di sicuro so come non è andata!

da 3 anni a sta parte, non riesco a credere più a nulla venga riportato da questi uomini. ho visto cosa hanno fatto con i soldi dei loro cittadini, so fin dove si riescono a spingere pur di far soldi, ho capito che non hanno limiti!

lupett
Scritto il 14 Maggio 2011 at 12:55

😀 🙂 :mrgreen:

Lukas
Scritto il 14 Maggio 2011 at 14:46

Caro Dream, in mancanza del tuo ricorrente post settimanale sui principali leading indicator……posto qui il mio commento ai dati del COT settimanale.

Questa settimana l’indice S&P 500 ha fatto segnare un lieve ed impercettibile ribasso dello 0,18 % . Le ultime settimane, caratterizzate da una configurazione del COT in cui le posizioni NET LONG sono state detenute in misura crescente da SMALL e LARGE Traders, testimoniano ancora una volta, qualora vi fosse ancora bisogno, che il mercato azionario USA senza il forte sostegno dell’azione dei COMMERCIAL Traders ( incaricati dalla FED ? ) fa una grande fatica ad auto-sostenersi. Cio’ pone inquietanti interrogativi su quello che potrebbe succedere al termine del QE 2.0………….perciò ragionevolmente penso che la politica di Quantitative Easing non sarà abbandonata tanto facilmente.

Ciò premesso, passo ad illustrare i nuovi dati del COT settimanale, pubblicati ieri sera dalla CFTC, e relativi alla sommatoria dei futures e delle options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti :

Commercial Traders : – 76.605
Large Traders : + 22.120
Small Traders : + 54.485

Dunque, stessa configurazione della scorsa settimana ………….segnalo però che, a differenza di quanto successo nelle ultime settimane, i Commercial hanno ridotto le loro posizioni NET SHORT di 7.404 contratti………hanno cioe’ ricominciato ad acquistare………..( penso ) per sostenere ancora una volta il mercato, come accaduto sovente negli ultimi 2 anni. Per tale motivo mantengo anche per la prossima settimana la mia visione ….e le mie posizioni LONG sugli indici azionari USA .

Ciao, e buon Weekend a tutti gli amici del blog.

lampo
Scritto il 14 Maggio 2011 at 18:01

mattacchiuz,

Hai …tutta la mia comprensione! 😯 :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Scritto il 14 Maggio 2011 at 18:14

lampo,

mattacchiuz,
Mi associo!

7voice
Scritto il 16 Maggio 2011 at 16:13

incominciuo a risponderae a chi asserisce che la foto è stata presa da internet ? Stai fuori di melone! quella è una foto “reserve”, ed appartiene alla storia reale ! x quanto riguarda la fed con la banca libica ? IO NON COMMENTO GLI ALIGORITMI DI CERTA MONNEZZA! :mrgreen:

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