ITALIA: una Repubblica democratica, fondata su tasse ed imposte

Scritto il alle 09:35 da Danilo DT

Si parla spesso di rivedere la Costituzione Italiana. Mai come oggi è un’ipotesi condivisibile. Innanzitutto quel primo articolo:

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”

deve essere assolutamente rivisto.
Innanzitutto perché la disoccupazione ormai omina in ogni dove e il Governo non sta facendo NULLA di concreto per creare i presupposti di una ripartenza dell’occupazione.
Poi, ancora sul primo articolo:

“La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”

Ma quando mai! La sovranità NON appartiene al popolo ma ad una serie di lobby che si stanno spolpando ed impoverendo sempre di più.
Prima fra tutte la casta politica, un cancro che ha fatto della malagestione del bene comune un marchio di fabbrica che nessuno ci invidia.
Lasciamo perdere tutto il resto. Seolo leggendo ad esempio l’articolo 3…

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali.”

O ancora l’articolo 9:

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e
tecnica.”

Meglio lasciar perdere. Guardate questa slide che va a confermare quanto scritto nel titolo del post.
Ebbene si, siamo proprio fondati sulle tasse. E negli ultimi anni, che sia destra o sia sinistra o centro, chiunque ha messo piede a Palazzo Chigi non ha fatto altro che inasprire il fisco, anche se ha promesso, promosso, giurato tagli.
Sapevatelo

Chiudo con questa ultima slide. Negli ultimi dieci anni quasi tutte voci fiscali  registrano aumenti pirotecnici, e il record lo lasciamo all’Imu, che segna +80% rispetto ai livelli dell’Ici 2003, anche al netto dell’inflazione. Forse una volta si pagava troppo poco…ma non credo. E’ una questione di distribuzione di risorse, sempre sprecate e spese male. Certo è che a questi ritmi non si può proseguire.

STAY TUNED!

DT

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2 commenti Commenta
miki63
Scritto il 25 Settembre 2013 at 10:33

Caro DT, ti sei dimenticato la soppressione dell’art. 11, così la finiamo con le ipocrisie delle missioni “peace and forcing”, e non dimentichiamoci la guerra VERA fatta dal governo D’Alema in Kosovo.

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri stati, alle limitazioni di sovranità necessaria ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

idleproc
Scritto il 25 Settembre 2013 at 13:02

Se questi riescono a modificare l’art.138 che costituisce uno sbarramento, faranno strame, peggio di quello che hanno fatto finora anche con le cessioni di sovranità e con ciò che ricarda Miki63.
Se sull’europa ci fosse stata una discussione reale e un referendum vero, difficilmente il popolo italiano avrebbe accettato la cessione di sovranità verso organismi fuori dal controllo democratico e una realtà priva di una Costituzione.
All’epoca invece di costruire un’europa fasulla e sottobanco, si sarebbe ancora potuo costruire un’Europa dei popoli ma gli interessi che hanno guidato il gioco, come dichiarato e scritto da un ex-presidente della repubblica che ne ha fatto parte, sono stati altri e son quelli che ancora “guidano” ma in realtà demoliscono la costruzione europea.
I costituzionalisti dell’epoca non potevano prevedere che ci potevamo trovare una maggioranza “governativa” del genere e gente del genere in parlamento, altrimenti avrebbero messo l’obbligatorietà di un referendum.

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