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ITALIA: veramente è a rischio default?

Scritto il alle 12:31 da Danilo DT

Il report di Mediobanca sulla solidità ed eventuale rischio default dell’Italia è stato di certo una mazzata per il mercato, visto anche il fatto che il report era stato scritto da una casa d’affari nostrana (anche se l’autrice è la filiale londinese).
Quindi, secondo Mediobanca, l’ipotesi haircut o ristrutturazione del debito non sarebbe poi così remota.
Quanto è stato scritto è anche condivisibile, mentre non è condivisibile la strumentalizzazione della già difficile situazione italiana che ne è derivata.

Ripeto quanto ho già detto in passato: il debito si può gestire. Ma ci sono ben altre cose che mi preoccupano in modo molto più grande, questioni brucianti, che devono essere risolte prestissimo. Il tema del lavoro, della produttività, della competitività, del cuneo fiscale, e tutto quanto riguarda la ripresa economica.

Ma come… il debito pubblico decolla, c’è chi parla di un debito Pil a fine 2013 alla cifra iperbolica del 144% come rapporto debito PIL, e io non sono preoccupato?
Per carità, preoccupato si, catastrofista però NO. E soprattutto NEL BREVE TERMINE.
Ma a dirvelo tutto questo non è un blogger da quattro soldi come il sottoscritto, ma alcune autorità ufficiali di un certo peso.
Partiamo, tanto per cominciare dal report della Commissione Europea, datato agosto 2012 (non credo che 10 mesi abbiamo portato cambiamenti radicali), dove si parla di un indicatore che si chiama SO – Short Term Sustainability Indicator (che l’amico Andrea ha anche citato in un suo recente post).

SHORT-TERM SUSTAINABILITY INDICATOR – (S0)

Source:Report Commissione Europea

Chi è veramente a rischio si trova sopra la linea orizzontale. Nella fattispecie Spagna e Cipro. E l’Italia? Guardate bene il grafico e capirete che la situazione di stress finanziario per il Bel Paese al momento non preoccupa la Commissione Europea.

E poi, molto più recente, il report della Banca dei Regolamenti Internazionali, ovvero la “banca centrale delle banche centrali”,

La BRI in questo report ci ricorda che mai come in questi anni le banche centrali hanno sostenuto l’economia globale. I bilanci delle stesse sono praticamente raddoppiati, dai 10 miliardi ai 20 miliardi di USD. Ma è anche vero che i governi hanno “socializzato “ il debito che su scala globale è lievitato di 23.000 miliardi di USD dal 2007.
E come già sapete, se nelle economie dei paesi emergenti il debito è cresciuto meno rapidamente che il PIL, nei paesi “sviluppati” il processo è stato esattamente inverso, con un debito che è salito in maniera più che proporzionale rispetto al PIL.

Politica monetaria e Debito Pubblico

Ma poi, andando nel dettaglio, si va a scoprire che la crescita del deibto pubblico non è stata (ovviamente) omogenea ovunque. Ci sono realtà dove ormai è una situazione crotica ma quasi sotto controllo (vedasi Italia) mentre ci sono realtà che preoccupano veramente dove negli ultimi 5 anni il debito è decollato a causa di problematiche recenti. E questi sono i paesi che più devono farci paura. Guardate il grafico e meditate anche la posizione della nostra Italia. Non trovate che il nostro debito sia salito all’incirca come quello della Germania?

Conclusioni: sia ben chiaro, non posso certo dire che l’Italia sia “rose e fiori”. Ciò che ovviamente inquieta è la dimensione del debito pubblico, ormai indirizzato al 130% del PIL. E secondo il BIS, a fine 2013 si toccherà area 144%.

Ma questi grafici e queste tabelle illustrano una situazione che è potenzialmente “sotto controllo” in questa fase di grande difficoltà economica. Ma chi preoccupa nel breve è chi proprio “sotto controllo” non è. E saranno proprio questi stati che nei prossimi mesi/anni saranno protagonisti sul mercato di quella che sarà o una exit strategy massiccia oppure (se non se la possono permettere) un qualcosa che potrebbe essere decisamente più invasivo per il mercato. E di certo, nulla di bello, per i possessori del debito pubblico di quegli stati, visto che alcuni movimenti di violenta crescita del debito ancor oggi non si stanno fermando.

STAY TUNED!

DT

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