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Il Giappone che non ti aspetti
Sol Levante: buona crescita economica. Anche grazie al terremoto.
La storia insegna. Per avere delle ripartenze in economia dalle grandi crisi, ci vogliono le guerre o le catastrofi naturali.
Così mi insegnava un mio vecchio professore che era appassionato di mercati ma soprattutto di storia economica. E non possiamo certo dargli torto. La storia insegna. E l’ultimo caso reale ce lo abbiamo proprio sotto gli occhi e si chiama Giappone.
Nonostante quello che sta accadendo in altre parti del mondo, con crisi dei paesi periferici, crisi del debito, Euro che va a rotoli, banche USA “in trouble” coi derivati e tutto il resto, il Giappone si sta dirigendo verso un recupero economiclo degno di nota.
L’economia è forte più di quanto si potesse immaginare: i primi dati sul PIL trimestrale, rilasciati Giovedi scorso, hanno mostrato che l’economia è cresciuta di un 4,1% annualizzato, trainata dai consumi personali e la spesa pubblica.
I numeri del quarto trimestre, originariamente indicato come un declino, sono state riviste al rialzo. Un’altra ragione per cui sono fiducioso è per il rimbalzo delle esportazioni dal Giappone al resto dell’Asia. Le esportazioni verso gli Stati Uniti si sono inoltre incrementate di recente. Mentre gli investitori erano scettici riguardo alle previsioni di recupero post ricostruzione del terremoto, dobbiamo invece ammettere chei numeri reali che stanno uscendo, sono molto incoraggianti.
Japan’s economy expanded faster than estimated in the first quarter, boosted by reconstruction spending that’s poised to fade just as a worsening in Europe’s crisis threatens to curtail export demand.
Gross domestic product rose an annualized 4.1 percent from the final three months of 2011, exceeding all but seven of 27 estimates in a Bloomberg News survey of economists, a Cabinet Office report showed today in Tokyo. Singapore also reported a rebound in growth last quarter, while warning about the risk of a disorderly European debt default. Policy makers across Asia are girding for the impact of any Greek exit from the euro region that could roil the global financial system, with Malaysia’s central bank chief seeing possible “catastrophic” consequences for Europe. South Koreasaid it has enough currency reserves to weather the storm, while in Japan, pressure may rise to step up monetary stimulus and act against what the government calls “excessive” currency moves.
“Japan is on a steady recovery path but this high growth probably won’t continue,” said Yuichi Kodama, chief economist at Meiji Yasuda Life Insurance Co. in Tokyo. “The Bank of Japan probably wants to wait and see the effect of their monetary easing but as economic data will show more moderate growth going forward, they are likely to face an increase in political pressure for more actions.” (Bloomberg)
Ma il mercato ancora non sta scontando nulla di tutto questo…
Ok Ok, il Giappone ha il macigno del debito sulle spalle. Ma non dimenticate mai che il debito può può essere gestito, soprattutto quando è in possesso per quasi la sua totalità dalla popolazione giapponese, mettendo al riparo i bonds dalla speculazione.
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DT
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Scusa Dream, spero di sbagliarmi, ma che una catastrofe (naturale o non) sia in grado di generare crescita “buona” la vedo dura e secondo alcuni economisti, è un mito. Per crescita buona intendo quella generata non da debito. Della crescita del Giappone quanta è da riferirsi alla stampa forsennata? Altrimenti sarebbe facile, prendo delle bombe faccio esplodere qualche città e me la ricostruisco, così abbasso la disoccupazione, aumento il PIL e tutti sono contenti. Ok che un po’ di debito puo’ “aiutare” l’economia a riprendersi. Ma che uno Tsunami che spazza via oltre a tante vite umane anche tanto patrimonio di quel paese, sia una buona cosa per la crescita…boh il ragionamento non mi convince, ma è sicuramente un mio limite.
Per carità. Siamo d’accordo. Diciamo che la crescita del Giappone è legata alla ricostruzione. Poi poter dire che l’economia sia sana…beh…questo è un altro paio di maniche!
vito_t@finanzaonline,
La fortuna dei gaipponesi è che il debito è tutto in possesso (quasi) dei giapponesi stessi. ma il giocattolino reggerà per sempre?
lo dubito fortemente…
Tra i vari cigni neri io aggiungerei gli Uk che sono in crescita dello -0,3 con il traino dell’ olimpiadi e poi come………… la grecia 2004?
Il tenore dell’articolo che hai scritto è di tutt’altra natura, … infatti con evidenza sostieni che …
Ok Ok, il Giappone ha il macigno del debito sulle spalle. Ma non dimenticate mai che il debito può può essere gestito, soprattutto quando è in possesso per quasi la sua totalità dalla popolazione giapponese, mettendo al riparo i bonds dalla speculazione.
E prima dici anche che il mercato non sconta tutta la brillante economia giapponese …..
Ma siamo pazzi ???
A me il Giappone sembra il pericolo numero 1 al mondo !!!!!
Per la verità quando sono usciti gli ultimi dati sul Giappone anch’ io sono rimasto piuttosto stupito. Semplicemente, come DT, non me lo aspettavo.
Se poi nella stessa frase qualcuno userà i termini “Giappone” ed “inflazione” allora il livello di “indecenza” dopo 30 anni potrebbe andare alle stelle.
PS: grazie Dream per la moderazione che utilizzi negli articoli; tanto poi ci pensa chi risponde ad andare sopra le righe.
Mi segnali la frase dove ho scritto che… “E prima dici anche che il mercato non sconta tutta la brillante economia giapponese …..” ?
Mi sembra che ho segnalato chiaramente che si tratta di crescita POST terremoto. PUNTO.
C’è un particolare che manca e che non considerano gli attuali dati economici: la differenziazione avvenuta nell’ultimo anno a livello di approvvigionamento energetico.
A maggiori costi, visto che il nucleare era più conveniente.
Fra poco emergerà dai prossimi dati statistici… e dai prezzi al consumo e alla produzione.
Secondo me è già in parte evidente nel calo di esportazioni.
Poi il rialzo della produzione industriale è evidente che sia un recupero dal precedente ribasso… e dal terremoto. Per certi verti mi aspettavo qualcosa di più:
Scusate se faccio il solito corvaccio… ma preferisco sempre sapere in quale tasca vado a mettere (“investire”) i miei sacrifici…
Nell’esprimere il proprio punto di vista, non si dovrebbe superare il limite di decenza …. e forse è per questo che la finanza così bene non va …..
Il Giappone oltre ad avere un debito che ormai è ingestibile ( ben oltre il 200% del pil ), perchè tende solo ad aumentare e mai a contrarsi, gode di un livello di tassi, quello si , non comprimibile, il decennale è infatti allo 0,84 ….. E una volta esaurita la spinta dovuta alla ricostruzione, dovrà inevitabilmente aiumentare le esportazioni, visto che la popolazione è la più vecchia del mondo e quindi meno propensa all’aumento dei consumi ….. e come eccellenti statistiche dimostrano, il picoo dei consumi è attorno all’età media di 45 – 50 anni circa …..
Inoltre la bilancia commerciale è sofferente per il secondo mese di fila soprattutto alla voce esportazioni, e un rallenatmento globale che è in atto mi sembra non possa favorire il paese nipponico …
Poi sarà anche un punto di vista individuale, ma chi mi dice che prima o poi un pò di scetticismo colpirà anche i detentori di bond giapponesi … ed allora altro che cigno nero ……