Il Giappone di domani

Scritto il alle 09:30 da Danilo DT

Curva dei tassi giapponesi confrontati a quelli italiani: e poi il debito, la speculazione e la crescita economica. E qualcosa non quadra…

Guardate questo confronto tra la curva dei tassi dell’Italia e la curva dei tassi del Giappone.
Mi ha incuriosito molto il fatto che entrambe sono molto piatte. Ovvio, la curva dei tassi italiana è molto più alta a causa del rischio emittente… Ma come rischio emittente… Il Giappone ha un debito pubblico PIL ben superiore al 200%, e noi solo il 120% (solo si fa per dire…). E poi il Giappone è in recessione da una vita e noi…beh noi cresciamo poco, sì, ma qual cosina abbiamo fatto… Ma poi scopri che il Giappone ha un rating che fino a qualche mese fa era Tripla AAA ed ora è AA con un CDS a 112.5. E noi invece… abbiamo un CDS a 585 e un rating A+ che rischia di essere rivisto al ribasso.
E poi.. il deficit del Giappone è stato dell’8.14% mentre noi solo del 4.60& , quindi MOLTO meglio.

Curva dei Tassi: Giappone vs Italia

Ok, il Giappone sarà super competitivo nell’Export, avrà un tasso di risparmio superiore a quello italiano, però non è giustificabile un rating così elevato anche perché, nelle varie note emesse dalle società di rating sull’Italia, risulta evidente l’importanza determinante del fattore CRESCITA ECONOMICA: e di questo il Giappone non può certo presentare grandi numeri.

Infine un’ultima nota. Così rispondo a Matteo A. che mi scrive dalla splendida Palermo.

Caro DT, non sto qui a tessere lodi superflue (…) volevo porti una questione. Come mai il Giappone un debito pazzesco, e il mercato non lo attacca con la speculazione, gli Stati Uniti hanno un debito mostruoso e mantengono la AAA e noi, invece, siamo diventati gli zimbelli di tutti?

Questa slide riassume un po’ tutto quanto occore sapere sul debito pubblico. In merito agli USA, che possiamo dire? La questione politica è assolutamente determinante. E mi fermo qui.
Tornando invece al Giappone, c’è una cosa che occorre dire. Mentre il debito pubblico italiano è in mano agli italiani per circa il 54%, mentre il debito del Giappone è posseduto per il 97% dai Giapponesi. Quindi…come attaccare un debito che NON può essere oggetto della speculazione visto che NON c’è carta di scambio? Se il Giappone decidesse domani un HAIRCUT, alla fine chi ci rimette sarebbero solo i giapponesi. Certo che però, i nipponici sono veramente gente da harakiri. Come diavolo si fa a continuare a comprare bonds a tassi ZERO? Mah, spirito nazionalistico…

Ma poi, guardate lo yen giapponese… come giustificare un SUPER YEN così forte nei confronti di tutti? Speculazione? Carry trade? Bene rifugio? Bene rifugio…coi numeric he vi ho presentato, il Giappone è un rifugio da cosa?
I misteri della finanza moderna…
Dimenticavo… il primo grafico… Ovvio, il rischio che l’Italia e l’Europa siano il Giappone di domani è non solo una strampalata ipotesi…

Ma come la mettiamo con l’Inflazione? E questo è , ahimé, l’amletico quesito a cui oggi non possiamo ancora dare risposta che potrebbe stravolgere qualsiasi tipo di previsione.

Stay Tuned!

DT

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12 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 18 Novembre 2011 at 10:03

ottimo!!!! aggiungerei un’altra piccola differenza: il giappone ha una moneta propria, noi invece non possiamo stampare altro che …cambiali…

mattia06
Scritto il 18 Novembre 2011 at 10:49

http://www.acomea.it/le-ultime-notizie-di-acomea/63/
giusto per confermare le tue perplessità c’è qualcunaltro che la pensa come te…

paolo41
Scritto il 18 Novembre 2011 at 14:30

non dimentichiamo che il Giappone è una nazione altamente industrializzata, con capacità tecnologiche di prodotto e di processo al top, con un tasso di disoccupazione abbastanza contenuto e con un livello di benessere abbastanza elevato, accompaganato da un senso dello stato parimenti elevato, nonostante appaia,ogni tanto, qualche incrinatura.
Le aziende giapponesi sono state fra le prime a trasformarsi in multinazionali, delocalizzando produzioni sui mercati americani, europei e australiani; hanno sentito prima la concorrenza delle tigri asiatiche, specialmente della Corea, e poi della Cina, che rappresenta, comunque, un punto forte delle loro esportazioni.
Sono già presenti in paesi est-asiatici e est-europei con l’ottica di contenere il costo del prodotto.
Dopo l’ultima esperienza del terremoto e dello tsunami, sembra che stiano considerando la possibilità di delocalizzare alcune produzioni strategiche in altre nazioni a loro vicine; a tal riguardo i colloqui più avanzati sono con la Corea.
Non dimentichiamoci, infine, che è la più importante “portaerei” americana nell’est-pacifico!!!
E’, in conclusione, un paese “strano” per chi lo misura con il metro occidentale, ma industrialmente più che solido.

paolo41
Scritto il 18 Novembre 2011 at 14:34

dimenticavo
…”delocalizzare alcune produzioni strategiche in altre nazioni”…. anche perchè l’età media della popolazione sta innalzandosi e la mano d’opera comincia a scarseggiare

lampo
Scritto il 18 Novembre 2011 at 15:25

paolo41,

Condivido…

Sinteticamente permettemi di dire che in Giappone prima del “bla bla bla” … hanno già fatto!

Noi (soprattutto gli italiani) invece siamo esperti nel bla bla bla… ma rimandiamo sempre a domani il fare.

Quindi francamente non vedo strana la differenza di rating e nemmeno di rischio a livello di CDS (tenendo conto in particolare della differenza di mentalità nel lavoro e il senso civile, oltre al quantitativo di titoli di Stato in possesso della popolazione).

Francamente farei firma per raggiungere il livello attuale dei giapponesi… pur con tutti i problemi che hanno.

kry
Scritto il 18 Novembre 2011 at 15:40

lampo,

Sulle qualità industriali nulla da eccepire,ma una firma per vivere in un formicaio, in un monolocale da 60 mq a 7/8.000 € mq con un mutuo perpetuo io non la farei.

Scritto il 18 Novembre 2011 at 15:49

lampo,

Però il debituzzo… quello ce l’hanno tutto….

kry
Scritto il 18 Novembre 2011 at 16:10

Dream Theater,

Per il momento è a tasso 0, quindi chiudiamo gli occhi e avanti cosi’. Se fossimo rimasti con la lira,pur con una situazione simile, dubito che Bankitalia sarebbe dovuta intervenire per frenare una valutazione eccessiva della nostra valuta. Sarà per la differenza del bla bla bla……

manuel.finanza
Scritto il 18 Novembre 2011 at 22:40

c e un abisso tra noi e Japone non possiamo fare confronti e un altro mondo che vive a un altra
dimenzione ( sono stato 3 volte e sempre mi ha stupito)
loro si che sono disposti a fare …harakiri e tanti difeti dell nostro modo di vivere da loro non ci sono

lampo
Scritto il 18 Novembre 2011 at 23:49

kry@finanza,

Infatti… farei firma per raggiungere i loro livelli di tecnologia e efficienza… qui in Italia ovviamente. Non vorrai farmi mangiare pesce crudo e verdure bollite vita natural durante?
Poi io che adoro la pizza, focacce e dolci (rigorosamente e personalmente fatti in casa… chiedi a Dream!) :mrgreen:

Dream Theater,
Sicuramente… ma è in mano loro… e adesso che è pure radioattivo… nessuno lo vuole, quindi non vedo il problema 😉

Poi pensate solo alla Toyota e all’ammissione dei suoi errori… e ai milioni di interventi di riparazioni effettuati.
Siamo sicuri che una casa automobilistica europea o americana si sarebbe comportata ugualmente?

gainhunter
Scritto il 19 Novembre 2011 at 17:04

Splendido confronto!

Chissà se il rating dell’Italia sarebbe stato abbassato se anche in Italia il debito pubblico fosse stato in mano agli Italiani… cioè se il fatto di avere un euro e un’UE che comprime crescita e sviluppo sarebbe stato un motivo sufficiente per tagliarci il rating.
Sicuramente i nostri titoli di stato non sarebbero stati presi di mira.

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