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I signori del Debito Pubblico Italiano

Scritto il alle 10:50 da Danilo DT

Se il Giappone ha praticamente la totalità del debito pubblico in possesso ad investitori domestici, l’Italia migliora la sua situazione portando la percentuale di bondholder nazionali al 68%. Ma è una percentuale mantenibile?

Poter sapere chi possiere la maggioranza del nostro debito pubblico è importante in quanto ti dà la possibilità di capire quanto il debito sia “attacabile” da ondate speculative esterne.

L’esempio più lampante ci è dato dal Giappone. Come può un paese con un debito pubblico cosi mostruoso, in perenne recessione/deflazione (escludendo l’ultimo periodo di Abenomics), continuare ad avere dei bonds così “sotto controllo”?

La spiegazione ce la dà questo Grafico.

Non è certo recentissimo ma poco importa in quanto le percentuali non sono praticamente cambiate. I “foreigners” pesano solo per l’ 8.7%. Tutto il resto del debito è in mano giapponesi.
Capite quindi che, focalizzandoci sull’Italia, dà una maggiore tranquillità il vedere che oggi la percentuale di debito pubblico in possesso ad investitori italiani, è sensibilmente aumentata negli ultimi mesi, arrivando a circa il 68%.

Attenzione però, lo spettro dell’LTRO incombe sul nostro futuro. Infatti è inequivocabile il fatto che l’LTRO ha considerevolmente incentivato ed aiutato questo processo.

Peccato che questa operazione di prestito scadrà a gennaio/febbraio 2015 e…che succederà allora? Se le banche restituiranno i soldi alla BCE, dovranno vendere i BTP? E se hanno in pancia BTP che scadono proprio in quel periodo, che succederà visto che i soldi per sottosscriverli non ci saranno? Inoltre, quanto peseranno gli stress test e l’AQR nei bilanci delle banche italiane nei prossimi mesi?

Insomma, il timore di uno scenario che possa cambiare sensibilmente tonalità è secondo me più che plausibile. Ora non si vedono pericoli e rischi. Ma tecnicamente di rischi ce ne sono eccome. E’ solo uan questione di tempo. Intanto godiamoci l’attimo.

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Danilo DT

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20 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 27 Marzo 2014 at 11:30

Se ben ricordi Danilo, la prima volta che si siamo scambiati qualche mail, anni fa, ti scrissi che ritenevo che si sarebbe andati verso il riacquisto del proprio debito pubblico da parte dei periferici. Poichè l’Italia non ha moneta propria, questo compito non può venire delegato alla banca d’Italia, ma ecco che subentrano le banche private con i soldi della banca centrale che mai verranno rimborsati, così come non ci sarà mai alcuna exit strategy in USA e Giappone, nè la BCE venderà mai i titoli dei paesi periferici che ha in portafoglio (anzi si vedrà costretta a comprare in massa nel prossimo futuro). Tutto questo l’ingenuo trader può utilizzarlo per guadagnare soldi senza riflettere che il punto zero, l’orizzonte degli eventi, si avvicina ogni giorno. La mia apparente ossessione sul tema energetico deriva semplicemente dal fatto che la singolarità è il picco del petrolio e il successivo rapido declino che sottrarrà al sistema monetario il suo pilastro unico: la possibilità di crescita economica. Una volta che questa si incamminerà nella direzione opposta e sarà palese a una quota sufficiente di operatori, vedremo una mandria di elefanti precipitarsi verso una minuscola porticina. Tutto inutile. Oggi vediamo segnali evidenti del collasso in arrivo. Per esempio i buybacks: società private piene di denaro che acquistano azioni proprie, proprio ora che quotano molte volte quello che valevano 5 anni fa. Perchè ? Ovvio, questo permette ai detentori di quei titoli, specie gli insiders, di scaricare titoli a un prezzo garantito, altrimenti il mercato illiquido non sarebbe in grado di assorbirli. Tic toc, tic toc …

piematac@borse.it
Scritto il 27 Marzo 2014 at 11:50

Da quando c’è stata l’implosione dei derivati si naviga a vista, godendoci l’attimo. Intanto, il sistema, drogato da overdose di derivati, non può più farne a meno e l’illecito è diventato lecito. Enormi scatole di cartone vuote: non esiste debito onorabile, dai corporate ai governativi. E’ solo un lento prorogare lo scoppio finale, nella esaltazione di bilanci fasulli e contaffatti. Non c’è bilancio, a TUTTI i livelli, che non incorpori valori comunque riconducibili al sottostante in derivati. Una società finta nell’aspetto e . . . nell’anima

elyss
Scritto il 27 Marzo 2014 at 12:25

Analisi condivisibili, ma se aumenta la quota di Debito Pubblico nelle mani degli Italiani, in qualche modo, non aumenta anche il rischio di ristrutturazione (Haircut) dello stesso debito?
Sempre molto interessanti le analisi di John Ludd, ma sarebbe molto utile capire cosa fare per cercare di mettersi al riparo: Io non sono molto esperta, leggo e per quel che ne capisco, condivido, che l’Euro potrebbe fare una brutta fine, che la leva ha creato tante bolle, ma non riesco ad arrivare alla conclusione. Come ci si difende da questa brutta situazione e dai vari crolli che potrebbero verificarsi prima o poi? C’è in giro una famiglia intera di Cigni neri e non so come muovermi.

piematac@borse.it
Scritto il 27 Marzo 2014 at 13:09

elyss@finanzaonline,

In diversi Paesi dell’Europa dell’est, come anche a Cuba, le famiglie hanno cominciato a curare un proprio orticello, imparando il sano uso della zappa. Ritengo, con molta umiltà, che il nostro tenore di vita nei prossimi 10 anni subirà un trauma negativo fortissimo. La delocalizzazione delle imprese ed il consenso di alcuni governi a far nulla, nel pieno asservimento delle strategie delle ricche famiglie mondiali massoniche, testimoniano che l’Europa è considerata un “limone ormai spremuto”.

idleproc
Scritto il 27 Marzo 2014 at 14:18

Piemata.
Personalmente non lo so quale sia la migliore strategia di difesa nel medio e lungo periodo.
A breve valgono i suggerimenti “responsabili” e gli avvertimenti di DT e degli altri amici del blog.
Non so, quanto durerà nemmeno il “breve”.
Per il sistema capitalistico si diceva ciò che valeva per l’aerodinamica del calabrone, non dovrebbe essere in grado di volare eppure il dato empirico dimostra che vola.
Nessuno desidera una crisi sistemica proprio per le implicazioni che in forme nuove legate a questo stadio storico sono state già state vissute all’umanità.
La scommessa sull’appianamento del debito, sull’essere in grado di pagare gli interessi sul debito, cancellare il fasullo creato, si fonda a mio giudizio su due aspetti:
espropriare il capitale pubblico e privato accumulato anche come riserve degli strati medio bassi e su una ripresa massiccia globale dello sviluppo delle forze produttive.
Lo scopo è aggirare la normale dinamica di sistema “di mercato” che distrugge i capitali investiti in settori in sovrapproduzione, le bolle speculative, il credito sul nulla e ciò che è stato creato di fasullo dall’ingegneria finanziaria.
Di fatto è una “politica” e stanno salvaguardando settori molto ristretti di popolazione e un sistema di potere.
Gli econimisti che in vario modo fanno riferimento all’economia classica, sostengono che dovrebbe essere il mercato reale a fare il lavoro. A catena sarebbero crollate le grandi coporation finanziarie globali.
Come scelta interna al sistema, sarebbe stata la mia scelta ed è un po’ quello che sembra stiano facendo in Cina per le loro bolle in corso.
Sullo “sviluppo delle forze produttive” vale quanto sottolineato da John che devo ringraziare in quanto, per carattere ottimista della serie “se non hai energia, te la vai a cercare o trovi nuove tecnologie e nuovi orizzonti anche nello spazio planetario”, nel tempo ho “dimenticato” e ignorato una lettura che in giovane età mi ha appassionato proprio per il suo approccio scientifico e non ideologico, mentalmente la ho in seguito rifiutata:

http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_sui_limiti_dello_sviluppo

Purtroppo non sempre quello che potrebbe servire per un ulteriore incremento delle forze produttive è disponibile quando servirebbe all’umanità.

Una cosa sarà disponibile, il lavoro schiavile… possono provare o star provando a ripianare il buco fantasy delle percezioni del rischio annullate anche dalle banche centrali, proprio con il lavoro schiavile del quale esisteterà una larga disponibilità. Ovviamente dopo aver distrutto i ceti medi.

perplessa
Scritto il 27 Marzo 2014 at 17:48

<a href="mailto:piematac@borse.it">piematac@borse.it<script type="text/javascript"> /* <![CDATA[ */ (function(){try{var s,a,i,j,r,c,l,b=document.getElementsByTagName("script");l=b[b.length-1].previousSibling;a=l.getAttribute('data-cfemail');if(a){s='';r=parseInt(a.substr(0,2),16);for(j=2;a.length-j;j+=2){c=parseInt(a.substr(j,2),16)^r;s+=String.fromCharCode(c);}s=document.createTextNode(s);l.parentNode.replaceChild(s,l);}}catch(e){}})(); /* ]]> */ </script></a>: come anche a Cuba,

non so se sei mai stato a Cuba, io sono stata reentemente con un viaggio di amicizia, in pratico ospite (pagante) del partito. questa tua considerzione che a Cuba abbiano imparata o coltivare l’orticello, non ci azzecca nulla con il resto del pianeta. i contadini lavorano per lo stato , i radicchi sono dello stato, e li vai a comprare nei mercati con moneta cubana, e non con il cuc. però i radicchi non sempre ci sono perchè possibilmente i contadini li vendono al mercato nero. l’anno scorso hanno introdotto la possibilità di compravendita di immpbili per i residenti, per i terreni non ho letto. a Cuba non centra nulla con noi, per ora. a parte che se collassasse il regime, i radicchi forse se i dovranno coltivare in terrazzo.

Scritto il 27 Marzo 2014 at 22:05

john_ludd@finanza,

Purtroppo è tutto vero quello che dici. Ricordo molto bene quelle email e entrambi sappiamo che QUEI soldi NON ci sono. Ecco perchè ho sollevato il dubbio. Ovvio, non ci sono risposte certe ma secondo me, per cominciare, Draghi renderà l’LTRO “rinnovabile”. Non ne potrà fare a meno sennò crolla il castello di carta e questo perchè ho preso ormai le distanza dal rally perpetuo dei BTP.

Scritto il 27 Marzo 2014 at 22:08

elyss@finanzaonline,

Posso solo dirti che…secondo me è proprio così. Si tagliano le gambe alla volatilità ma poi…

piematac,

Lo avrò ripetuto 1000 volte il credo di Marc Faber… orticello, mucca e capra, qualche lingotto d’oro…
Chissà…

john_ludd
Scritto il 27 Marzo 2014 at 22:24

Danilo DT,

non ci sono santi, il QE è la nuova e unica e ultima forma di politica monetaria. I tassi resteranno a zero sino alla fine di questo sistema monetario. Attraverso il QE le banche centrali girano attorno all’ostacolo dei tassi zero. Quando il QE viene incrementato esso equivale a una diminuzione dei tassi in quanto più denaro entra nel sistema finanziario, quando il QE viene ridotto equivale a un aumento dei tassi in quanto meno denaro entra nel sistema finanziario. Tuttavia 1) il denaro entra SOLO nel sistema finanziario in quanto le banche centrali non possono, neppure volendolo, farlo entrare nell’economia reale 2) il flusso di denaro verso il sistema finanziario è sempre e comunque in aumento in quanto per diminuirlo bisognerebbe non solo ridurre il QE ma ridurre l’attivo delle banche centrali obbligando le banche a ricomprarsi i titoli restituendo le riserve. L’effetto che mi aspetto è lo sviluppo ulteriore delle bolle finanziarie su equity e hi yeld bond e un acuirsi della crisi dell’economia reale con aumento della sfiducia nelle istituzioni monetarie e politiche viste come una cosa sola. Quando la prossima recessione arriverà, non ci sarà niente sul lato istituzionale che possa fornire un minimo di credibilità e il sistema crollerà aprendo le porte al disfacimento delle nazioni e regimi nazional socialisti.

idleproc
Scritto il 27 Marzo 2014 at 22:36

L’è proprio ‘nà brutta crisi.

john_ludd
Scritto il 27 Marzo 2014 at 22:56

idleproc@finanza,

ma da noi è più brutta che mai e va peggiorando come si vede da:

French unemployment is on the rise again in February, with 31,500 more jobseekers on the record of the job centers, the worst increase in a year, Les Echos reports. Youth unemployment also picked up slightly(+0.3%) for the first time, after being stable for nine months.

Spain’s industrial price index (IPRI) registered in February its largest drop since 2009, with a variation of -2.9% yoy according to the national statistics institute INE. The drop is mostly attributable to the declining cost of production, transport and distribution of electricity

d’altra parte con un super demente come questo al timone non ci resta neppure il beneficio del dubbio:

This was a headline we had to read twice to believe. Wolfgang Schauble is quoted by Bloomberg as saying that the EU should use its experience from the Greek bailout as a blueprint for the Ukraine should the EU need to stabilise the country. The Greek economy was now on a better path than critics suggested, he claimed.

fonte: http://www.eurointelligence.com/

idleproc
Scritto il 28 Marzo 2014 at 06:46

Grazie per il link.

Lukas
Scritto il 28 Marzo 2014 at 09:51

john_ludd@finanza,

Caro John, mercoledi mattina Renzi è atterrato in elicottero qui davanti casa mia…..dicono che non avesse piu’ voglia di ritornare a Roma……….mi sa che fra poco tempo….dopo aver capito che c’è poco da fare…. anche Lui seguirà il tuoi consigli :mrgreen:

john_ludd
Scritto il 28 Marzo 2014 at 11:57

Lukas,

ecco perchè hai sempre la faccina che ride, mica puoi piangere in un posto così anche se un pò affollato per me… poi se ci viene pure Renzie non va proprio bene.

Lukas
Scritto il 28 Marzo 2014 at 12:16

john_ludd@finanza,

Sai perchè è venuto Renzie ?….perchè il primo provvedimento che ha firmato da PDC è stato quello dello scioglimento di un consiglio comunale qui vicino per infiltrazione mafiosa…….John altro che euro…..qui i problemi sono ben altri:roll:

john_ludd
Scritto il 28 Marzo 2014 at 12:27

Lukas,

cominciano tutti così…

kry
Scritto il 28 Marzo 2014 at 12:30

Lukas,

Isola di Dino?

Lukas
Scritto il 28 Marzo 2014 at 12:56

john_ludd@finanza,

era solo per dire che ….il problema della commistione mafia-politica….è la madre del ns debito pubblico…….il problema dello spread….e dell’euro sono solo la sua conseguenza naturale….. basta leggere solo qualche pagina di Gomorra…..e non complessi report finanziari….per capirlo all’istante !!!

ciromot
Scritto il 28 Marzo 2014 at 18:35

john_ludd@finanza,

Ciao John perchè dici “…. le banche centrali non possono, neppure volendolo, farlo entrare nell’economia reale ” ??

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