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IL GRANDE TRASFERIMENTO DI RICCHEZZA

Scritto il alle 08:02 da Danilo DT

Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una forma di assistenzialismo pubblico senza precedenti e come ho ampiamente descritto nel corso degli anni, tutto il sistema (inteso come politico, monetario e finanziario) ha fatto il possibile per alimentare l’economia da una parte, e il sentiment dall’altra.

Tutto questo però ha un costo. E il costo è dato dalla liquidità prodotta dalle banche centrali, che oggi è l’oggetto del contendere in quanto deve essere progressivamente riassorbita tramite il QT, senza poi dimenticare gli effetti sulla curva dei tassi. E poi ovviamente abbiamo la politica fiscale e il debito pubblico prodotto. Morale: da una parte si è fatto il possibile per spingere la corsa al credito e dall’altra il debito pubblico non ha fatto altro che salire.

In modo un po’ più dettagliato potete andare su questo sito e dilettarvi su diverse ricerche, tra qui quelle sul debito. In questo post però vorrei concentrarmi non sul debito aggregato, che è sicuramente molto preoccupante, ma mi limiterei al debito pubblico e al rapporto debito PIL.

Qui vi riporto i paesi con il debito pubblico maggiore.

E qui quelli con il maggior rapporto debito pubblico PIL. Come potete notare, i grandi BIG ci sono tutti. E questi BIG sono quelli che devono rientrare. Più che la dimensione del debito. Preoccupa appunto il rapporto debito PIL che per alcuni paesi ha raggiunto livelli veramente enormi, che preoccupano non poco il sistema. Il rischio è poi che, in caso di rallentamento economico, la situazione peggiori ulteriormente. Ma bisogna rientrare, e quindi come si fa? Semplice, la soluzione ce l’abbiamo davanti agli occhi. E notate bene, è una soluzione che fa enormemente comodo e quindi diffidate da chi vi dirà che si farà di tutto per tornare ad un’inflazione bassissima, perché non è uno scenario benvenuto.

Quindi la soluzione si chiama inflazione.

(…) Scende il debito, scende il rapporto con il Pil, ora al 150% dopo che nei mesi scorsi aveva anche superato il 160%. Ma se il pubblico ride, il privato (cittadino) piange. L’inflazione che vola ed i tassi che la BCE tiene ancora a zero, non fanno altro che trasferire ricchezza dal privato al pubblico. (…)

Così mentre le nostre casse si svuotano, il Debito Pubblico scende e rende più solido il bilancio statale, ma al tempo stesso rende più labili i bilanci delle famiglie. Qualche altro mese d’inflazione e di tassi a zero e il Debito Pubblico Italiano sarebbe o rientrerebbe in range decisamente più tranquilli degli attuali.

(…) In settimana uscirà il nuovo dato dell’inflazione che nessuno prevede più bassa. Qualunque sarà il dato con cui ci dovremo confrontare ormai è chiaro di come le banche centrali stiano allungando i tempi per i rialzi dei tassi per fare in modo che il debito di tutti i paesi in difficoltà possa ritornare entro valori accettabili.
Del resto la distanza tra tassi ufficiali ed inflazione non è mai stata così grande. Ma è proprio questa distanza a fare in modo che i cittadini che sono remunerati a tassi zero sia con i salari sia con le rendite sui risparmi, ma spendono al valore dell’inflazione corrente, si ritrovino a pagare tutta la differenza. (Source

Ecco spiegato bene il maldestro giochino che ci rende tutti vittime e ci costringe a PAGARE. Come risparmiatori, come cittadini, come contribuenti.

(…)“Secondo il DEF1 , lo Stato italiano nel 2022 incasserà 39,7 miliardi di imposte e contributi in più rispetto l’anno scorso. Questa previsione, segnala l’Ufficio studi della CGIA, ovviamente non può tener conto delle conseguenze che il Covid e la guerra russo-ucraina potrebbero provocare nei prossimi mesi. Tuttavia, se la stima fosse confermata, segnaliamo che una parte di questo incremento di gettito sarebbe riconducibile anche al forte aumento dell’inflazione…

Insomma, è in arrivo la tassa occulta dell’inflazione.

Il rialzo dell’inflazione al 6,7% a marzo rappresenta per il Codacons una “tragedia” e rischia di avere effetti pesanti sui consumi degli italiani. Lo afferma l’associazione dei consumatori commentando i dati Istat sull’inflazione, e stimando una maggiore spesa fino a +2.674 euro annui a famiglia a causa della fiammata dei prezzi.
Insomma, tasse patrimoniali occulte e prezzi alle stelle. Se non si interviene sul serio andremo incontro a situazioni molto complicate anche dal punto di vista sociale. (…)

Abbiamo incassato i “benefici” della bolla della liquidità, abbiamo goduto la nomea di essere un paese di risparmiatori grazie al deficit che negli anni ’90 si è trasformato in BOT trasferendo quindi ricchezza dal pubblico al privato.

Bene, ora sta accadendo il contrario. E’ il privato che paga, e pagherà sempre di più perché l’inflazione eroderà i risparmi e gli stipendi non saranno adeguati. Quindi cari amici, preparatevi ad affrontare il nuovo NEW NORMAL. Che non avrà di certo a che fare con il mitologico GOLDILOCKS che per tutti sembrava l’isola felice che però, ovviamente, non poteva che essere un sogno di breve periodo.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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1 commento Commenta
kociss01
Scritto il 30 Aprile 2022 at 10:48

e’ esattamente quello che ho sempre pensato io, e nel mio piccolo l’ho anche scritto sul blog in 8 anni con inflazione diciamo fra il 5 e 6% e tassi reali all1-2% si abbattono i debiti pubblici di CIRCA META’ dell’attuale (COSI’ AD OCCHIO , MAGARI TU DANILO RIESCI A DARCI UN CALCOLO PIU’ ATTENDIBILE?? ) , a questo punto il povero cittadino italiano dove conviene investire??? non certo tenere i soldi in CC….. in alcuni tuoi articoli sostieni pero’ anche l’inutilita’ in questo momento di investire in BTPI o altri strumenti LEGATI ALL’INFLAZIONE, CHE INVECE PARREBBERO GLI UNICI CHE “POTREBBERO ” salvare capre e cavoli. Ho capito bene o no? riusciresti a spiegarci meglio il concetto????? GRAZIE infinite (Kociss)

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